Enzo era un professore che insegnava materie scientifiche presso il liceo della vicina città. Si dichiarava ateo convinto e seguiva con molto interesse tutto ciò che la scienza andava scoprendo. Quando venne a conoscenza della scoperta del bosone di Higgs, cominciò ad esultare anche perché ciò rafforzava le sue convinzioni atee e la visione materialistica della vita.
Con il giornale sotto il braccio si stava recando all’Istituto, quando incrociò Elia intento a fare qualche spesa. Enzo conosceva Elia perché più di qualche volta gli parlava dei motivi del suo ateismo. Lo salutò e, aprendo il giornale, con atteggiamento trionfalistico gli mise sotto gli occhi la pagina relativa alla nuova scoperta dicendo: “Hai visto: stiamo ormai scoprendo i segreti della materia e come si è formata. Altro che Dio!”
Elia lo guardò in silenzio. Poi disse: “È proprio vero che che chi crede può anche smettere a volte di pensare a Dio, mentre un ateo pensa sempre a Lui!”
– Hai ragione! C’é della verità in questo. – aggiunse Enzo stupito.
Poi, siccome tutti e due avevano premura si diedero appuntamento il pomeriggio a casa dello stesso Elia.
Arrivato il momento Elia lo fece accomodare nel suo piccolo salotto.
“Allora, caro professor Enzo, finalmente si stanno scoprendo i segreti più intimi della materia, no?” – inizò Elia
“Sì.. la scienza sta facendo progressi da gigante. E finalmente anche tutto ciò che è stato inventato su Dio sta gradualmente svanendo…”
“Cos’è stato inventato su Dio?” – chiese Elia.
“Beh…il fatto che esista ed è considerato il creatore di tutto, per prima cosa” – rispose Enzo con sicumera.
Elia osservò: “Il fatto che stiamo gradualmente scoprendo che anche la materia è energia attuale ci dovrebbe indurre ad una visione più integrale del tutto, per cui si è più propensi ad ammettere che questo tutto proviene dal Trascendente.”
“Cosa intendi per Trascendente?” – chiese Enzo
“Ciò che va oltre la nostra percezione e della nostra esperienza sensibile. Questa realtà superiore non può essere da noi definita, altrimenti la limiteremmo imprigionandola nelle nostre categorie mentali. Abbiamo dato il nome “Dio” per convenienza, ma va sempre al di là di ogni nostra immaginazione, perché tutto proviene da Lui” – rispose Elia
Poi aggiunse: “A proposito della struttura più intima della materia, mi lascia perplesso chi ostenta risposte sicure su tutto. Non è facile captare con sicurezza il fine di ogni cosa. Anzi nulla è scontato, tutto ci interroga ed in ogni evento potremmo leggere qualche risposta che si avvicina alla Verità, ma rimane ancora un grande mistero.”
“Quello che voi chiamate mistero, secondo me, un giorno non lo sarà più per l’uomo terrestre più evoluto, perché la scienza spiegherà tutto” – affermò Enzo.
Elia, dopo un po’ di silenzio meditabondo , disse: “È possibile comprendere l’oceano tramite una sua goccia? Da essa si possono dedurre molte cose, ma non il tutto dell’oceano. Dovremmo conoscere sistemi completamente diversi da quello della goccia, sistemi il più possibile universali…
Anche se si dovesse arrivare a scoprire l’ultimo elemento ponderabile della materia secondo i nostri canoni scientifici, energia e massa sono sempre un dinamismo riconducibile ad un unico “quid dinamico” che non riusciamo ad identificare perché qualsiasi strumento di identificazione è insufficiente.
Per conoscere l’intimissima struttura del Cosmo dovremmo scoprire sistemi infinitamente più complessi che integrano quelli che conosciamo: ecco che la nostra mente dovrà attivare sempre di più le sue capacità intuitive…”
“La scienza ce la farà” – ribadì Enzo.
Elia disse sospirando: “Tutti i grandi pensatori del passato si sono sempre stupiti della complessità del Tutto. Dai filosofi e poeti greci a quelli romani e cristiani, tutti hanno esternato stupore per ciò che esiste.
Cosa dovremmo dire noi uomini d’oggi, ora che sappiamo qualcosa in più dell’intima struttura della materia? Ora che conosciamo un po’ meglio le dinamiche biologiche e quelle mentali più inconsce? Dovremmo rimanere ancor più profondamente stupiti della complessità del tutto.
Ed invece spesso siamo accecati dall’orgoglio e si diffonde il nichilismo e l’indifferenza. Strana generazione la nostra. Ma l’uomo ha la vocazione di ricercare la Verità in tutti gli ambiti del sapere ed è per questo che dovrebbe cercare anche il confronto con gli altri nell’umile e sincero ascolto.”
“Sono convinto che la fisica e la biologia scopriranno prima o dopo come è apparso l’uomo sulla terra.” – disse Enzo.
Rispose Elia: “La fisica e la biologia, come le altre scienze, fanno davvero pensare alla super-organizzazione cosmica che sta alla base della vita e del pensiero. Esse dovrebbero alimentare il vero animo religioso, invece di inibirlo.
Sembrerebbe che tutto funzioni grazie ad un complessissimo sistema di interazioni energetiche, tanto che si vorrebbero unificare le grandi
forze che sorreggono l’Universo, come si evince dalle intuizioni di tantissimi ricercatori seriamente intenzionati ad andare a fondo nello scandagliare i segreti della struttura della materia stessa. Una volta scoperto scientificamente che tutto è davvero “energia dinamica organizzatrice” il passo dalla “fisica” alla “metafisica” è breve: è un salto di qualità che tutta l’umanità dovrà esperimentare. Si tratta di aprire le menti ed i cuori.”
Enzo avrebbe voluto intervenire ancora, ma intuiva che quel saggio riusciva a vedere sempre oltre per cui provava un profondo rispetto. Al termine del dialogo, lo ringraziò e da allora in poi sentiva vacillare la sua sicurezza sulla visione materialistica dell’Universo. Elia era riuscito ad aprire in lui una breccia che gradualmente lo aiutò a scoprire nuovi orizzonti mentali che lo condussero ancora dal saggio e lo stupore delle nuove scoperte gli cambiarono davvero la vita.