Consideriamo la nostra vista: noi percepiamo sempre in modo relativamente nuovo perché nulla, nel divenire, è perfettamente uguale allo stato precedente. Per qualche frazione di secondo anche il nostro modo di percepire cambia e così l’oggetto della nostra percezione visiva.

Lo stesso vale anche per gli altri organi di senso. Ciò è intuibile se rispolveriamo i  ricordi della nostra memoria: nell’infanzia vedevamo un mondo diverso perché anche le nostre attività percettive erano diverse. Se dovessimo rivedere la nostra casa natale, per esempio, constateremmo quanto sia vero tutto ciòograve;. E così vale per tanti altri stadi della nostra vita associati ad una particolare visione del mondo condizionata da tantissimi fattori.

Durante l’arco della stessa giornata noi cambiamo anche la prospettiva della vita in base all’umore: qualcuno è più a suo agio il mattino, altri la sera o la notte. Molte decisioni che hanno determinato l’evoluzione della nostra vita sono state condizionate dall’umore e dal contesto in cui operavamo.

Come trovare un’unità trascendentale di questo meraviglioso ma complesso divenire?
Se si esclude a priori un principio unificante trascendentale, si rischia di non capire più nulla e brancoliamo nel buio: ci troviamo di fronte ad una pseudo-realtà frammentata che porta al nichilismo. E quando ci inabissiamo nel nulla veniamo assorbiti dal male, il quale è disgregatore e conduce alla perdizione.

“Veniva nel mondo la Luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di Lui, eppure il mondo non Lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non L’hanno accolto. “
(Dal prologo di Giovanni):

Il mondo fu fatto per mezzo di Lui.

Non è facile capire una verità di fede così profonda. Noi abbiamo a che fare con il Verbo incarnato che si fa piccolo per essere accolto: Lui che per suo mezzo tutto ciò che vediamo, i nostri sensi, la nostra mente e l’anima immortale sono stati creati!

Sì è proprio il Cristo il principio unificatore delle nostre vite, Colui che dona il senso al nostro pensare ed agire, che ci addita la speranza, che riscalda i nostri cuori con l’Amore contagioso. Dio è Amore. Gesù Cristo è il Dio incarnato, quindi l’Amore incarnato.

Dovremmo esclamare nella gioia: Ti adoro profondamente mio Signore, mia luce, mio redentore. Se tutto è tuo sia tua anche la mia volontà!

Pier Angelo Piai