(Sant’Antonio – Sermoni) 

DOMENICA DI QUINQUAGESIMA n.10

LA TUA FEDE TI HA RIDATO LA VISTA

Osserva che come il corpo umano è composto di quattro elementi: fuoco, aria, acqua e terra, il fuoco negli occhi, l’aria nella bocca, l’acqua nei lombi, la terra nelle mani e nei piedi; così il corpo del peccatore, schiavo del peccato, ha il fuoco negli occhi per la curiosità (bramosia), l’aria nella bocca per la loquacità, l’acqua nei lombi per la lussuria e la terra nelle mani e nei piedi per la spietatezza.

Invece il Figlio di Dio ebbe velato il suo volto — nel quale gli angeli desiderano fissare lo sguardo (cf. 1Pt 1,12) — per mortificare la morbosa curiosità dei tuoi occhi; restò muto come un agnello davanti a colui che non solo lo tosò, ma addirittura lo uccise, e mentre veniva maltrattato non aprì la sua bocca (cf. Is 53,7; At 8,32), per frenare la tua smodata loquacità; il suo fianco fu squarciato dalla lancia per far uscire da te gli umori malsani della lussuria; fu appeso alla croce con i chiodi conficcati nelle mani e nei piedi per eliminare dalle tue mani e dai tuoi piedi l’iniquità (delle opere cattive).

Prendi dunque il figlio tuo, il tuo riso, la tua carne, e offri tutto in olocausto, affinché tu possa ardere tutto di carità “la quale copre la moltitudine dei peccati” (1Pt 4,8).

L’Apostolo… dice della carità: “Se io parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo risonante o un cembalo squillante” (1Cor 13,1).

Dice Agostino: Io chiamo carità quell’impulso dell’anima che spinge a fruire di Dio per lui stesso, e a fruire di sé e del prossimo in ordine a Dio. E chi non ha questa carità, anche se fa tante cose buone, tante buone opere, fatica invano; per questo appunto dice l’Apostolo: Anche se parlassi le lingue degli angeli, ecc.

La carità portò il Figlio di Dio al patibolo della croce. È detto nel Cantico dei Cantici: “L’amore è forte come la morte” (Ct 8,6). E il beato Bernardo esclama: “O carità, quanto forte è il tuo legame, con il quale perfino il Signore poté essere legato!”.

Prendi dunque il figlio tuo (il tuo corpo) e offrilo sull’altare della passione di Gesù Cristo: con il suo fiele, cioè con la sua amarezza sarai illuminato e meriterai di sentirti dire: “Vedi! la tua fede ti ha salvato” (Lc 18,42), ti ha ridato la vista.