dal Messaggero Veneto del 10/01/03

CODICE ETICO

La dignità dell’uomo


Per Rael, capo della religione atea raeliana, gli Elohim (entità piovute dal cielo) avrebbero dichiarato che non esistono né Dio né anima, né Paradiso né Inferno.
Dopo la morte, coloro che lo meriteranno saranno “ricreati” sul pianeta degli Elohim.

Per facilitare l’opera sarà opportuno che una Guida (un dirigente raeliano) trasmetta il piano cellulare del fedele agli Elohim, in un’apposita cerimonia, e che al momento della morte l’osso frontale – da cui ripartirà la “ricreazione” – sia trasmesso al capo del movimento.

Tra i consigli pratici degli Elohim ve ne sono anche di carattere politico, fra cui la “geniocrazia” secondo cui l’elettorato attivo e passivo dovrebbe essere riservato a persone con un alto quoziente di intelligenza superiore alla media.

Ciò ha sollevato, comprensibilmente, reazioni a molti livelli, secondo cui sarebbe emersa una nuova forma di nazismo. Con la tecnica clonatoria, infatti, si potrebbe (?) produrre una serie di soggetti identici, fotocopia di altri.

Una sorta di mistica del livellamento, in alto o in basso poco importa. Con l’illusione che la fotocopia sia un prolungamento del suo originale. Non esistendo l’anima, che sarebbe l’unica realtà discriminante, causa delle differenze e delle diverse personalità, tutto viene concentrato sul fisico e sul biologico.

A quanti farà piacere, mi chiedo, somigliare ai propri divi, a certi scienziati, per esser sicuri di avere successo? Già oggi vi sono moltitudini di individui che vanno a Londra per rifarsi il viso a imitazione di Cucuzza o le labbra come la Taylor. Basta guardarsi intorno, per prevedere il successo della clonazione raeliana, e del loro codice etico senza confini: senza matrimonio, senza limiti di promiscuità nell’esercizio della sessualità.

Un codice che prevede un atto procreativo spersonalizzato, disumanizzato da un tecnicismo invadente, per cui tutto ciò che è possibile è lecito. Purtroppo il senso critico è ormai universalmente defunto, così come il rispetto della dignità dell’uomo e della famiglia umana.

Prof. Giampaolo Thorel
Udine
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