C’è un gran fermento mediatico sulla fine del mondo. S’è persino pronosticato che avverrà nel 2012.
Ma nessuno s’inganni. Gesù è stato chiaro sostenendo che nemmeno il Figlio dell’uomo conosce quell’ora.

La fine del mondo, come comunemente l’intendiamo, può avvenire in qualunque momento!

Noi viviamo sospesi nel cosmo: qualsiasi fenomeno cosmico potrebbe avvenire all’improvviso: la caduta di un corpo celeste di enormi proporzioni, un  terremoto planetario, una pandemia irrefrenabile…

Consideriamo ora la nostra morte personale:

Innanzittutto notiamo che noi stessi siamo cambiati dalla nostra nascita: la nostra evoluzione è un passaggio continuo da una situazione all’altra. Persino il nostro modo di ragionare non è lo stesso perché muta in base all’età, al contesto sociale, alla cultura ed all’esperienze acquisite.

Ogni cambiamento non è forse la fine di un determinato mondo? Quando finisce un modo di vedere, si cambia prospettive e le cose di prima sono diverse, non sono più le stesse. Tutto ci sta ad indicare che c’è sempre una fine ed un inizio.

Ci sarà anche la fine di questa dimensione quando avverrà quello che denominiamo la nostra morte. Sarà la fine di un modo di vedere ristretto, di un agire limitato, di una coscienza offuscata. La fine di un mondo, insomma.

Il passaggio nell’aldilà è un secondo parto: noi lasciamo questa terra per entrare in una dimensione molto più lucida e libera. Vedremo le cose nella loro pienezza perché le vedremo in Dio. È davvero finito un mondo ed è iniziato un altro!

Invece di metterci in ansia su cosa accadrà e come accadrà sul nostro pianeta, dovremmo vivere nella pace del Signore, sicuri che Egli sa quando è l’ora per ognuno di noi: stiamo certi che Dio è un Padre d’Amore e sceglie per noi il momento propizio perché desidera il nostro bene per tutta l’Eternità.

Pier Angelo Piai