dal Messaggero Veneto del 30/12/2001
MAGNANO
Il 5 gennaio il giudice dovrà stabilire se l’accensione del pignarûl può danneggiare cose o persone
Ricorso di un’abitante di Billerio contro il parroco di San Giacomo e il presidente della Pro
Fervono i preparativi a Billerio di Magnano da parte dei Pignarulars per l’allestimento del tradizionale pignarul che, come ormai avviene da molti anni, dovrebbe brillare e illuminare la conca tarcentina dall’alto della Rocche dal predi nella sera dell’Epifania, facendo così corona al Pignarul Grand di Coia assieme agli altri 16 fuochi epifanici e nello stesso tempo rinnovando e perpetuando un rito antico.
Ma l’accensione è ancora in forse, causa un ricorso di una donna che ritiene che il fuoco del pignarûl possa danneggiare la propria abitazione e mettere a rischio la propria incolumità. Sarà infatti il tribunale di Udine, nell’udienza del 5 gennaio prossimo, a dirimere la faccenda.
E’ stato infatti presentato un ricorso da parte degli avvocati Paolo Tommasino e Rossella Cocetta, rappresentanti della signora Monica Primiceri, abitante a poca distanza dal luogo dove da sempre si svolge la manifestazione, contro la parrocchia di San Giacomo, proprietaria del fondo, rappresentata dal parroco don Mario Gerussi e contro l’associazione Pro Billerio, organizzatrice della manifestazione, rappresentata dal presidente Adelmo Muzzi.
I motivi del contendere, come abbiamo già ricordato, sono nelle preoccupazioni della ricorrente circa la possibilità di propagazione di scintille, tizzoni ardenti e ceneri che, come lei sostiene, potrebbero causare danni a cose e persone che si trovino vicine al falò epifanico. A nulla sono valse le rassicurazioni fornite dal presidente Muzzi di adottare, come del resto era avvenuto negli anni passati, tutte quelle misure atte a prevenire qualsivoglia danno.
A Billerio non si parla d’altro; c’è infatti il timore che una delle più antiche, belle e sentite tradizioni del nostro Friuli sia in pericolo di… estinzione. Considerato che l’evento dovrebbe verificarsi entro pochi giorni, la ricorrente, tramite i suoi legali, ha richiesto un adeguato spostamento della pira e ha invocato l’adozione di urgenti provvedimenti, che, come ha confermato il presidente Muzzi, sono stati sempre adottati, tanto è vero che nessun inconveniente e danno si sono mai verificati negli anni passati.
Come già accennato, sarà comunque il giudice di Udine, davanti al quale sono stati convocati sia il parroco sia il presidente della Pro Billerio per le 10 di sabato 5 gennaio, a confermare o meno se nella borgata di Magnano potrà continuare a vivere una manifestazione attesa da tutta la comunità, che ogni anno si riunisce attorno al falò per trarre dal fuoco propiziatorio i migliori auspici per l’anno che sta per cominciare.
Mario Tomat
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