Riflettiamo sulla moda dilagante oggi: qualsiasi pseudo-riviluzionario del libero pensiero viene acclamato ed osannato anche se le sue teorie, analizzate oggettivamente ed in profondità, possono essere piuttosto discutibili.
Spesso la massa gaudente accetta la mentalità cosiddetta “aperta” per giustificare la propria condotta trasgressiva.
Coloro che con baldanza divulgano idee anticlericali, ad esempio, riscuotono successo perché intendono convincere gli interlocutori che la persona “libera” non si lascia condizionare da idee considerate preconcette e frutto di una casta dominante che ha interesse a monopolizzare le menti per sfruttare gli individui (così viene vista da molti la Chiesa). La massa gaudente assimila queste idee perché gode al massacro dello stesso ordine civile, rappresentato dalle leggi in vigore, e gode di fronte alla disgregazione dell’ordine spirituale di cui è portavoce la Chiesa e le istituzioni di altre religioni positive.
Ma chi semina vento raccoglie tempesta.
Quando saltano i principi di base della nostra società, includendo la famiglia e le istituzioni sociali democratiche e religiose, allora la società rischia l’implosione.
Si dimentica che ognuno di noi deve l’esistenza anche a queste realtà. Non serve conoscere la storia nei minimi dettagli per intuire onestamente che la nostra società occidentale ha radici cristiane.
Certo, sono stati molto importanti l’Illuminismo e tutte le altre ideologie conseguenti che, con le loro luci ed ombre, hanno interagito con i dinamismi socio-economici.
Ma stiamo dimenticando le nostre radici più profonde, che possono davvero illuminare la nostra identità. Come dal punto di vista biologico ogni persona porta appresso in ogni ogni cellula il suo DNA, così la società con le sue cellule di aggregazione ha il suo DNA. Noi siamo ciò che abbiamo impostato nel passato e ci evolveremo secondo il nostro pensare ed agire insieme contemporaneo. In una società di trasgressivi prima o dopo predomina la trasgressività che porta alla disgregazione dell’individuo stesso.
Se molti giovani sono dediti all’alcool, alla droga ed al fumo già nella prima giovinezza, cosa saranno in età matura?
Se per molti il fine della vita è quello di fare solo soldi tralasciando la solidarietà sociale, come potranno vivere serenamente le generazioni future?
Quali ideali potranno portare avanti? E’ sotto i nostri occhi lo sfruttamento dei potenti sui deboli in ogni settore della vita sociale.
Su questo punto è necessario gridare a tutti la verità soprattutto con l’esempio, ma anche esprimendo il proprio disagio, perché si tratta della sopravvivenza dell’umanità e della terra stessa.
A costo di sembrare bacchettoni, ma con un back-ground che escluda il pessimismo per far posto ad un reale ottimismo, ci deve essere una sana reazione a questo stato di cose.
Possiamo farcela se il grado di consapevolezza filtra nella mente di ognuno di noi per indurci ad operare tutti, ciascuno in ogni situazione vitale ed esistenziale.
Pier Angelo Piai