Il giorno 08/nov/2012, alle ore 01.08, Francesco Introzzi ha scritto:

F.I. – Questo è quello che ne penso io: da cittadino italiano, ed europeo, ritengo che fare della sede del Pontificato cattolico, un’entità pubblica statale (lo Stato della Città del Vaticano), a detrimento dell’integrità territoriale del Comune di Roma e della sovranità territoriale della Repubblica Italiana, sia lesivo della territorialità di entrambe le comunità politiche, quella locale e quella nazionale. Credo che la devoluzione politica del territorio della Città del Vaticano al Comune di Roma sia un atto dovuto. A fronte di questo obbligo politico il Comune di Roma dovrebbe includere i terreni di proprietà (privata) dell’Amministrazione pontificia nell’ordinamento giuridico della Repubblica italiana. La Chiesa cattolica apostolica romana, a mio parere, dovrebbe assumere la qualificazione e il ruolo di “organizzazione non-governativa” da registrare come tale presso l’ONU. Uno “Stato teocratico” – oltretutto con una sua popolazione residente in una rete, sconfinata, di altri stati.rimane solo il residuo culturale di una concezione giuridica assolutistica, sacrale e indiscutibile; una concezione incompatibile con una procedura legislativa che si basa sulla capacità di una popolazione democratica di elaborare e deliberare le norme che devono regolare la vita civile di una società auto-governabile e auto-governata. Solo su questi presupposti ci può essere auto-identificazione della comunità politica in un sistema coordinato di norme giuridiche effettivamente positive. Queste sono – devono essere – le basi di una cultura della legalità che non sia sopraffattiva, omologatoria e liberticida.
Lei cosa ne pensa? Sarei molto interessato ad ascoltare il suo discorso in merito.

Ho pensato di rispondere con un semplice racconto che ho elaborato con un po’ di fantasia:

CELESTINO 6°

In quell’anno, dopo un lunghissimo ed arduo Conclave, venne eletto al Soglio Pontificio il cardinale Giacomo Papini che assunse il nome di Celestino 6°.
Dopo alcuni mesi decise di riunire tutti i componenti della Curia vaticana comunicando loro l’intenzione di vivere radicalmente il Vangelo.
Contro il parere dei cardinali della Curia prese subito una grande decisione:  cedere l’intera struttura del Vaticano al governo italiano, licenziare il personale laico e stabilirsi con alcuni suoi collaboratori in una palazzina alla periferia a nord di Roma, sulla via Flaminia Nuova, rinunciando alla sovranità pontificia e diventando un comune cittadino italiano. E così fece.
La notizia fece il giro del mondo. Più di un miliardo di cattolici: possiamo immaginare le diverse reazioni. Moltissimi si rifiutarono di riconoscere il papa pensando fosse impazzito, altri esultarono di gioia pensando ad un ritorno alle origini della Chiesa ecc.
Migliaia di curiosi si recavano a vedere la palazzina dall’esterno e naturalmente il traffico sulla via Flaminia era diventato insostenibile. Il papa e la sua Curia non potevano più disporre di una propria organizzazione di vigilanza per ovvi motivi strategici ed economici.
Il comune di Roma dovette impiegare molti uomini per la viglilanza esterna. Essendo annullate le ambasciate pontificie, chiunque doveva in qualche modo relazionarsi con la curia, trovava l’ingresso intasato. Preti, suore, vescovi non riuscivano a farsi ricevere per esporre le loro problematiche. Migliaia di laici non riuscivano a risolvere le loro problematiche perché anche quei pochi uffici erano intasati.
Le offerte provenienti da tutto il mondo venivano versate in un conto corrente di una banca limitrofa, ma ci fu una congestione del flusso perché si doveva tener conto di svariate voci di capitolo: iniziative liturgiche, caritative, di solidarietà e sostegno al clero ed alle missioni estere, le nunziature apostoliche, il personale rimasto in servizio ecc.. La Banca andò in tilt.
L’Osservatore Romano dovette chiudere per mancanza di risorse adeguate.
Il governo italiano in carica, cercava di manipolare la situazione in base ad orientamenti laici nazionali ed internazionali, attraverso sottili ricatti o sotterfugi, ponendo dei celati limiti alle iniziative pontificie, sia burocraticamente che economicamente.
Milioni di cattolici che erano entusiasti della scelta così radicale ed evangelica dovettero ben presto rendersi conto di non essere preparati al cambiamento.
Moltissime parrocchie e diocesi rimanevano senza titolare per lungo tempo. Le vocazioni sacerdotali diminuirono drasticamente.
Un giorno un agguerrito gruppo di fanatici anti-clericali, con un furgone della Caritas carico di esplosivo parcheggiò nei pressi della palazzina.
Esplose e fece perire quasi tutti, compreso il papa.
Allora si decise di trasferire il papato vicino a New York, ripristinando le condizioni simili alle precedenti.


Alcune particolari osservazioni sull’articolo:


1) L’articolo è stato pubblicato nel mio sito www.mondocrea.it il 9 novembre 2012.
Papa Benedetto XVI ha annunziato le sue dimissioni l’11 febbraio 2013 lasciando il pontificato il 28 febbraio 2013

2) L’articolo è stato anche pubblicato nel cartaceo Bollettino della Madonna di Castelmonte (UD) – Anno 99 – n.1 del gennaio 2013 (Questo prova il fatto che è stato scritto prima delle dimissioni del papa)

3) La lettera che ha stimolato in me una simile risposta è firmata da FRANCESCO Introzzi

4) Il cardinale che immagino eletto papa si chiamava G. PAPINI. Una strana coincidenza perché (io non lo sapevo) Giovanni Papini, noto scrittore italiano, pubblicò una lettera intitolata “Lettere agli uomini di papa Celestino VI” riportata da questa pagina web:
http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-lettere-agli-uomini-di-papa-celestino-vi-al-popolo-che-si-chiama-cristiano-79249280.html

5) Papa Francesco, eletto il 13 marzo 2013, ha cominciato ad attuare alcuni cambiamenti radicali che nell’articolo immagino che si concretizzano nella cessione dell’intera struttura del Vaticano…
In effetti papa Francesco ha rinunciato all’appartamento pontificio per rimanere nella casa Santa Marta…

6) L’articolo che ho scritto ha una finale particolare… Considerando tutte queste coincidenze c’è da rimanere perplessi…

Pier Angelo Piai

Altro fatto inerente alle premonizioni:

PERCHÈ PERSONE ED ISTITUZIONI CIVILI DOVREBBERO CONSACRARSI A MARIA:
http://mondocrea.it/itriflessioni/story$data=riflessioni&num=2367