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Perché Dio ci concede il tempo? Egli attende la nostra evoluzione
spirituale, ha i suoi tempi, i suoi ritmi che non sono legati alle
nostre previsioni. Egli chiede a ciascun uomo di vivere in uno stato di
preghiera e di ascolto. Il tempo meglio utilizzato è proprio quello di
Maria ai piedi di Gesù, mentre Marta si affaccendava attorno al maestro.
Ella ha scelto la parte migliore che non le sarà mai tolta.(Lc.10,42)
Ed è l’unica cosa necessaria.

Tutto il resto, se non è fatto in
unione amorosa con il Maestro, rischia di diventare rumore, affanno
inutile,strepito. Il nostro desiderio deve diventare il desiderio di
Dio. La nostra volontà la sua. Così ha senso ogni istante della nostra
breve vita. Ogni mattina, appena ci svegliamo, il primo pensiero
dovrebbe essere rivolto al Signore.

Dal nostro cuore dovrebbe
sgorgare un sentimento di riconoscenza per le nuove opportunità che ci
dona. Queste opportunità sono numerose, se realmente riflettessimo:

1)
amarlo nelle profondità del nostro essere, dove è sempre presente in
maniera celata, anche quando dormiamo o siamo occupati in altre cose.

2)
Concretizzare questo amore riconoscente attraverso l’ascolto interiore.
Lo si può ascoltare in tanti modi: attraverso la natura, meditando la
Sacra Scrittura, mediante una buona lettura o il semplice silenzio
interiore.

3) Offrire il nostro dolore e la sofferenza fisica e
psicologica di ogni momento: in questo modo si partecipa anche delle sue
sofferenze, e questo è un modo particolare per amarlo.

4)
Pregarlo intensamente anche per tutte le persone dell’umanità, dai
nostri cari fino all’ultimo sconosciuto della terra che ha bisogno della
nostra orazione.Dio si serve della nostra apertura agli altri, anche se
solo spirituale, per un misterioso disegno di solidarietà insito nella
creazione. Questo perché tutti noi partecipiamo del corpo mistico di
Gesù Cristo morto e risorto.

5) Accogliere con generosità ogni
persona che Dio ci fa incontrare lungo la giornata. Accoglierla senza
pregiudizi, vedendo in lei non solo i difetti, ma le potenzialità più
nascoste e considerandola particolarmente amata dal Signore. Dietro ogni
persona, si cela realmente Gesù che la ama infinitamente. Se ogni
persona, anche quella che ai nostri occhi appare la più povera
spiritualmente, è tanto amata dal Signore, perché non dovremmo amarla
anche noi? Questo amore, frutto della gratitudine più gioiosa, non é
inquinato da pregiudizi o dal senso di superiorità. E’ dettato da un
desiderio intenso di aiutare ogni anima a salvarsi in Gesù Cristo, ad
essere quella che era da Dio destinata a diventare, nel pieno rispetto
della sua libertà di scelta.

6) Trasmettere l’amore di Gesù
Cristo ad ogni persona, attraverso la testimonianza personale. Se
accogliamo con gioia il dono quotidiano dell’amore di Dio,
indirettamente esso diventa contagioso.(dal mio libro “Creati per
creare)

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a cura di http://mondocrea.it