A Cividale del Friuli Silvano e
Pier Angelo mi hanno organizzato un incontro aperto a tutti;  originale per il titolo dell’argomento:
amo quel Dio che mi manda fuori chiesa e significativo per le persone
preferibilmente invitate: quelle che non vanno mai in chiesa. 

Era chiaro l’intento di voltare pagina
su un modo clericale di portare il vangelo: ma donarlo con esperienze di vita e
in un ambiente aperto e apribile a tutti, togliendo l’idea che la chiesa sia una
sala per addetti ai lavori. Del resto tutti gli uomini sono chiamati e sono “addetti
a lavorare” e a vivere nella vigna di Dio che è senza recinti o steccati.

Il giorno dopo sono entrato con Silvano
nel negozio di Katia per salutarla e per sentire gli echi dell’incontro. E’
stata un’esplosione di gioiosa sorpresa che lei ha
manifestato a nome suo e di suoi amici che con lei hanno partecipato.

Fra le tante espressioni ascoltate, ci
ha colpito questa: Già da ieri sera ho cambiato il mio modo di pregare. Non
prego più a memoria. Del resto da trentacinque anni mi insegnano a dire
formule.

Ieri sera infatti mi è stato presentato
un Dio che stravede per me, è mio papà. Ho capito che Gesù è contento di me e
mi ama infinitamente così come sono; perdonarmi è la sua gioia; lo posso
incontrare e amare in ogni persona che vedo.

Con un simile innamorato ora parlo con
parole mie;  sono certa che lui
ascolta ogni battito del mio cuore. Non con parole a memoria, ma con il cuore
so dirgli che lo amo.

p.Andrea Panont