LA CHIESA di SAN FLORIANO MARTIRE a SANGUARZO

Ecco come Franco Musoni descrive l’antica chiesetta (sec. XI) di San Floriano Martire a Sanguarzo: “T’un cjamp di fèn cà e là baraz – quatri scjalins – un mûr di clàs… – une glesiute – ’ne cjampanute… su’nt’une piere un nòm, un àn… Ce pâs intôr! San Floreàn!”

Questa chiesa, posta alle pendici del monte dei Bovi (così chiamato perché un tempo su questi monti c’erano numerose mandrie di bufali) è sottostante al distrutto castellaccio degli Urusberg, feudatari rissosi, ghibellini, che parteciparono alla barbara uccisione del patriarca Betrando di San Genesio, avvenuta sui prati della Richinvelda nel 1350.
Il vetusto sacello appartiene alla parrocchia di San Giorgio Martire di Sanguarzo (Santo questo che ha dato il nome a questa frazione di Cividale). Nome che deriva appunto da “San Zorz”, storpiato in “San Guarz = Sanguarzo” (il cui vero nome, quindi, è San Giorgio).

Questo antico luogo di culto, in quasi mille anni di esistenza, aveva subito gli inarrestabili danni del tempo per cui, anni fa, è stato completamente ristrutturato in tutte le sue parti e riaperto al pubblico con una solenne cerimonia presente l’allora vicario episcopale Mons. Pietro Brollo, autorità e numerosi fedeli. Floriano, santo martire di Lorch (Austria) era un veterano dell’esercito romano che risiedeva a Mantem (Presso Krems). Venuto a conoscenza che Aquilino, preside del Norico Ripense, durante la persecuzione di Diocleziano, aveva arrestato a Lorch quaranta cristiani, volle condividere la loro sorte: fu flagellato e quindi gettato nel fiume Enns con una pietra al collo il 4 maggio dell’anno 304.

La venerazione di San Floriano martire trovò subito la divulgazione in Friuli e nelle regioni alpine contermini.
Il suo culto, quindi, è antico (come ci ricorda Tarcisio Venuti) ed ebbe la massima diffusione nei secoli X- XIII.
San Floriano è il santo invocato contro gli incendi e le inondazioni. Questa chiesetta di Sanguarzo fatta con ottima pietra e di gusto romanico, si trova in una amena località come giustamente evidenzia il Musoni ed è sulla strada che porta sul monte dei Bovi, in zona riparata dai venti, a solatio che invita ad una passeggiata fra castagni e robinie, fra i resti del famoso maniero degli Urusberg e sorgenti di acqua purissima. Ma, soprattutto fra tanta “ pâs intôr”.

Sergio Sandrino

Bibliografia: F. Musoni, T. Venuti, T. Miotti, in loro scritti riassunti nella pubblicazione “La Chiesa di San Floriano e Sanguarzo”, curata da mons. Bruno Baccino, parroco locale.


poesia dedicata alla chiesetta di S.Floriano

S.FLORIANO

E’ come il Tabor
questo soffice colle
su cui è incastonata
come perla
l’antica chiesetta
fatta di pietre
e di preghiere.
Era bello sdraiarmi
sul verde manto
all’ombra del pino.
Passavano come stormi
di uccelli emigratori
le ansie e gli affanni
e poi tutto attorno
taceva..
mentre la brezza leggera
mi inebriava d’esistenza.
Magico deserto
dove geme la tortora
oltre il piccolo cimitero.
Gioia di vivere
nell’estatica autenticità.

Pier Angelo Piai