(dall’8°cap.- p.100-101- del mio libro La Spirale della vita)
“Prendete e mangiate, questo è il mio corpo”.
Il Principio di ogni esistenza si dona completamente ad ognuno di noi in umili apparenze: la Chiesa ha sempre sostenuto tenacemente la presenza reale di Cristo sotto le specie del pane e del vino.
Il pane è il frutto più tangibile delle mani dell’uomo ed è in quasi tutte le culture simbolo dell’alimentazione fondamentale.
La farina di cui è composto proviene dalla frantumazione di molti chicchi di grano. Ogni chicco è una potenziale spiga e nella macinazione deve morire se non muore non porta frutto. La farina ottenuta deve essere impastata con lievito ed il sale per subire la giusta cottura del forno.
Nella consacrazione eucaristica diciamo che il pane offerto è il corpo di Cristo… anche la Chiesa è il suo corpo ed ognuno di noi è il chicco di grano che deve essere frantumato insieme agli altri e quindi morire a se stesso. “Prendete e bevete”… Il vino è il sangue di Cristo, propulsore della vita e che porta il nutrimento in tutto il corpo. Esso è il frutto della pigiatura di migliaia di acini di uva il cui succo deve fermentare per raggiungere la gradazione voluta. Il vino ottenuto tonifica gli animi e reca sollievo.
L’umiltà di Dio non finirà mai di strabiliare.
Storicamente si è manifestato nel tempo in forma umana condividendo le nostre sofferenze. Ma non si è arrestato lì.
La sua presenza tra gli uomini è continua e tangibile: sotto le specie eucaristiche la manifestazione coincide con la modestia dell’apparenza. Se è incredibile che Dio abbia assunto la forma umana appare ancora più incredibile che abbia assunto la forma delle specie euraristiche.
Il suo silenzio è totale e attraverso le preghiere di un suo consacrato, indipendentemente dalla dignità di quest’uomo, Cristo si fa pane e vino, due comunissimi alimenti del nostro desco quotidiano. Lui… che tutto sorregge, tace in quella bianca ostia e si dona continuamente senza sosta, e aspetta trepidante ogni uomo, anche rischiando e subendo la sua massima indifferenza e spesso il disprezzo.
E si dona completamente ad ogni uomo nutrendolo misteriosamente.
Gli elementi di quella particola vengono assorbiti e distribuiti dal sangue in tutte le parti del corpo mentre
I’anima viene inondata interamente dalla sua anima, lo spirito compenetrato dal suo Spirito e l’uomo partecipa della sua divinità in maniera misteriosa e discreta.
Il Nucleo dei Nuclei ripercorre, ogni volta che viene accolto il suo dono, le spire di ogni spirale umana per divinizzarla e farla ascendere alle alte vette a cui è destinata. Un’umiltà del genere non può essere che divina e può comprenderla solo chi è illuminato dallo Spirito.
Il superbo ed il materialista non possono vedere una realtà per loro così “banale”… (ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore… ha rimandato i ricchi a mani vuote).
Come afferma un canto della chiesa giovanile, Cristo ha i nostri occhi per vedere, ha le nostre mani per operare, ha i nostri piedi per camminare, ha la nostra voce per esortare, ha il nostro cuore per amare.
Ecco perché “apparso risorto alla Maddalena ” avverte: “non mi toccare ” e gli angeli esortano gli uomini che lo vedono ascendere di non fissare lo sguardo tra le nuvole. Egli è presente con il suo Spirito in mezzo a noi, concretamente… basta aprire gli occhi ed ogni uomo si accorgerà della sua contemporaneità. Per colui che sa veramente amare il memoriale eucaristico diventerà attualità e fonte di solido nutrimento per tutte le sue azioni che scaturiranno dallo stesso Spirito.
Dio si dona affinché anche noi possiamo a lui donarci in eterno…