dal Messaggero Veneto del 7/01/2002
CIVIDALE
Oltre 250 figuranti in costumi medievali hanno fatto rivivere l’ingresso del patriarca Marquardo in città
Il fascino del Medioevo e delle sue atmosfere, di musiche e costumi che evocano epoche remote, la suggestione esercitata da giullari e falconieri, da spettacoli di strada e da antichi stendardi che scendono dalle finestre, si dimostrano, anno dopo anno, intramontabili. Il successo delle manifestazioni epifaniche cividalesi, vissute nel nome del patriarca Marquardo von Randeck (che entrò trionfalmente in città nel 1366) e celebrate in omaggio ai lontanissimi tempi in cui visse, risulta, ormai, una costante, che non riserva agli organizzatori dell’evento e ai numerosissimi figuranti coinvolti indesiderati colpi di scena.
Come ogni 6 gennaio, anche ieri è stata una folla di visitatori ad accogliere l’imponente sfilata storica che rievoca – appunto – l’ingresso a Cividale del patriarca Marquardo e la cerimonia solenne dell’investitura, negli scenari “camuffati” ad arte di piazza Duomo. Piace, insomma, e continua ad attirare, la coreografia offerta dai 250 cividalesi che si calano nel ruolo di nobili e nobildonne, di religiosi, di scudieri e cavalieri per accogliere degnamente von Randeck e scortarlo, accompagnati dal rullo dei tamburi e da squilli di tromba, fino al palco allestito davanti al palazzo dei Provveditori veneti.
Piace l’illusione di tuffarsi in un’età che sa di fiaba, già degnamente richiamata alla mente da quella che si caratterizza come l’occasione per eccellenza della giornata: la messa dello Spadone, chiamata così in virtù del massiccio stocco che in più parti della liturgia – officiata dall’arciprete monsignor Guido Genero – viene brandito alla volta dei sacerdoti e dei fedeli, con una singolarissima commistione di gestualità sacra e profana, di formulario ecclesiastico e di eco militari.
La particolarità, anzi l’unicità, del rituale, garantiscono di Epifania in Epifania un’affluenza davvero sensibile nella basilica di santa Maria Assunta: e così, una volta di più come da copione, è stato pure ieri. I tantissimi turisti, migliaia, che hanno affollato, fin dalle prime ore della mattina, il cuore della città, sono rimasti nelle piazze e nelle strade del centro anche per buona parte del pomeriggio. Da tempo, infatti, l’Associazione per lo sviluppo degli studi storici e artistici di Cividale – che organizza la parata in costume – cura, a corredo della medesima, una serie di appuntamenti all’aperto, in tono medievale, destinati a riempire le ultime ore di luce della giornata.
Duelli medievali con armi bianche varie, voli di falchi, spettacoli proposti da giullari, ceramisti al lavoro in antiche botteghe allestite nell’”Angolo medievale”, hanno pertanto scandito il dopo-pranzo di cittadini e curiosi in visita. Con il tramonto, poi, ecco un altro evento di spicco entrato, anch’esso, nella tradizione: il concerto di musica medievale nella chiesa di San Francesco, con strumenti del tempo.
Lucia Aviani