Nella Reegione Friuli-Venezia Giulia, arcidiocesi e provincia di Udine, forania e mandamento di Cividale del Friuli, comune di Remanzacco, la Parrocchia di San Giovanni Battista, in Remanzacco, è collocata nella pianura centrale friulana, a m.110 s. l. m., fra i torrenti Torre (a ovest) e Malina (a est) attraversata dalla statale n.54 “del Friuli”, km. 7,5 da Udine e Km. 9.0 da Cividale, coordinate geografiche 13° 19’ 23,45” long. E e 46° 05’ 07.60” lat. N.
Ha una superficie di 15 kmq., una popolazione residente di circa 3.600 anime comprese in circa 1.450 famiglie; la popolazione presente è di circa 4.000 abitanti.
L’archivio parrocchiale inizia col 1536.
Oltre il centro abitato omonimo, include la zona artigianale, commerciale e industriale di Ponte sul Torre e, inoltre casali Battiferro di Sopra, Case Molino di Sotto, Case del Malina, case del Passaggio a Livello, casali Magretti, parte di casali Molino Cainero, il complesso delle caserme Lesa, i casali S. Martino e Oselin e i casali Stella a Selvis.
Nel 1961 dalla Parrocchia di San Giovanni Battista di Remanzacco è stata sacorporata una parte che è andata a costituire la Pasrrocchia di Santa Maria Assunta, di Orzano, la quale comprende, oltre l’abitato omonimo, il centro abitato di Selvis, i Casali Battiferro, i casali Molino Cainero (meno una piccola parte) e i casali Propetto, della frazione di Cerneglons.
La zona pastorale di Remanzacco comprende le seguenti Parrocchie: di San Lorenzo mertire, in Cerneglons; di Santa Maria Assunta, in Orzano, di San Giovanni Battista, in Remanzacco; di Santa Maria Assunta, in Ziracco (tutte del Comune di Remanzacco) e dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia martiri, in Grions del Torre (Comune di Povoletto).
Ad Orzano, nel Convento delle Suore della Provvidenza, nel 1884 venne sepolta, per disposizione testamentaria dell’interessato, il corpo di san Luigi Scrosoppi, fondatordre della Congregazione e fondatore di quel convento. Le reliquie vennero traslate a Udine nel 1952.
Posta dal 1535 sotto il titolo di San Giovanni Battista con la dedicazione della nuova chiesa (in precedenza sotto quello di Santo Stefano protomartire) la sua prima notizia si trova nella bolla di Celestino III del 24 Novembre (giuliano 4 Dicembre) 1192, in cui vengono riconosciuti i diritti del capitolo di Cividale del Friuli sulle chiese esistenti da almeno 40 anni, notizia che porta a un’esistenza nota del paese di almeno 850 anni (1).
I resti di insediamenti di epoca romana ritrovati a nord della chiesa di Santo Stefano (vecchia parrocchiale già attorniata dalle case di Remanzacco primitivo) e il suo toponimo fatto risalire a un prediale legato al nome di Rematius, probabile legionario romano che qui aveva ottenuto la sua assegnazione fondiaria, fanno risalire l’esistenza del paese e della comunità cristiana locale a diversi secoli prima.
(1) Riportiamo qui in appresso il testo latino, con la sua traduzione italiana, della bolla di papa Celestino III (Giacinto di Bobone) desunto da una copia autenticata esistente presso il Museo Archologico di Cividale del Friuli.
La data del documento nella forma romana è il 24 Novembre 1192 ma, tenuta presente la riforma gregoriana del calendario. dobbiamo spostarla al 1° dicembre di tale anno.
CAELESTINUS EPISCOPUS, Servus Servorum Dei.
