L’URGENZA DI UNA METAFISICA PIÙ EVOLUTA

Gli studi sulla teoria del Big Bang si evolvono insieme a nuove fantastiche ipotesi. Si parla di buchi neri, materia oscura, energia oscura, forze gravitazionali, universi paralleli, ecc.

Una delle domande più urgenti, oltre alla natura del Big Bang, è relativa a ciò che lo ha causato e tutto ciò che riguarda il “prima”. Qualcuno azzarda l’ipotesi che ci siano stati infiniti altri Big Bang ed il nostro è uno dei tanti, che finirà per collassare su se stesso per riformare situazioni simili ai primissimi inizi del nostro.

Questo “Pluriverso” diventa, soprattutto per l’occhio del ricercatore, sempre più misterioso, come è misterioso il nostro universo soggettivo: ognuno di noi è sempre se stesso e non potrà mai essere un altro, perché percezioni sensoriali, emozioni, concetti, idee e ragionamenti sono sempre rielaborazioni della propria mente, come se vivessimo in un continuo stato allucinatorio.

Anche all’interno del nostro universo personale intravediamo altri universi: quelli relativi alla cosiddetta “realtà” e quelli dello stato onirico relativo ai sogni. Dal concepimento alla situazione attuale la nostra percezione e visione del mondo è cambiata innumerevoli volte in base a tantissimi fattori. Ogni giorno è diverso, come sono diverse le ore, i minuti, i secondi e gli istanti. Questo nostro “pluriverso” è riscontrabile in modo ancora più fantastico durante il sogno, nel quale la mente si ritrova ad elaborare in altre dimensioni, interpretando i contenuti onirici in modi diversi dallo stato di veglia, ed è per questo che spesso ci appaiono assurdi.

Di fronte a questo misteriosamente complesso scenario, comunque, abbiamo sempre la necessità di ritrovare un filo conduttore unitario.

Una mentalità prettamente scientifica rischia di disperdersi in una forma arrendevole di nihilismo, per cui alcuni studiosi azzardano l’ipotesi che tutto proviene dal “nulla”, intendendolo quasi come un “quid” opposto a ciò che si è formato col Big Bang, in aperta contraddizione con la logica e la metafisica secondo cui dal nulla non potrà mai provenire “qualcosa”, altrimenti dovremmo dichiarare “nulla” tutto ciò che esiste, compreso ciascuno di noi, cosa ancora più problematica del “cogito” cartesiano.

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a cura di http://mondocrea.it