PASSA LA SCENA DI QUESTO MONDO (1 Cor.7,31)
Gran parte dei guai che avvengono nella società e in noi stessi sono dovuti al fatto che non si prende coscienza della provvisorietà della vita, non si pensa sufficientemente al nostro destino.
Io insegno e noto che moltissimi giovani, quando si affronta in aula il tema della morte, prendono paura e, facendo gesti scaramantici, chiedono di cambiare discorso.
Ma la nostra vita è destinata ad ascendere a diversi livelli. Per ora siamo su quelli più bassi. La tentazione è quella di ridiscendere le spire evolutive fino al nucleo della carnalità. Ma cosa ci aspetta? L’illusione e la ripetitività. Noi non siamo fatti per quello. La creatività consiste soprattutto nel non essere ripetitivi, ma nello scoprire giorno dopo giorno il misterioso tessuto della vita partendo da noi stessi.
Quando cominciamo a conoscerci ( e la vita è un allenamento all’autoconoscenza) possiamo con coraggio risalire le spire che portano a diverse altezze, consapevoli che lasciamo dietro di noi solo delle impalcature. Quando un edificio è finito, si tolgono le impalcature. Chi non prende coscienza della transitorietà di questa vita terrena è proprio come uno che vorrebbe lasciare le impalcature dell’edificio che ha appena finito di costruire
Spesso ci comportiamo come se dovessimo rimanere in eterno su questo pianeta a svolgere più o meno le stesse cose di ieri o dello scorso anno. Chi ce lo dice?
La vita non dovrebbe essere “ripetitività” monotona, ma riscoperta di cose nuove da elementi che davamo per scontati. E’ dentro di noi che avviene il processo di riconoscimento delle novità, ma ci vuole una rivoluzione radicale del nostro modo di pensare e di agire. Lo spirito di ricerca ed amore per la verità dovrebbe accendere continuamente il nostro interesse per la vita e tutto il suo mistero. Se in noi c’è questa fiamma, nulla è nioioso, tutto diventa interessante, cominciando dalla consapevolezza del nostro processo mentale. Allora forse non porremmo più nella gerarchia dei nostri valori certe banali priorità a cui siamo attaccati.
Il giorno del Signore viene all’improvviso, come un ladro. Siamo noi preparati alla sua venuta?
Se ci cogliesse ora, come ci presenteremmo al suo cospetto?
Chi è abituato a ripercorrere il cerchio della ripetitività rischia la fossilizzazione dello spìrito, chi invece ha sete di verità ascenderà la spirale dell’esistenza verso le mete più alte, dove la ricerca produrrà continue sorprese che recheranno la vera gioia interiore.