dal Messaggero Veneto del 20/03/03
DARWIN
Uno scherzo di carnevale
Alleanza nazionale è indubbiamente una fucina di idee! Mi riferisco alla “settimana antievoluzionistica” indetta a Milano con lo scopo di proporre l’eliminazione dai libri di testo della teoria di Darwin per tornare al creazionismo che ritiene Dio come il Creatore di ogni essere vivente. La motivazione per questo salto a ritroso nel Medioevo sarebbe quella di considerare Darwin, in quanto positivista, “funzionale all’egemonia della sinistra”.
Premesso che, dato il periodo, ritengo che ciò sia solo uno scherzo di carnevale, vorrei fare alcune considerazioni.
1) La scienza è un patrimonio di conoscenza universale e non può venire utilizzata a sostegno di qualsivoglia ideologia politica.
2) La Chiesa stessa, già dal 1982, per bocca della Pontificia accademia delle scienze non appoggia la teoria creazionistica.
(attenzione!!!! E’ proprio vero? n.d.g.s.)
3) Quanto alla presunta egemonia della sinistra derivante dal positivismo, vorrei citare due passi di Herbert Spencer, padre del positivismo evolutivo. «Mi limito semplicemente ad applicare le teorie di Darwin alla razza umana. (…) Solo coloro che riescono ad andare avanti… alla fine riescono a sopravvivere. (…) Costoro devono essere gli eletti della loro generazione». H. Spencer, The study of sociology, 1882. Per Spencer nulla deve intralciare la sopravvivenza del più adatto: «In parte eliminando quelli di sviluppo inferiore, in parte assoggettando coloro che rimangono all’incessante disciplina dell’esperienza, la natura garantisce la crescita di una razza che saprà nello stesso tempo capire le condizioni dell’esistenza e sarà capace di intervenire su di esse». H. Spencer, Social statics, 1878.
Se il positivismo ha influenzato qualcuno, non credo proprio sia la sinistra, visto e considerato che uno dei seguaci di Spencer in Italia fu quel Cesare Lombroso così caro a Benito Mussolini. E sempre nel clima scherzoso del carnevale, vorrei dare un ulteriore suggerimento ai giovani di Alleanza studentesca: perché non eliminare anche la teoria della relatività di Einstein in quanto elaborata da un ebreo?
Professoressa Silva Fabris
liceo classico J. Stellini
Udine
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20/03/03
FEDE
Un altro scherzo
Desidero riferirmi a una lettera apparsa domenica 2 marzo scorso a firma della professoressa Silva Fabris, insegnante al liceo classico J. Stellini. Siccome la docente considera che «la Chiesta stessa, già dal 1982, per bocca della Pontificia accademia delle scienze, non appoggia la teoria creazionistica», appare chiaro che tale considerazione è o un obbaglio o un ascolto errato di quanto disse tale accademia.
Infatti il simbolo della fede, per chi ce l’ha, naturalmente, confessa Dio Padre onnipotente come «Creatore del cielo e della terra», «di tutte le cose visibili e invisibili».
Inoltre il catechismo della Chiesa cattolica edito nel 1992 cita al n. 343: l’uomo è il vertice dell’opera della creazione. E, riguardo a quest’ultima, dedica ben 55 numeri. Infine il Concilio Vaticano II nella Gaudiun et spes, 12, afferma che soltanto l’uomo è «capace di conoscere e di amare il proprio Creatore».
Ritenere quindi Dio come il Creatore di ogni essere vivente non è, come afferma la professoressa, un salto a ritroso nel medioevo. È semplicemente un perseverare nella fede che, se negata ex cathedra, provoca di sicuro socialmente molti danni, specie nei giovani. Basta guardarsi attorno.
O forse, visto che nel momento in cui la docente scriveva non si era ancora in quaresima, a carnevale ogni scherzo vale.
Rodolfo de Chmielewski
Udine
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