Unito a Dio il mio celibato è a favore di tutti

Di Andrea Panont, O.C.D.

ROMA, 12 Settembre 2014 (Zenit.org) – Certamente a me piace guardare dall’alto, anche se comprendo chi per paura si limita a osservare le singole realtà dal basso.

Andrea – mi domanda un amico – perché non ti sei sposato? Perché non godere d’una moglie? Perché non formare una famiglia e crescere una festosa nidiata di figli? Perché privarti di ciò che Dio ha comandato: crescete e moltiplicatevi? Se la tua vocazione è, come sembra, un privilegio, perché non è dato a tutti?

Tento la mia risposta: Non ho sposato una donna? per sposare il Dio di tutte. Ho scelto l’Amore che tutte e tutti pervade, che tutti e tutte possiede e intimamente soddisfa. Non ho una nidiata di figli? perché l’amore da me sposato mi rende padre d’una moltitudine di figli e allarga il possesso e la dimensione del cuore su tutta l’umanità.

E’, si, un privilegio questa paternità, questo amore universale, questa unione altissima con Dio; ma è un privilegio a favore di tutti gli sposati, a vantaggio  dell’intero mondo delle famiglie.

Come vedi, caro Stoforo, una sola è la lampadina in questa sala. Solo ad essa, tra i mille oggetti che vedi, è dato il privilegio di fare luce grazie alla sua unione con la corrente.

Ma questo privilegio è a favore di tutti coloro che entrano in questa sala. Unita a Dio la mia vita è a favore di tutti e a tutti dice che, comunque e dovunque vivano la loro vocazione, ognuno è privilegiato; è chiamato a gustare nel particolare d’un abete il panorama dell’intera pineta.

p. Andrea Panont