DOMENICA CHE PRECEDE IL
MARTIRIO DI SAN GIOVANNI

2 Mc 7, 1-2.20-41 – 2Cor 4, 7- 14
– Mt 10, 28-42

 

Oggi il Vangelo dice: Non temete, non abbiate
paura, non abbiate timore.
Gesù ci rassicura, poi ci dà il motivo: “Voi
valete più di molti passeri”,
tutti noi acquistati a caro prezzo. All’inizio
di questa Eucaristia chiediamo perdono per tutta la mancanza di fiducia, per  tutte le nostre paure, per le scelte
dettate dai timori e non dai valori.

Dice il Signore: Non temete solo per il vostro corpo. Io, invece, ho temuto soltanto il dolore e non le cose
che fanno male all’anima: l’ipocrisia, la superficialità, il disamore: Kyrie
elesison

Dice il Signore: Sono venuto a portare la spada. Per me che convivo pacificamente con il bene e con il
male, io ti chiedo perdono. Kyrie eleison

Non abbiate timore, voi valete per Dio. Per quando mi sono sentito cosa di poco conto, cosa
trascurabile per Te, Signore, caduto lontano dai tuoi occhi. Per questo, Kyrie
eleison

 

Omelia

Vangelo di una densità straordinaria di cui scelgo
solo alcuni passaggi. Il primo: “Voi valete più di molti passeri!” Ogni
volta di fronte a queste parole provo paura e dolcezza insieme. La paura di non
capire un Dio il cui amore raggiunge le più umili tra le sue creature: i
passeri e i capelli del capo. E la dolcezza di immagini delicate e rassicuranti
che contengono l’impensato di Dio, un Dio impensabile!

Eppure i passeri continuano a cadere, gli innocenti
continuano ad ammalarsi e a morire, un continuo naufragio di ali, di vite, di
speranze. Eppure: Non temete! Non abbiate paura!

La Bibbia trabocca di questo annuncio per bocca di
angeli, di profeti, di semplici pastori, per 365 volte è ripetuto l’invito,
quasi uno per ogni risveglio, quasi il ‘buongiorno’ di Dio, il pane del
coraggio quotidiano. Quello che il Signore chiede è che la paura non sia il
pastore delle nostre vite a decidere scelte e strade.

Perché Dio fa per te ciò che nessuno mai ha fatto, ciò
che nessuno mai farà: ti conta tutti i capelli in capo! Ogni tuo frammento è
prezioso; ogni fibra del tuo corpo conta per Lui. Tu vali per Dio. Ecco
il verbo “Voi valete”. Tu vali più di molti passeri, vali più di quanto
pensi, più di quanto speri.

Tu vali di più,
sei stato comprato a caro pezzo, il prezzo del sangue di Cristo.

Non temete, neppure un passero cadrà a terra senza il
volere del Padre
. Ma allora è Dio che
fa cadere, che infrange le ali, che fa ammalare? No! Noi abbiamo interpretato
questo passo con superficialità, forse sull’eco di certi proverbi banali che
dicono: ‘non cade foglia che Dio non voglia’.

Il Vangelo non dice questo, assicura che neppure un
passero cadrà a terra senza Dio, non per una decisione di Dio ma senza che Dio
ne venga coinvolto. Dio è qui, coinvolto nei voli e nelle cadute di noi suoi
figli: cade il passero ma non fuori dalle mani di Dio, voi avete il nido per
sempre nelle sue mani.

Molte cose accadono nel mondo contro la volontà di
Dio, ogni odio, ogni guerra, ogni peccato, ma nulla accade senza che Dio ne sia
coinvolto. Nessuno muore senza che Lui non muoia un po’, nessuno fa naufragio
senza che vi naufraghi un frammento di Dio.

Noi vorremmo di più, è vero, vorremmo altro per questi
brevi voli che sono le nostre vite. Dio però non è la discriminante tra la
salute e la malattia del corpo, tra lunghezza o brevità della vita. Il luogo
dove Dio agisce non sono le cellule dell’organismo ma le fibre dell’odio e
della paura, il cuore spezzato dove si annida quella che Giobbe chiama la
bestia del canneto, la paura.

Dio sta nel riflesso più profondo delle nostre lacrime
per moltiplicare il coraggio, per salvare non dalla sofferenza ma dentro la
sofferenza.

Dio salva e
salvare vuol dire conservare: ogni fibra, ogni capello, ogni filo d’erba, ogni
bicchiere d’acqua fresca, tutto ritroveremo in Dio e nulla andrà perduto. Non è
perdita di umano la fede ma incremento di umano, addizione e intensificazione
di vita. Nulla vi è di autenticamente umano che non trovi eco e nel cuore di
Dio.

Passeri e capelli… e penso ai più fragili fra noi,
agli anziani, agli ammalati, ai portatori di handicap, a quelli che non possono
più lavorare e produrre, q quanti si sentono inutili: proprio a loro Gesù
ripete “Non temere, tu vali per Dio”.

