Il tempo passa…Gesù forse cercherà fichi nell’albero della nostra vita. Ne trova ben pochi, ma Lui è contento anche di quelli.
Se cerca qualcosa in noi, significa che dobbiamo essere fecondi di opere buone.

Ma cosa sono le opere buone? Tutto ciò che arricchisce la venuta del suo Regno. Non per niente chiediamo al Padre >. Ma le opere, in un certo senso, devono arricchire ognuno di noi, perché ai suoi occhi siamo ricchi nella misura in cui sappiamo donare con gioia.

Ma Egli si aspetta ancora di più da noi : la presa di coscienza di quanta dignità Egli ha voluto dare alla nostra esistenza. Noi non ce ne rendiamo conto: siamo inclini a vedere il lato rovescio della medaglia perché ci lamentiamo della nostra fragilità. Trova dei cuori troppo assorbiti dalle preoccupazioni e dalle lamentele.
Quando, invece, trova un’anima profondamente grata e stupita dell’esistenza, Egli si commuove.. Agli occhi di Dio tutti i peccati di questo mondo passano in secondo piano di fronte ad un’anima umile che sa essere riconoscente per tutte le grazie che ha sempre ricevuto dal concepimento fino alla morte terrena.

Ma la riconoscenza deve essere profonda , cosciente, sincera.
Dio è la Verità, la Sincerità, La Coscienza, l’Umiltà, la Bellezza, la Bontà, tutte le la Virtù. Tra gli uomini ha, però, pochi adoratori, coloro, cio&egregrave;, che si interessano di Lui, lo amano e lo cercano per quello che è. Molti di noi parliamo di lui, ma non con Lui.


Maria ha un rapporto intimo e profondo con Lui. Ha in sé tutte le virtù del suo Creatore.
Proprio perché agisce nella libertà, strettamente correlata a quella di Dio, può essere definita misteriosamente “Dei genitrix”. Le virtù generate in Lei appartengono al suo Creatore, il quale consente questa misteriosa generazione nella creatura privilegiata affinché tutti ne possano partecipare. Quando amo come Maria (la quale, appunto, è anche madre dell’umanità) in qualche modo partecipo della generazione di Maria. Maria desidera condividere i suoi immensi doni con ogni uomo di buona volontà : non ha trattenuto suo Figlio, ma lo ha donato a ciascuno di noi affinché ci rendessimo conto dell’immensa dignità della figliolanza divina.

Maternità non significa paternità. Sono due ruoli diversi. Biologicamente il padre dà il via e la madre accoglie nel suo seno la sua iniziativa e la porta avanti fino a che il bimbo viene alla luce.
Lo Spirito divino ha sempre l’iniziativa paterna in ognuno di noi : sta a noi decidere liberamente se portare avanti la gravidanza relativa ad ogni sua iniziativa. La maternità è quindi un’iniziativa della paternità divina, ma è anche una nostra libera risposta.

Pier Angelo Piai