dal Messaggerpo Veneto del 18/01/03
Difendere i bambini dalla pubblicità in tv
Gentili genitori, sono la mamma di un bimbo che frequenta la scuola dell’infanzia e di una bambina che frequenta la seconda elementare. Vorrei aprire un dibattito per quanto riguarda la televisione e i bambini. Per caso anche vostra figlia vi ha chiesto per Natale, ovviamente influenzata dalla pubblicità televisiva, la Barbie Schiaccianoci (26, 35 euro, a seconda dei negozi, solo perché ha un vestito e il nome diversi da tutte le altre Barbie che già si hanno in casa)?
D’accordo, per una bambina una Barbie è un modo per sognare, tuttavia ora vengono le nuove Barbie, ora arrivano le Braz (ci toccherà comprare anche tutti gli accessori, scarpe, casa, camper, moto, oppure smetteranno la pubblicità e cadranno nel dimenticatoio come i “Digimon”, i “Pokemon” e le magliette e i calzini abbinati, che passata la moda nessuno vuole più?).
I bambini sono i più indifesi nei confronti della pubblicità televisiva, perché ancora non hanno sviluppato una capacità critica e non trovo corretto che vengano così condizionati nella scelta dei loro giochi e a volte anche da cartoni animati (spesso giapponesi) che a mio avviso istigano a giochi imitativi violenti. Poiché ho vissuto dal 1992 al 2000 in Germania, abbiamo il satellite e in famiglia siamo bilingui, vediamo anche la televisione tedesca (noi adulti quasi esclusivamente; avrei da dire anche molte altre cose riguardo non solo ai programmi, ma anche all’informazione: a volte è divertente seguire le notizie internazionali dai diversi telegiornali, comunque il più delle volte non ho il tempo di vederli entrambi, in genere mi risparmio quello italiano – che trovo orribile sia come orario (non so voi, ma fra le 19 e le 20 noi ceniamo, almeno quello tedesco possiamo vederlo con calma alle 22) sia perché abbonda di cronoca nera locale (ultimamente alle uccisioni fra genitori e figli e viceversa mi sembra si siano sostituiti i mariti o i fidanzati che ammazzano la compagna) –; se non è un’istigazione alla violenza non mi dicano che è informazione!
Quello tedesco è forse più noioso e meno movimentato perché ci sono notizie più dettagliate di politica interna, però, per quanto anche lì ci siano atti veramente cruenti (come lo studente che ha fatto una strage nella scuola), almeno non se ne è parlato ossessivamente per mesi.
Tornando ai bambini e alla televisione, in Germania le associazioni dei genitori, o comunque tramite un movimento di opinione, sono riuscite a creare un “Kinderkanal”, un canale per i bambini, dove negli orari in cui trasmettono per loro non c’è pubblicità e anche sono esclusi cartoni animati violenti. Non che poi non ce ne siano, poiché nelle reti private (Rtl ecetera) abbondano entrambe, tuttavia per le reti private non si paga il canone.
Mi piacerebbe che con i soldi che pago per l’abbonamento Rai (che è come il canone tedesco) venisse creato anche in Italia un canale per i bambini, educativo, divertente, utilizzando programmi che già ci sono come “La mela verde” e senza pubblicità. Mica deve trasmettere tutto il giorno! Basterebbe una fascia oraria limitata. Possibile che i soldi del canone televisivo vadano tutti a finire in stupidi giochi a quiz o negli ingaggi favolosi (secondo me vergognosi) di determinati conduttori televisivi?
Gradirei sapere se ci sono altri genitori che la pensano come me. Inoltre vorrei segnalare i seguenti numeri di telefono, dove ognuno può, in prima persona e senza delegare nessun altro, protestare con la Rai (199-123000) e con Mediaset (199-757782). Io personalmente sono stata molto contenta di averli ricevuti, chissà se cambierebbe qualcosa se telefonassimo tutti? Che cosa si potrebbe fare per cambiare qualcosa? Qualcuno ha qualche idea? Io ho pensato che bisognerebbe raccogliere firme, comunque non so bene che cosa se ne potrebbe fare. Penso però che l’unione fa la forza e mi piacerebbe poter fare qualcosa, perché arrabbiarsi ogni tanto non serve a niente.
Anna Cereghini via G. Cantore 9
33028 Tolmezzo
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COSTANZO
Trasmissioni scadenti
Durante la notte di San Silvestro ho avuto modo di guardare alcuni sprazzi della maratona tv andata in onda su Canale 5 e presentata da Maurizio Costanzo. Gli stessi spezzoni sono stati peraltro riproposti nei giorni successivi dalla trasmissione Blob (Raitre).
Le immagini e i contenuti aventi per protagonista un gruppo di travestiti sono stati volgari e disgustosi. Per non parlare più specificatamente del gioco del palloncino, durante il quale i noti travestiti facevano a gara a scoppiare con il proprio sedere il palloncino sistemato sulle gambe di alcuni uomini (veri). Credo che a quell’ora ci fossero ancora parecchi bambini svegli in attesa della mezzanotte durante le migliaia di cene organizzate in famiglia.
È ora che si inizi a togliere il buon Costanzo dal piedistallo di “grande mente tv” e di illustre giornalista del nostro paese. I suoi programmi sono volgari, poveri di contenuto, di basso profilo e per di più scadenti: uno, a guardarli, impara il romanesco, non l’italiano! È bene che le autorità preposte al controllo delle convenzioni firmate in materia televisiva per la protezione dei bambini intervengano decisamente sulle produzioni televisive made in “Costanzo e De Filippi”.
Il mio non è un pensiero isolato: ho avuto modo di confrontarmi con numerose persone che hanno visto la stessa puntata di cui sopra.
Marco Posocco
Porcia