Anche se la tua vita fosse leggera come quella di un
passero o fragile come un capello, tu vali per il Signore, perché esisti e vivi
e sei amato, Dio ha fatto per te un nido nelle sue mani.

Signore, io ho combinato poco nella mia esistenza,
adesso non riesco più a combinare niente. E Lui risponde: “Tu vali di più”
ma non perché produci, lavori e hai successo ma perché esisti, libero come i
passeri, fragile come i capelli del capo, in te respira l’amore di Dio, dove tu
finisci comincia l’immenso di Dio.

Continua il Signore: “Abbiate paura di chi ha il
potere di far perire l’anima”
. Perché l’anima può perire. Muore di
superficialità, di indifferenza, di disamore; muore di culto dell’immagine,
muore di ipocrisia e di tristezza; l’anima muore quando ti vendi, quando ti
metti a disanimare gli altri attorno a te, a togliere anima e coraggio, quando
ti metti a demolire, a diffondere calunnie, a deridere gli innamorati e i poeti,
ad amare la paura. Tu puoi animare o disanimare la vita.

Se devi cedere qualcosa cedi tutto ma non la tua anima.
Tutto ma non l’anima, non la passione per il Vangelo, per il suo sogno d’amore
e di pace.

Chi ama padre o madre più di me non è degno di me. Chi ama figlio o figlia più
di me non è degno di me. Sono venuto a portare la spada”.
Parole difficili
e dure. Il Deuteronomio offre una spiegazione quando dice: “Se la moglie che
riposa sul tuo petto o l’amico che ami come te stesso, in segreto ti dice:
Vieni, serviamo altri dei, tu non ascoltarlo”.
Per compiacere tua moglie o
tuo figlio non scegliere idoli, non tradire il tuo Dio.

Questo è il contrasto: da un lato la mia vita, la mia
gente, le mie cose, il desiderio di ricondurre tutto al frammento, al mio
piccolo cerchio, con tutta la bellezza e la caducità che questo comporta. E
dall’altro lato le cose che non si vedono: l’eternità, Dio, il respiro profondo
del mondo. E’ un conflitto eterno, fra il canto del sangue che già basta a
illuminare la vita, e la trascendenza che abita il cuore inquieto finché non
riposa in Dio
. Che dice: il segreto della tua vita è oltre te, non in tuo
padre o in tuo figlio. Gesù non instaura una  competizione di sentimenti tra Dio e la famiglia, ma ci
ricorda che può esistere un egoismo di coppia e di famiglia che ha come frutto
triste quello di impoverire la vita, di far smarrire la polifonia
dell’esistenza.  Altrimenti sei
come una casa, bella dentro, ma con un masso rotolato lì a ostruire la porta.

E davanti al cancello chiuso sfila la vita, passano
poveri e profeti e non li vedi, passano angeli e bambini e non gioisci, passano
le stagioni e le invenzioni dell’amore e non li vedi. Passa la vita e non ti
affacci, a dare e ad accogliere, a cantare.

A noi, forse spaventati da queste frasi esigenti,
dall’impegno di dare la vita, di avere una causa che valga più di noi stessi,
Gesù aggiunge una frase dolcissima: “Chi avrà dato anche solo un bicchiere
di acqua fresca non perderà la ricompensa”.
Il dare tutta la vita e il dare
quasi niente, sono i due estremi ma di uno stesso movimento: dare qualcosa, un
po’, tutto. Dare, perché il verbo amare nel Vangelo si traduce sempre
con il verbo dare.

Un bicchiere d’acqua, dice Gesù, un gesto così piccolo
che anche l’ultimo degli uomini, anche il più povero può compiere e tuttavia
non un gesto banale ma vivo in quell’aggettivo che Gesù aggiunge, così suo,
così evangelico: acqua fresca deve essere. Vale a dire l’acqua buona per
la grande calura, attenta alla sete dell’altro, procurata con cura, l’acqua
migliore che hai, quasi un’acqua affettuosa con dentro l’eco del cuore.

Dare la vita, dare un bicchiere d’acqua fresca. Ecco
la stupenda pedagogia di Cristo. Tutto il Vangelo è nella croce, tutto è in un
bicchiere d’acqua fresca.

Nulla è troppo piccolo per il Vangelo, perché ogni
gesto fatto con tutto il cuore ti avvicina all’assoluto di Dio

 

PREGHIERA ALLA COMUNIONE

Non avere paura, tu vali più di molti passeri

Non temere, tu sei nelle mani di Dio,

dalle sue mani ogni giorno spicchiamo il volo,

nelle sue mani il nostro volo terminerà.

 

Non avere paura, a Dio sta a cuore

Chi fa un piccolo passo alla volta

Senza sapere la distanza.

Non temere, a Dio sta a cuore

Il tuo soffrire per poter cambiare

Il tuo sforzo per poter guarire.

 

Non avere paura, a Dio sta a cuore

Chi è fedele al poco e al mistero

Chi mantiene il cuore aperto nella lunga attesa.

Per loro Dio prepara un nido, una carezza,

Un vento che sostenga il volo.