Quando si è assaliti da strani scrupoli, da un inconscio senso di colpa, bisogna tuffarsi nella sua divina misericordia e riflettere per correggere certi nostri atteggiamenti mentali.
Innanzittutto individuare con coraggio ed eliminare la presunzione inconscia di sentirci innocenti davanti a Lui. E’ un affronto. Per questo la fragilità ci fa spesso cadere su cose inizialmente banali. Nessuno può ritenersi innocente al cospetto della vera Innocenza.
Perché se l’Innocenza è uno dei più grandi valori, allora è divina. E’ meglio,piuttosto, presentarsi al cospetto del Signore con la consapevolezza della nostra estrema povertà, chiedendogli sempre perdono.
Noi, poi, non sappiamo oggettivamente quantificare la gravità delle colpe. E’ possibile da parte nostra sottovalutare alcune nostre azioni che davanti a Dio sono aberranti e sopravalutare quelle che Egli considera meno gravi. Questo vale soprattutto nel livello delle infinite omissioni.
Quali sono i nostri criteri di giudizio? Certo, dipendono dalla nostra educazione, dal nostro temperamento e carattere, dalla salute fisica e mentale. Dio non fa processi sommari.
Egli considera pazientemente il quadro completo delle nostre motivazioni ed azioni. Conosce perfettamente la nostra indole e tutti i contenuti dell’inconscio. Ci ha indicato le vie generali da seguire attraverso i Comandamenti e l’insegnamento di suo Figlio. Ma dall’insieme si evince che a Dio interessa il nostro cuore e l’attenzione che abbiamo per Lui e i fratelli.
Dio ha ben presente ogni nostro più piccolo moto volitivo o pensiero o azione. Ma Egli guarda soprattutto la direzione che prende il nostro cuore, anche se dovessimo cadere lungo la via milioni di volte al giorno.
L’importante che ci sia in un noi un processo di coscientizzazione che non deve immobilizzarci dalla paura, ma deve essere controbilanciato dalla convinzione che Egli è realmente un Padre Misericordioso e che si aspetta da noi riconoscenza e misericordia per i nostri fratelli.
Pier Angelo Piai