Il termine “creatività” è tra i pù difficili da definire perché è una delle connotazioni più importanti dell’essere umano, creato ad immagine e somiglianza divina. Il suo campo semantico comprende moltissimi concetti che la configurano, ma nessuno di essi, isolatamente, soddisfa il suo vero significato.
Possiamo evocarne qualcuno : spontaneità, novità rispetto al progetto, qualcosa di inatteso, una forma di realizzazione di una qualche intuizione, fermento interiore, scoperta, ricerca di tecniche nuove…
Si intuisce, comunque, che la creatività tende ad uscire dagli schemi e dai preconcetti in cui giornalmente la imprigioniamo e respira la libertà interiore.
Essa soggiace in ognuno di noi. E’ a livello profondo. Dal momento che esistiamo come persone, siamo tutti “potenzialmente” creativi. Nella nostra mente, ad esempio, affiorano pensieri, idee che possono mutare, prendere forma o svilupparsi in base alla nostra indole, agli eventi esteriori e alla nostra volontà.
Sbagliamo quando affermiamo perentoriamente : “io non so essere creativo”. Forse non abbiamo preso sufficiente coscienza di quello che siamo. Infatti la creatività si esprime meglio nell’autoconoscenza. Inizia dal pensiero e dalla percezione del sé. Sarebbe sufficiente soffermarci spesso sui nostri pensieri ed osservarli con coraggio. Non serve fare enormi sforzi per voler apparire “creativi”. Si tratta solo di convincerci che la creatività già esiste in noi. Si può esprimere in infiniti modi, proprio perché il pensiero tende a tradursi spesso in azione.
Sosteneva F.Varillon: “preferisco dire che nel creare Dio non fa nulla, ma esiste in modo contagioso. (L’umiltà di Dio)”
Si tratta di incanalare le nostre pulsioni in modo positivo, anche se spesso siamo insoddisfatti.
Qualcuno, ad esempio, si esprime nell’arte. Ho conosciuto persone che all’età pensionabile si sono votate all’arte e hanno prodotto delle opere incredibili che mai avrebbero immaginato in vita loro. Si sono buttate, hanno cercato di imparare con pazienza e costanza una certa tecnica, poi hanno inventato una loro tecnica personale e gradualmente hanno realizzato il loro sogno in opere che in qualche modo vogliono comunicare quel fermento interiore che vagamente chiamiamo “creatività”.
Ma stiamo attenti a non incapsulare il concetto di “creatività” con le sole idee di arte, letteratura, poesia o qualsiasi altra forma comunicativa, altrimenti si rischia di dividere l’umanità in due tipologie: i pochi eletti che conoscono tecniche espressive raffinate e la massa ritenuta incapace, priva di “creativita”, la quale tende alla depressione perché è convinta di non potersi esprimere adeguatamente.
Creatività, quindi, non è solo tecnica o capacità espressiva. E’ qualcosa di molto più interiore in ogni persona e che viene trasmessa per contagio. Ecco perché alcuni grandi saggi dell’umanità non hanno prodotto opere d’arte o scritti, ma hanno trasmesso spontaneamente le loro incredibili scoperte interiori, come traspare, ad esempio, dallo stesso Cristo il quale affermava: “voi siete déi”.
Pier Angelo Piai