VANGELO DI DOMENICA 28 APRILE
(Gv 13,31-35) Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri.

Dal Vangelo secondo Giovanni

Quando Giuda fu uscito , Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
Parola del Signore

(Gv 13,31-35) Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri.

LA MIA RIFLESSIONE (Lella Mingardi)

PREGHIERA

Vieni o Spirito Santo a fare di me quello che Dio vuole!
Come comincia male questo brano, Gesù se n’è andato,è uscito dal cenacolo; Gesù sa che è andato a tradirlo, gli ha detto anche di fare in fretta a fare quello che doveva fare, ed allora perché parla di gloria?

Sembra assurdo, ma solo per la nostra mentalità umana, che la gloria di Cristo e della Chiesa stessa,passino attraverso la croce, eppure è proprio questo che afferma Gesù.
Dio si è compiaciuto di dare questo suo Figlio prediletto in riscatto dei nostri peccati, di vederlo soffrire e torturare pur di salvarci, ma quanto è grande l’amore di Dio? Quanto è amore? Che cosa intende Dio per AMORE?

Dobbiamo fare questo passo, dobbiamo comprendere la grandezza infinita di questo amore, per poter fare il passo successivo che ci viene chiesto: amarci tra di noi è il minimo che possiamo fare per chi ci ha dato tanto.
certo possiamo anche scegliere di tradire le aspettative di Dio, di uscire dalla casa del Padre, da quella casa in cui Gesù è tornato a prepararci un posto, ma sappiamo che proprio per questo amore,ci saranno perdonate anche le nostre piccole infedeltà.
Non siamo perfetti, e non siamo capaci di amare in questo modo incondizionato, anzi sempre più il nostro modo di amare è egoistico e condizionato dal senso di possesso, proprio perché siamo impastati di peccato.

Vorrei usare la metafora dei chiodi della croce, con cui trafiggere il nostro amor proprio, il nostro egoismo, la nostra mediocrità per rendere anche il nostro corpo glorioso, un corpo vincente.

Sconfiggere con Gesù tutto quello che ci fa dire no a Dio, abbracciare quella croce per imparare che solo attraverso l’amore, si può superare ogni lotta, solo attraverso il desiderio di vivere sempre in pace e letizia, possiamo imparare a perdonare. Essere cristiani è una grande sfida, non è una cosa facile, ma è una sfida meravigliosa,che se riusciamo a vincere può regalarci la pace vera.

Coeredi del regno di Dio, per amore e attraverso l’amore.

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