voltoMariaMed pictureLA CURIOSITA’ SUL SEGRETO DI FATIMA

. C’é un gran fermento sui contenuti della terza parte del segreto di Fatima. Tanta e troppa curiosità : si vuol sapere cosa succederà, se è imminente una catastrofe ecc. ecc. Quanta cecità nella nostra piccola e povera visuale della vita!

La Madonna, pur di salvarci, ci richiama facendo vibrare in noi tutte le corde della coscienza, anche quella del timore. Perché siamo curiosi di sapere in anticipo ciò che ci succederà? O facciamo finta di non sapere che questa vita terrena passa inesorabilmente e che nessuno conosce il giorno in cui dovremo lasciarla per presentarci davanti al trono dell’Agnello? Quell’ attimo sarà la vera catastrofe : la disgregazione di tutti gli elementi terreni e del nostro modo terreno” di vedere la vita. Rimarrà solo l’amore e tutto ciò che avremo fatto con vero amore.

Abbiamo veramente bisogno di sondare quello che ci accadrà? La vita presente che scorre inesorabilmente è un fitto mistero che il velo dell’abitudine non ci fa intravedere. Non “vediamo” perché viviamo alla superficie della nostra coscienza e ci lasciamo sommergere dai luoghi comuni.

Ma se ci soffermiamo con calma a riflettere sgli eventi e a prendere coscienza su tutto e su noi stessi, non avremmo la curiosità di sapere quello che ci accadrà nel nostro futuro. Ci sono anche troppi segni per chi vuol vedere, e troppo pochi per chi si chiude nel suo piccolo e gretto mondo superficiale. Camminiamo, parliamo, ci scambiamo opinioni, ma raramente ci soffermiamo sul significato profondo dell'”esserci” qui, ora, adesso. Siamo un’unità di unità ed agiamo in un oceano di possibilità. L’uso dei sensi e l’attività del pensiero fanno di noi dei centri di coscienza cosmici sostenuti dallo Spirito Santo che stimola la nostra evoluzione. Di fase in fase ogni evento della nostra vita presenta molte novità se la coscienza osa penetrare oltre all’apparenza delle cose.

“Alcuni uomini sono essi stessi come delle sorgenti da cui sgorgano sempre nuove ricchezze; ma la maggior parte sono come dei canali che portano dall’uno all’altro ricchezze che non hanno prodotto. E si vedono spiriti nomadi e altri che sono coltivatori del proprio suolo.” (L.Lavelle)

“Il Tutto è sempre lì davanti a noi e in noi, senza subire frantumazioni persino nell’oggetto più miserabile, che già solleva tutte le questioni fondamentali. Chi serca di estendere la propria attività per regnare su di un orizzonte sempre più esteso mostra il vuoto della propria anima…E pertanto è evidente e persino giusto che le cose più belle non appaiono mai allo sguardo della moltitudine (L.Lavelle)

Teilhard de Chardin affermava che la più grande catastrofe dell’umanità non è la Terza Guerra Mondiale o un cataclisma cosmico, ma la perdita del gusto per la vita. Ed è quello che sta succedendo in molte persone che hanno perso ogni speranza e vedono il nulla più assoluto in questa vita e nell’altra.

                                                                           Pier Angelo Piai