dal Messaggero Veneto del 27/01/2002

Entro l’anno trasferite a Cargnacco. Manutenzione: è necessaria una perizia tecnica


Non cambieranno collocazione, almeno per il momento, le 1.058 urne che il Tempio ossario custodisce dal 25 ottobre scorso, e che attendono di essere trasferite definitivamente nel tempio di Cargnacco. «L’attesa sarà comunque temporanea – riferisce a margine della celebrazione in memoria dei caduti, il tenente colonello Armando Di Giugno, direttore del sacrario militare di Redipuglia – entro l’anno, infatti, esse troveranno sistemazione definitiva nel tempio di Cargnacco. Le tempistiche dipendono molto dalla burocrazia di cui si conoscono le lungaggini».

Il problema delle urne dei caduti in guerra fra 1942 e 1943 in Russia non sembra essere una priorità o, comunque, non sembra creare particolari disagi. «La cripta del Tempio ossario è un posto idoneo per ospitare le urne – prosegue il direttore del sacrario militare di Redipuglia -, è il posto migliore per riporle ed è adibito proprio allo scopo di custodirle».
Più urgente risulta, invece, la questione del risanamento e della ristrutturazione del lucernario ubicato sopra la cupola che da qualche mese è danneggiato e dal quale si presume derivino le infiltrazioni d’acqua che raggiungono anche l’altare maggiore. «Bisogna capire – spiega Di Giugno – se si tratta di manutenzione straordinaria o ordinaria».

Nel primo caso, infatti, parte delle spese sarebbero a carico della commissione generale delle onoranze cadute in guerra, nel secondo il problema dovrebbe essere seguito dal Comune che gestisce il finanziamento annuale proveniente dall’Onorcaduti, l’istituzione del ministero della Difesa di Roma, che elargisce una somma di circa 8.263 euro (16 milioni di lire) per gli interventi di ordinaria manutenzione.

In attesa di una perizia tecnica, o quanto meno di capire chi deve fare che cosa, don Vittorino Di Marco ha interpellato alcune ditte specializzate almeno per tamponare le infiltrazioni, ma a causa del freddo tutti i lavori sono stati rimandati. «Vorrei evitare che il danno si estendesse a macchia d’olio peggiorando la situazione – indica don Vittorino Di Marco mostrando una relazione che attesta la necessità di intervento -, ma qui è ancora tutto fermo e il problema esiste». E Di Giugno suggerisce di contattare il Comune.

Problematiche a parte, la cripta dell’ossario, ieri, si è riempita di fedeli, molti dei quali rappresentanti d’arma fra cui i vertici della Brigata Julia radunatasi per onorare i caduti. Un suggestivo momento di preghiera suggellato dalla Santa messa.

Lara Pironio
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dal Messaggero Veneto del 04/10/02

Nel tempio ossario i resti di 474 Caduti
Giunti dall’ex Unione sovietica, riposeranno nella cripta. In giugno la tumulazione a Cargnacco


Sono arrivate ieri da Mosca le urne con i resti di altri Caduti italiani nella seconda Guerra mondiale, tra il ’42 e il ’43. Si tratta delle spoglie di 474 militi esumati dai cimiteri campali dell’ex Unione sovietica, giunti in mattinata nell’aeroporto militare di Rivolto e trasportate nel Tempio ossario.
Soltanto a sette è possibile attribuire le generalità, essendo stati trovati con le piastrina, e nessuno è friulano: su tratta di un veneto, mentre gli altri sei erano originari di varie città dell’Italia centrale e meridionale. Tutti gli altri sono senza nome.

Le urne riposeranno nella cripta del Tempio ossario di piazzale XXVI luglio, accanto alle urne di un altro migliaio di Caduti, accomunati in un destino tragico consumatosi nei geli dell’Armir, in cui oltre 80.000 giovani italiani morirono sterminati dall’Armata rossa. Tutti attendono una collocazione definitiva.
Il parroco della chiesa di San Nicolò, Vittorino De Marco, ha nuovamente sollevato il problema della collocazione delle cassette con le urne. Nel piano superiore dell’edificio sacro ci sono le lapide in marmo con i resti di 25 mila morti della Prima guerra. Nella cripta del tempio, dove si trovano provvisoriamente le casse con le urne coperte da una grande bandiera tricolore, durante la stagione invernale si celebra la messa. «Questi poveri ragazzi meritano rispetto una sepoltura degna, dopo tante sofferenza – ribadisce don Di Marco – non sistemazioni provvisorie».

Il direttore del Sacrario militare di Redipuglia aveva promesso che entro quest’anno si sarebbe trovata una soluzione al problema con il trasferimento definitivo delle spoglie di tutti i Caduti nel tempietto di Cargnacco. Ma in quella sede i lavori non stanno seguendo i tempi previsti. Si parla ora del prossimo giugno.

Ancora, sarebbe da riflettere, sottolinea il parroco, sullo scarsissimo interesse delle giovani generazioni e delle scuole in particolare per il sacrificio di questi giovani
Intanto, giovedì 10 ottobre alle 16 sempre nel tempio ossario è prevista la messa di suffragio per i Caduti.
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