Che reazione avremmo se improvvisamente vincessimo una somma enorme, o venissimo privati della vista e dell’udito, o sparisse tutta la terra sotto i nostri piedi, o venissimo scagliati in una dimensione completamente nuova nei confronti della quale l’attuale realtà diventasse una pallida ombra inconsistente?
Quando ci rapportiamo con l’Assoluto dovremmo considerare questa sua libera Onnipotenza ed Onniscienza.
Egli davvero può fare tutto. Tutto viene da Lui ed Egli ha il potere di cambiare ogni cosa secondo la sua volontà. Anche nella vita quotidiana di ognuno di noi.
Non dobbiamo pensare che gli eventi siano il frutto del caso. Essi sono da Lui permessi per una finalità giusta che solo Lui conosce. Naturalmente, come Padre infinitamente buono e misericordioso, Egli desidera la nostra crescita spirituale, pertanto corregge ogni sua creatura.
Ma non è sensato per questo pensare che le cose dovranno per forza procedere in base ai nostri calcoli. Non possiamo dire “vivrò su questa terra ancora per molti anni”, oppure “accumulerò e godrò dei miei beni materiali senza pensare a Lui”, “mi dedicherò ai piaceri carnali della vita” ecc.
E’ giusto considerare anche la nostra enorme fragilità per aver sempre presente la nostra reale origine e l’insondabile ricchezza di Colui che ha voluto la nostra esistenza.
Abbiamo a che fare con un Padre che potrebbe creare infiniti mondi o dimensioni, che potrebbe da un momento all’altro arricchirci o farci impoverire, restituirci la salute o farci ammalare, lasciarci per molto tempo in questo mondo o scagliarci improvvisamente nell’altra vita.
“La creazione vive la sinfonia della diversità” – sosteneva p. Albino (Diario, p.156).
Egli è infinitamente libero e nessuno è in grado di consigliargli ciò che deve fare. Se ci concede qualcosa in più è giusto anche considerare quanto sinora ci ha realmente donato.
Egli non smette mai di amare, ma è “libero” e può realizzare ciò che vuole. Se riflettessimo a fondo con quanta arroganza e presunzione ci relazioniamo con la sua Persona, ne proveremmo un profondo imbarazzo. In noi imperversano superficialità, stupido orgoglio, presunzione, grettezza, passionalità carnale. Dio lo sa bene e continua a beneficarci con l’intenzione di aiutarci a prenderne coscienza per amarlo più solidamente.
In fondo, riflettere sulla sua Onnipotenza è prendere coscienza di ciò che ci è stato donato per far scaturire in noi la gratitudine e la riconoscenza nei suoi confronti. Allora capiremmo perché è necessario che la nostra volontà deve conformarsi alla sua.