Questo è il titolo della mostra del video, ma anche del convegno e della tavola rotonda che l’Ente Regionale Acli per i
Problemi dell’Emigrazione (ERAPLE), grazie ad un accordo con l’Ente Friuli nel Mondo, ha presentato e proposto alle
proprie realtà associative d’Oltralpe, in particolare a quella belga.
La manifestazione, curata dal direttore Eraple Cesare Costantini, ha visto confluire a Bruxelles dall’Italia, la presidente
Elisa Sinosich, il sindaco di Dolegna del Collio, Giovanni Crosato e il giornalista e scrittore Franco Fornasaro e dal Belgio, il presidente delle Acli Internazionali e funzionario Cee, Michele Ottati, i delegati dell’Ente Friuli del Mondo Domenico Lenarduzzi dell’Associazione Lavoratori Emigranti Friulani (ALEF), Marina Fruch di Charleroi e Claudio Verona di Liegi e dei “No’ Furlans”, Elsa Patat e Luca Ferro dei “Fogolars Furlans”.
Nel corso delle giornate espositive, molto apprezzate, al tavolo dei lavori si sono focalizzati in particolare tre temi: il
ruolo, nel contesto dello sviluppo del Friuli-Venezia Giulia, della coltivazione della vite, le sfide poste alla regione dalla
globalizzazione e il problema urgente dei connazionali che vivono in Argentina tra mille difficoltà.
Giovanni Crosato, parlando anche come enologo, conosciuto in molti mercati internazionali, ha rimarcato come la vite
sia parte dello stesso humus antropologico del territorio friulano e ha sollevato quanto sia importante la qualificazione
degli addetti al settore per contrastare anche le concorrenze ormai molto numerose, e quanto sia difficile oggi superare ostacoli e insidie che vengono da una scarsa manodopera a disposizione e da regole legislative pesanti e onerose da osservare.
Franco Fornasaro, da parte sua, ha inseritonel quadro della regione Friuli-Venezia Giulia, che nasce come regione ad alta specificità di tipo culturale, etnico e linguistico, il problema dell’alterità che caratterizza i nuovi arrivati, siano essi lavoratori, profughi o clandestini, esaminando le luci e le ombre di un fenomeno certamente destinato ad aumentare.
Sul problema argentino, infine, sono intervenuti un po’ tutti i relatori presenti che hanno sottolineato l’importanza di
sostenere in vario modo le urgenze che arrivano dal lontano paese dell’America latina, dalla raccolta di farmaci a quella
di risorse e alla finalizzazione di determinati progetti per un aiuto concreto.