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Se confrontiamo l’attuale nostro stato mentale con quello di qualche anno fa notiamo che in noi sta diminuendo la gioia di vivere. Se siamo profondamente sinceri sappiamo anche intuire il perché : troppe preoccupazioni e paure, quel vago senso di fallimento, le responsabilità familiari, i rapporti sociali…Situazioni che generano in noi un continuo conflitto che sfocia spesso in lotte estenuanti contro noi stessi, la vita e gli eventi. E questo a scapito dell’amore che in noi continuamente sbiadisce.

Forse abbiamo perso il senso dell’osservazione. Se lasciassimo passare idee, eventi, stati d’animo, emozioni senza porci in atteggiamento di condanna verso noi stessi, se osservassimo bene il dinamismo e la ragione delle lotte interiori queste cesserebbero di assorbirci le migliori energie proprio perché le troveremmo assurde.

Ci accorgeremmo che la vita per noi è diventata una continua competizione. Vorremmo essere diversi da quello che siamo, vorremmo un’altra posizione sociale, una certa autonomia economica, vorremmo possedere certe virtù, certi privilegi, abbiamo bisogno che gli altri ci considerino, che partecipino al nostro gioco competitivo. Tutto a scapito dell’autenticità della nostra vita. Questa lotta estenuante consuma davvero le nostre migliori energie che potrebbero essere utilizzate nell’amore autentico che parte dall’ascolto di se stessi e degli altri. La semplice osservazione serena della nostra mente può portarci alla consapevolezza delle infinite fonti di infelicità che guastano la nostra esistenza.
Il confronto, ad esempio : perché riteniamo noi stessi e gli altri piccoli o grandi, mediocri o importanti, incapaci e capaci?

Qual é il nostro metro di giudizio?
Il nostro è un metro freddo, razionale e limitato ad alcune categorie mentali che stiamo acquisendo. Se diciamo : quello è più grande perché è più potente e ricco od intelligente e bello, mentre gli altri sono più piccoli perché non hanno queste caratteristiche, siamo sulla pista del pregiudizio che logora la qualità della nostra vita. La lotta nasce dal confronta che genera invidia e frustrazione.

L’osservazione serena del processo globale della vita, invece, porta all’accettazione di noi stessi, del mondo che ci circonda e della gran varietà della specie umana con cui abbiamo a che fare. Tutto è importante, per un buon osservatore, ed ogni cosa che fa non è adombrata dallo spirito di rivalsa o dal desiderio di emergere, ma è il frutto di considerazioni sagge ed equilibrate che nascono da una forma di distacco interiore.
Un piacevole distacco che dona più gioia alla propria vita.

Pier Angelo Piai


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