Riflessione del filosofo Krishnamurti
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E’ importante capire la natura del desiderio; capire perché il desiderio abbia assunto un ruolo così straordinario nella nostra vita. Dobbiamo vedere come il desiderio ci tolga chiarezza e come impedisca di fiorire a quella qualità straordinaria che appartiene all’amore.
E’ importante capire che cos’è il desiderio invece di sopprimerlo, di controllarlo, di dargli un orientamento particolare che forse potrebbe concedervi un po’ di pace.
Quando osservare il desiderio, lo state osservando come se foste al di fuori di esso? Oppure lo osservate nel momento in cui sorge, non come se fosse qualcosa di separato da voi?
Voi siete desiderio. Capite la differenza? Posso osservare il desiderio sorgere in me quando guardo in una vetrina qualcosa che mi piace e che desidero comprare. L’oggetto che desidero è diverso da me. L’oggetto è diverso. Ma il desiderio sono io stesso.
Così c’è una percezione del desiderio senza che ci sia un osservatore separato dal desiderio. Guardo un albero. “Albero” è la parola mediante in quale riconosco quella cosa laggiù nel campo. E so anche che la parola “albero” non è l’albero.
Mia moglie non è una parola. Ma ho fatto diventare la parola mia moglie! Non so se riuscite a cogliere tutte le sottigliezze di questa faccenda.
Fin dall’inizio devo capire con estrema chiarezza che la parola non è la cosa. La parola “desiderio” non è la percezione del desiderio, non è quell’energia straordinaria che sta dietro a questa reazione. Così devo stare molto attento a non farmi intrappolare dalle parole.
E anche il cervello deve stare molto all’erta per accorgersi che un oggetto può creare il desiderio. Ma il desiderio è separato dall’oggetto. Ci rendiamo conto che la parola non è la cosa? E che il desiderio non è separato dall’osservatore che lo sta guardando? Ci rendiamo conto che l’oggetto può creare il desiderio ma che c’è un desiderio indipendente dall’oggetto?
Come fiorisce il desiderio? Perché dietro il desiderio c’è un energia così straordinariamente potente? Se non capiamo a fondo la natura del desiderio, saremo sempre in conflitto tra noi. Io posso desiderare una cosa, mia moglie ne può desiderare un’altra, e i miei figli ne possono desiderare altre ancora completamente diverse.
Così stiamo sempre bisticciando. E questo continuo litigio, questa battaglia, li chiamiamo relazione, li chiamiamo amore. Chiediamoci: qual è la sorgente del desiderio? Il desiderio, a meno che non se ne capisca la radice, è straordinariamente sottile e ingannevole; quindi dobbiamo essere molto chiari e onesti nella nostra indagine.
Per tutti noi le sensazioni, le risposte dei sensi, sono importanti: il tatto, il gusto, l’olfatto, l’udito, la vista. E per la maggior parte di noi una particolare risposta dei sensi è più importante delle altre. Se abbiamo un temperamento artistico, abbiamo un nostro modo di vedere le cose.
Se siamo ingegneri i nostri sensi risponderanno in un modo diverso. Così non osserviamo mai in modo completo, con tutti i nostri sensi. I nostri sensi reagiscono, ma queste reazioni sono in qualche modo diverse tra loro. Ma è possibile rispondere completamente, con tutti i nostri sensi in azione?
Capite l’importanza di questo punto?
Nel momento in cui rispondiamo completamente con tutti i nostri sensi, scompare l’osservatore separato. Ma quando reagiamo a qualcosa di particolare, separandolo da tutto il resto, allora ha inizio la divisione. Scopritelo. quando uscite da questa tenda, quando guardate il fiume, il rapido scorrere delle sue acque, la luce sull’acqua. Scoprite se potete guardare con la totalità dei vostri sensi.
Non chiedetemi come si fa, altrimenti tutto diventerebbe meccanico Ma so dite a voi stessi: “Guardiamo, scopriamo”, allora educate voi stessi a capire come reagiscono i vostri sensi. Quando guardate qualcosa, l’atto di vedere produce una reazione. Vedete una camicia verde, o un vestito verde, l’atto di vedere risveglia la reazione.
Così ha luogo il contatto; e da quel contatto il pensiero crea l’immagine di voi che state indossando quella camicia o quel vestito. Oppure vedete una macchina per strada; ha una bella linea, è splendente, si vede che ha un motore potente. Allora le girate intorno, la esaminate e a quel punto il pensiero crea l’immagine di voi che salite su quella macchina, accendete il motore schiacciate l’acceleratore e partite. Così comincia il desiderio; il sorgere del desiderio è nel momento in cui il pensiero crea l’immagine.
Fino a quel momento non c’è desiderio. C’è la risposta dei sensi, che è del tutto normale: ma quando il pensiero crea l’immagine, da quell’istante comincia il desiderio. Ora, è possibile che il pensiero non crei alcuna immagine? Questo significa imparare come funziona il desiderio, e questo imparate è disciplina in se stesso.
Capire come funziona il desiderio è disciplina, e non l’imporsi di controllare il desiderio. Imparare come funziona il desiderio, o imparare a proposito di qualunque altra cosa, è tutto quello che serve. Ma se dite: “Devo controllare il desiderio”, allora entrate in un campo completamente diverso. Quando vedrete tutto questo movimento nel suo insieme, capirete che il pensiero non interverrà con le sue immagini. Allora vedrete, avrete sensazioni e basta.
Che c’è che non va in questo? Vedete, noi siamo tutti così presi dal desiderio! Vogliamo realizzarci dando soddisfazione ai nostri desideri. Ma non vediamo quale spaventosa rovina il desiderio ha provocato nel mondo, il desiderio di una sicurezza individuale, il desiderio di un successo, di un potere, di un prestigio individuale.
Non ci rendiamo conto che siamo completamente responsabili di qualsiasi cosa facciamo. Dove va a collocarsi il desiderio, quando ne comprendiamo la natura? Ha un posto dove c’è amore? E l’amore è qualcosa di così completamente estraneo all’umana esistenza, da non avere in realtà per noi alcun valore?
O è perché non vediamo la bellezza, la profondità, la grandezza, la santità di quello che sta dietro questa parola, che ci manca l’energia, il tempo, la passione per studiare, per educare noi stessi a capire di cosa si tratta? Se ci mancano l’amore, la compassione e la loro intelligenza, allora la meditazione avrà ben poco significato.
Senza quel profumo, quello che è eterno non potrà mai essere trovato. Per questo è tanto importante mettere completamente in ordine la nostra casa, non solo la casa in la in cui abitiamo, ma la casa della nostra vita, del nostro essere, delle nostre lotte.