Dilectis filiis P. Praeposito, B. Decano et Capitulo Civitatensis Ecclesiae, salutem et Apostolicam Benedictionem. Ad hoc sumus in Apostolicae Sedis specula, permittente Domino, constituti, ut Ecclcsiarum quieti prospicere debeamus et ne persomae in eis Domino famulantes a pravorum incursionibus agitentur, Apostolicam ipsi convenit praesidium impartiri. Ea propter, dilecti in Domino filii tranquillitati vestrae providere volentes, ECCLESIAM VESTRAM, PERSONAS etiam et bona quae in praesertim rationabiliter possidetis, et alias possessiones, quas a quadraginta retro annis inconcusse hactenus tenuistis sub B. Petri et nostra protectione suscipimus: specialiter autem Ecclesim de Volzana cum Cappellis suis, Ecclesiam de Pletz cum Capcllis suis, Ecclesiam S. Viti cum Cappellis suis, Ecclesìam S. Petri de Algida cum Cappellis suis, Ecclcsiam Yples, Ecclesiam de Galllano, Ecclcsiam de Ursaria, Ecclesiam de Pre-mariaco, Ecclesiam de Jeraco, Ecclesiam de Faedis, Ecclesiam de Remenzaco, Ecclesiam de Muimaco, Ecclesiam deTollano, Ecclesiam de Prestento, Ecclesiam de Tauriano, Ecclesiam de Rubinaco et alias in Civitate vel extra seu Dignitates vel libertates Ecclesiae vestrae hactenus obscrvatas; sicut eas canonice, ac sine controversia possidetis, auctoritate Aposlolica confirmamus, et praesentis scriptis patrocinio communimus. Nulli ergo omnino hominum liceat personam vestram et bona tenere perturbare, seu hanc paginam nostrae protectionis et confermationis infrin-gere, vel ei ausu temerario contraire. Si quis autem hoc at-temptare praesumpserit, indignationem Omnipotentis Dei, et Beatorum Petri, et Pauli Apostolorum ejus se noverit incursurum. Datum Romae, apud S. Petrum octavo Kal. Decem-bris, Pontificatus: nostri anno secundo.
CELESTINO VESCOVO, Servo dei Servi di Dio.
Ai diletti figli il P. Preposito, il B. Decano e al Capitolo della Chiesa cividalese, pace e apostolica benedizione. Siamo sta-ti costituiti al vertice della Sede Apostolica, per benevolenza divina, perché dobbiamo provvedere alla tranquillità delle Chiese e, affinché le persone che in loro servono il Signore non siano tormentate dalle vessazioni dei malvagi, ci compete di dare loro l’aiuto apostolico. Perciò volendo, figli diletti nel Signore, provvedere alla vostra tranquillità LA VOSTRA CHIESA, LE VOSTRE PERSONE E ANCHE I BENI che giustamente possedete presentemente e pure gli altri possedimenti che vi appartengono da quarant’anni addietro in modo indiscusso accogliamo sotto la protezione del B. Pietro apostolo e nostra: in particolare la chiesa di Volzana con le sue cappelle, la chiesa di Plezzo con le sue cappelle, la chiesa di S, Vito con le sue cappelle, la chiesa di S. Pietro di Azzida con le sue cappelle, la chiesa di Ipplis, la chiesa di Gagliano, la chiesa, la chiesa di Oraria, la chiesa di Premariacco, la chiesa di Ziracco, la chiesa di Faedis, la chiesa di Remanzacco, la chiesa di Moimacco, la chiesa di Togliano, la chiesa di Prestento, la chiesa di Torreano, la chiesa di Rubignacco e le altre site in città e fuori, ossia le dignità e le libertà della vostra Chiesa che sono state sinora rispettate come quelle che possedete canonicamente e pacificamente, Noi le confermiamo con l’autorità apostolica e le rafforziamo con il patrocinio del presente documento. A nessun uomo sia quindi lecito di disturbare le vostre per-sone e i vostri beni né infrangere questo documento della nostra protezione e conferma, o tentare temerariamente di contravvenire. Che se poi qualcuno avrà la presunzione di attentarlo sappia che incorrerà nell’indignazione dell’Onnipotente Iddio e dei Beati suoi Apostoli Pietro e Paolo. Dato a Roma il 24 Novembre del secondo anno del Nostro pontificato (1192).
(Traduzione di Gianfranco Zuliani)
Bibliografia:
TAGLIAFERRI A. [a cura di], Uomini e terre. Storia di Remanzacco, 1990, Remanzacco, Comune di Remanzacco.
BERGAMINI, G. [a cura di], L’altare ligneo di Giovanni Martini a Remanzacco, 1986, Remanzacco, Comune di Remanzacco.