Il tempo passa inesorabile. Ma agli occhi di Dio tutto è un eterno presente perchè Egli è il Creatore dell’Universo e di  Tutto ciò che esiste e non può essere condizionato dalla dimensione spazio-temporale che noi immaginiamo.
In effetti il tempo, come anche lo spazio, è una nostra immaginazione. Utilissima naturalmente, ma sempre un’immaginazione. Pensiamo che il tempo sia il susseguirsi inesorabile di istanti esistenziali. Compiamo un’azione e ne sussegue un’altra. Pensiamo qualcosa e subentra un’altro pensiero.

Ciò è una logica relativa al nostro ristretto campo mentale, il quale ha bisogno di alcuni punti di riferimento per poter scandire ritmi e spazi nei quali agire per ottenere i risultati desiderati.
Ma in realtà la nostra visuale rimane ristretta fin che non prendiamo coscienza dell’Unità del Tutto.
Ciò che consideramo “passato” è ormai una semplice traccia mnemonica destinata lentamente a sbiadirsi. Quando pensiamo al “futuro” ci riferiamo a ciò che non c’è ancora: è solo una proiezione di ciò che immaginiamo, ma non concretizzata.

Anche quando pensiamo al presente dobbiamo in qualche modo considerare che esso è un’idea imprigionata nella spazio-temporalità, ma che non ha reali riscontri in quanto ognuno degli istanti, di cui lo immaginiamo composto, vengono ceduti al retaggio del passato e quindi non possiamo afferrarli.
Constatiamo, allora, che ciò che definiamo “istante” per distinguerlo dal comune senso del “presente” è un concetto evanescente, incodificabile se non lo rapportiamo ad un qualcosa di Assoluto.

L’Assoluto è libero dalla spazio-temporalità perché in Lui non c’è lo scorrere del tempo che noi immaginiamo. Ogni istante di tutte le coscienze create è perfettamente presente (etimologia: “presentem” participio passato del verbo “presum”/ prae = innanzi – sum=sono – che è al cospetto di alcuno)
Noi siamo fatti ad immagine e somiglianza divina.

Quindi anche il concetto di tempo sul quale decodifichiamo la nostra esistenza terrena, è destinato a dissolversi alla luce della Trascendenza, per cui anche noi possiamo sin da ora, relativizzare la logica spazio-temporale per dare spazio ad una visione più unitaria dell’esistenza.
Ma è un esercizio che richiede impegno e costanza nella meditazione orante.

Abbiamo la luce di Cristo che ci ha illuminati anche sulla vera dimensione a cui ogni uomo è destinato: la Resurrezione in Lui:
“Egli è principio, primogenito di quelli che risorgono dai morti, perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.”

Egli lo aveva detto: “Il Regno dei cieli è già in mezzo a voi” “Prima che Abramo fosse Io sono”.
La Resurrezione è il superamento della barriera spazio-temporale per cui in Cristo risorto domina la contemporaneità perché “Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui”.