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Maria Luce, 18 anni, rinuncia al musical all’Arena di Verona. ‘Non
voglio spogliarmi’



Pesaro 


A 18 anni non capita
spesso di ritrovarsi protagonista di un musical presentato in 20 paesi del
mondo e prodotto da David Zard, lo stesso che ha portato in Italia Notre-Dame
de Paris di Cocciante.


Il debutto nella splendida cornice dell’Arena di Verona.
La prima serata di Raidue, oltre 5 milioni di euro per allestire uno show a cui
prendono parte 45 artisti sul palco, 35 membri dell’èquipe tecnica e 22 persone
alla produzione. Roba da far girare la testa anche ad un professionista
esperto.


Tutto questo la cantante pesarese 18 enne, studentessa del Mamiani, Maria Luce Gamboni ce l’aveva in mano: doveva essere
Giulietta nel musical, tratto dall’opera di Shakespeare, ‘Romeo e Giulietta’.

Doveva. Maria Luce ha infatti rinunciato alla parte.


Che cosa è successo?


‘Il regista del musical voleva
rendere nel più vero modo possibile la scena dell’unica notte d’amore tra Romeo
e Giulietta. E così uno dei primi giorni, ho iniziato le prove a Roma il 20
luglio, si è avvicinato comunicandomi la sua idea: quella di voler fare questa
scena mettendo a servizio dello spettacolo il mio corpo seminudo.


Ci tengo a
precisare che nel contratto non era presente alcuna richiesta di questo genere.
Io mi sono rifiutata e inizialmente sembravano avermi ascoltata ma poi a dieci
giorni dal debutto mi hanno detto che dovevo decidermi: o facevo la scena in
quel modo, con una veste completamente trasparente oppure non avrei fatto lo
spettacolo. Io non ho avuto dubbi e me ne sono andata’. 

Perché?


‘Per due questioni
fondamentalmente. Sono molto credente e dunque ho grandissimo rispetto del
corpo della donna e inoltre non mi piace come viene utilizzato il corpo
femminile dalla società attuale. Tante donne si fanno manipolare perché è
l’unico modo per raggiungere il successo: è insopportabile e mi sono opposta’. 


Rimpianti?


‘No. L’ho fatto e non sono
pentita ed anzi lo rifarei. Professionalmente è stata un’opportunità unica che
probabilmente non mi capiterà più ma non potevo fare altrimenti. Per coerenza
verso me stessa perché ho dei valori che mi impongono dei limiti e pretendo che
questi siano rispettati’. 


E che ne
pensa di quelle colleghe che invece non hanno limiti?


‘Non giudico nessuno. Ognuno è
libero di fare quello che vuole a patto che si senta bene con sé stesso. Per me
è stato naturale comportarsi così. Alla sera, tornata a Pesaro, ho pianto di
felicità perché ho fatto quello che sentivo di voler fare’. 


Ne ha parlato con i suoi genitori prima
di rinunciare?


“No è stata una scelta autonoma.
Anzi quando dal treno ho chiamato mio padre per spiegargli cosa era successo
lui non capiva perché pensava fosse tutto chiarito sulla scena del nudo. Poi mi
ha detto di essere orgoglioso di me’. 


E i suoi amici che ne pensano?


‘Tornata a casa ho voluto
scrivere una lettera ai miei compagni del Mamiani per condividere la mia gioia
e per dire loro che non devono mai scendere a compromessi nella vita, che
devono sempre far prevalere le proprie idee e ragionare con la propria testa.
Anche se questo comporta delle rinunce.

Chi mi conosce non è rimasto affatto
stupito della mia decisione’. 


Pensa di essere un modello per i suoi coetanei?


‘Non lo sono. In realtà mi
considero una persona umile che non pretende di dare chissà quali insegnamenti.
Ho solo voluto condividere con i miei amici la mia gioia’. 


Continuerà a impegnarsi nella musica?


‘La musica è una grande passione
ma anche un grande punto interrogativo. Non so se sarà la professione con cui
riuscirò a mantenermi. Il mio primo pensiero ora è quello di continuare ad
impegnarmi nello studio’


(di Luca Fabbri, 06/11/2013).