Cronaca
Acquisito il sito di Medeuzza a cinque anni dall’inizio delle procedure di dismissione
L’ex polveriera ceduta al Comune
Il sindaco Costantini: non vogliamo essere precipitosi nelle scelte sull’utilizzo di un’area così ampia
L’ex polveriera di Medeuzza è ora patrimonio del Comune di San Giovanni al Natisone. È stato infatti appena sottoscritto l’atto di acquisizione. A distanza di circa cinque anni dall’avvio delle procedure di dismissione dei beni immobili della Difesa, si sono concluse le trattative per il passaggio della struttura, collocata su un’area di circa 170 mila metri quadrati, lungo la provinciale Palmarina, fra il capoluogo e la frazione di Medeuzza.
Per decenni la polveriera ha influito con il suo vasto raggio di servitù sullo sviluppo edilizio e viario dell’intero territorio e ora, libera da qualsiasi vincolo, offre nuove opportunità per possibili sviluppi delle limitrofe zone industriali, maggiori incrementi alle attività agricole e nuove prospettive per attività sociali e ricreative.
Presente già all’epoca della Grande guerra, è ancora tristemente ricordata dalla popolazione anziana per lo scoppio del 1920, che causò alcuni morti e per la sua importanza nel corso dell’ultimo conflitto mondiale.
La vasta area, ancora recintata, presenta alcuni fabbricati sede di alloggio per i militari e una trentina di fortificazioni chiamate casematte, ora ricoperte da una folta vegetazione spontanea, cresciuta dopo la dismissione.
L’intero comprensorio, ancor oggi recintato da una doppia fila di alte reti e filo spinato, è stato completamente bonificato ma versa in uno stato di abbandono come tanti dimessi complessi militari del Friuli Orientale.
L’amministrazione comunale inserirà nel piano regolatore quest’area, decidendone anche la destinazione urbanistica più appropriata che può essere a verde o servizi oppure, vista anche la sua collocazione, potrebbe essere valorizzata per sviluppi edilizi di vario genere.
Soddisfazione viene espressa dal sindaco, Franco Costantini, per il trasferimento di proprietà, il cui primo passo avvenne nel ’98 quando la Regione si fece interprete di un lungo e faticoso confronto con lo Stato per sostenere le richieste degli enti locali al fine di ottenere la cessione gratuita dei beni immobili di uso militare non più utilizzati. «Con questo passaggio definitivo e del tutto privo di oneri per il nostro Comune – afferma il primo cittadino – hanno trovato risposta le nostre richieste avanzate al ministero della Difesa dopo la dismissione dell’attività di deposito munizioni».
«Al momento – prosegue il sindaco – non ci sono programmi precisi per il riutilizzo. Si va dai fantasiosi ai più realistici. È un’area molto vasta e la presenza di diverse tipologie di fabbricati, anche se alcuni necessari di manutenzione e restauro può consentire una vastità di utilizzo. Non vogliamo essere precipitosi nelle scelte, ma intendiamo sfruttare come meglio possiamo questo bene.
Sarà nominata una commissione per valutare alcune proposte che potranno anche essere diversificate in base anche alle tipologie degli immobili. Abbiamo inteso chiedere questa cessione dopo che l’area e i fabbricati, con la dismissione da parte dell’Esercito, erano soggetti all’incuria e andavano via via degradandosi. Sarà certamente un onere ma verrà colmato dal ventaglio di offerte e opportunità del suo utilizzo».
Uno dei primi interventi sarà senz’altro lo sfalcio dei prati con la pulizia dell’intera area. Ci sarà anche la verifica della staticità dei fabbricati, per proseguire poi gradualmente alle scelte di utilizzo e destinazione.
Giorgio Mainardis