Chi si crede “qualcuno” si illude di essere al di sopra della “massa”, ma non si rende conto di quante fragilità ha in comune con tutti gli altri.
È talmente cieco che non si accorge nemmeno della sua cecità.
Usiamo prudenza nel dire ad uno che é “straordinario” per le sue doti, altrimenti finisce col credersi superiore agli altri e gli facciamo del male.
Abbiamo assimilato da questa cultura meritocratica uno strano modo di giudicare: perché diversificare le persone in base all’importanza che l’opinione comune suggerisce?
Certo… i re, i capi di stato, i governanti, i capi delle religioni vanno riconosciuti nel loro ruolo e rispettati anche come tali, ma non idolatrati, perché sono persone come noi. Questa idolatria porta alle differenze sociali ed alle barriere mentali…
Tutti siamo “straordinari”, anche coloro che pensano di non avere particolari doti, o sono particolarmente fragili. Basta ragionare sul fatto che ognuno di noi è una persona ad immagine e somiglianza di Dio da Lui infinitamente amata per quella che è.
I geni, i santi, gli eroi, gli uomini illustri, gli anonimi, i bambini: tutti sono innanzitutto “persone”, capolavori della Creazione!
Pier Angelo Piai
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a cura di http://mondocrea.it