dal Messaggero Veneto del 1/09/02
Dopo un anno di attesa da parte dei fedeli, definito l’ingresso in Chiavris di don De Cecco
È stata finalmente decisa la data dell’arrivo a San Marco del nuovo parroco, don Sergio De Cecco: la comunità potrà festeggiare il suo nuovo pastore il 15 settembre. Quella di San Marco potrà dunque tra poco vantare, assieme a poche altre parrocchie di Udine e provincia, l’ingresso di un nuovo parroco nella comunità di fedeli poco tempo dopo le nomine definite circa un mese fa dalla Curia.
Dopo le polemiche e le difficoltà che sono nate in seguito alle nomine dei nuovi parroci, ecco che iniziano gli avvicendamenti in alcune comunità di Udine e provincia. Poche finora le date certe per l’ingresso dei parroci nelle loro nuove comunità. Il problema è soprattutto in provincia, dato che a Udine tutto è già stato deciso: San Marco in Chiavris accoglierà, come si diceva, don Sergio De Cecco (che arriva dall’Ufficio diocesano per la pastorale di vocazione, di cui era direttore) sicuramente il prossimo 15 settembre, mentre la comunità di Santa Maria Vergine della Salute al Cormôr Alto, ha già festeggiato l’ingresso del nuovo parroco don Armando Bassi il 15 agosto scorso.
In provincia sono poche le notizie sicure per quanto riguarda gli avvicendamenti. Solo altre 5 parrocchie, oltre quella udinese di San Marco in Chiavris, avranno il loro pastore entro la fine di settembre. Mentre Maiano ha già festeggiato domenica scorsa l’ingresso del suo nuovo parroco don Giuliano Mauro, con la cerimonia eucaristica delle 11, altri paesi dovranno aspettare la fine di questo mese.
Infatti don Domenico Vignuda entrerà nella parrocchia di Castions e Morsano rispettivamente il 14 e il 15 settembre, mentre domenica 29 settembre sarà la volta della parrocchia di San Daniele in cui si insedierà, nel doppio ruolo di parroco e vicario foraneo, mosignor Marco Del Fabro. Anche le parrocchie di Dogna e Pontebba vedranno, sempre il 29 settembre, l’ingresso in comunità di don Arduino Codutti, che ha ricoperto il ruolo di direttore della “Casa dell’Immacolata”.
Le ragioni di questa attesa sono dovute ad una serie di problemi organizzativi e pastorali che sorgono inevitabilmente con l’avvicendamento di incarichi in sedi diverse, ma che dovrebbero essere risolti in breve tempo, come auspicano i vertici della curia. Tanto prima i sacerdoti avranno risolto questo genere di problemi, tanto presto le comunità a cui sono stati assegnati potranno accoglierli.
Marco Bardus
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