ronc30 picture

Non abbiamo un po’ tutti la sensazione che manchi la gioia interiore?
Non parlo dell’allegria chiassosa, quella che si manifesta nelle occasioni di ritrovi sociali, nei balli, nelle musiche e nei vari divertimenti.
C’è un gioia interiore che difficilmente traspare e che le persone materialiste non possono interpretare.
Può esserci paradossalmente una “sofferenza gioiosa” perché impregnata di speranza e illuminata dalla fede.
Se non c’è sensibilità interiore non può esserci gioia. Non abbiamo notato come cambiano i gusti della gente?

Quando ero adolescente si zufolava e si canticchiava persino per le strade. Non avevamo l’abbondanza materiale che c’è ora.
Oggi ai banchetti spesso si trangugia tutto, senza distinguere ciò che è genuino da ciò che è manipolato e ordinario, la musica moderna (se “musica” si può chiamare) nelle discoteche, nelle sagre o nelle varie manifestazioni è di frequente assordante e ripetitiva, l’umorismo sta diventando estremamente volgare, i film violenti e pornogrfici sono quelli che hanno più audience , i muri delle città e gli alberi dei parchi vengono imbrattati di graffiti di cattivo gusto, discariche ovunque, l’arrivismo sociale spinge a calpestare i più elementari diritti degli altri, i toni della politica si trasformano spesso in calunnie e volgarità, la trivialità, il turpiloquio e la grossolanità abbondano nelle scuole, nelle famiglie e nei luoghi pubblici, il teppismo è una situazione quasi normale tra i giovani che dimostrano scarso rispetto per gli insegnanti, le autorità e l’ambiente stesso…

Tutto questo indica poca autoconsapevolezza, mancanza di sensibilità, scarsa motivazione all’impegno fondamentale che è quello di coltivare in sè il gusto etico ed estetico della vita.
Se tutti fossimo allenati ad ascoltare noi stessi, l’ambiente e gli altri, a porci seriamente e con coraggio le domande esistenziali più importanti, a considerare gli altri come “persone” che hanno gli stessi nostri diritti. la società andrebbe senz’altro meglio. E noi stessi coltiveremmo quella gioia interiore che è una sensazione delicata, quasi inidentificabile, nascosta nel più profondo del nostro “io” ma che riesce a trasmettere attorno a sè serenità, armonia, ordine.

Gioia che è connaturale in chi realmente ama la vita, se stesso e gli altri.
Nel vizio, nell’arroganza, nella competizione disonesta, nell’invidia, nell’indifferenza generale ai valori, all’arte, alla natura, alla ricerca umana, quale gusto etico ed estetico potrà nascere? Solo utilitarismo, volgarità, pressapochismo, pregiudizio, ignoranza la faranno da padroni, ma a scapito della vera gioia interiore che trova il suo habitat solo nella vera sensibilità etica ed estetica di ogni persona.

Pier Angelo Piai