L’UMILTA’ E’ L’HUMUS DELLA SAGGEZZA

C’è tanta arroganza e ci sono molti saccenti in giro. Nei talk-show televisivi, nei social network, nei dibattiti culturali, nei mezzi cartacei e in diverse manifestazioni pubbliche ognuno esibisce il suo sapere, sentenzia, esterna ed impone i propri rimedi in ogni ambito della vita sociale.
Ci si vanta persino dei propri vizi o delle proprie virtù, dimenticando le proprie origini.
Raramente si parla del proprio approccio alla vita ed alla realtà mentale….

“La vera umiltà consiste nello stimare gli altri più di se stessi, nell’osservare negli altri ciò che possiedono, e in noi ciò che ci manca. Mentre ognuno pretende di insegnare al vicino, l’umiltà è un’attitudine a lasciare che ci sia insegnato” (L.Lavelle p.95)

Ma l’umiltà non è il frutto di chissà quale sforzo. Si è o non si è umili. Voler essere umili spesso richiede una simulazione che è peggiore dell’orgoglio manifestato. La vera umiltà è una disposizione interiore molto radicata nella nostra mente e nel nostro “io”. L’umiltà coincide con la sincerità e la verità. Quando cominciamo a prendere realmente coscienza di quello che siamo, delle nostre abitudini, dei nostri pregiudizi, dei nostri limiti, ma anche dei doni che abbiamo ricevuto da Colui che li distribuisce a suo piacimento, siamo all’inizio di una trasformazione del nostro cuore.

Se ci accorgiamo di non essere umili, è già un buon passo. Quando osserviamo con coraggio le nostre azioni ed il loro movente, allora ci addentriamo nei meandri della nostra mente ed emergono le più recondite foschie interiori. Ma se non ci lasciamo prendere dallo scoraggiamento, entriamo nel cuore dell’umiltà.

“Se non ti meravigli della tua debolezza sei sulla via della vera umiltà” – diceva Francesco Bersini.
E’ necessario ammettere con coraggio la nostra mancanza di umiltà e porci dinanzi a Dio, che è la fonte di ogni umiltà, per chiedergli di aiutarci a proseguire il cammino della vita senza lasciarci offuscare dall’orgoglio.

Altresì è importante riconoscere i doni che abbiamo ricevuto, senza inorgoglircene. L’umile fugge da ogni finzione e ringrazia Dio per ogni virtù.
“Quando senti gli applausi del trionfo, fa’ che risuonino alle tue orecchie le risa che hai provocato con i tuoi insuccessi” (Francesco Bersini)

Insomma l’umiltà coincide con la Verità e sfocia nella semplicità. Quando conosciamo meglio i nostri processi mentali cominciamo a non fare confronti, a non dare importanza alle misurazioni personali.

Allora non ci interesserà più essere superiori od inferiori, sentendoci appartenenti alla medesima razza umana. Nel distacco dalla propria opinione e da quella degli altri, la nostra coscienza è in grado di ampliare il suo orizzonte, perché è più disponibile ad ascoltare e ad imparare da tutto e da tutti.

(Una voce dal deserto)