La morale cattolica distingue:
feticidio = uccisione di feto nel seno materno;
aborto = espulsione di feto vivo, ma non vitale;
parto : espulsione di feto vivo e vitale (ossia capace di sopravvivenza).

Per la terminologia medico-penale l’aborto è l’interruzione della gravidanza prima della vitalità del feto, prescindendo o meno dall’espulsione dell’embrione.

L’aborto può essere

– spontaneo (non provocato da intervento umano)

– provocato legalmente (per motivi riconosciuti dalla legge)

– criminoso (provocato per motivi ritenuti illegali).

L’EVOLUZIONE BIOLOGICA DEL FETO

Dall’ovulo fecondato alla nascita si distinguono le seguenti fasi:

– periodo del germe:

inizia con la fecondazione che costituisce la nuo va realtà biologica, distinta da quella materna con proprio patrimonio crmosomico. Questa piccolissima cellula iniziale, detta zigote, contiene già il patrimonio genetico, ossia la determinazione di tutto il processo biologico e psichico ereditario.
Tale cellula ha un movimento autonomo di segmentazione ed è caratterizzata dalla totipotenza, ossia dalla possibilità di suddivisione in parti autonome, come può avvenire, sia pure eccezionalmente per la specie umana, nel caso di gemelli monozigoti. Questo germe vitale passa dalla fase detta morula alla fase detta blàstula , dove inizia l’accrescimento di volume.

Tra l’8° e il 1O° giorno si effettua l’annidamento, condizione indispensabile per quell’alimentazione che assicura il susseguente sviluppo. In questa pri ma fase diversi ovuli fecondati, non arrivando all’annidamento, muoio no: è la prima selezione naturale;

-periodo dell’embrione:

dalla 3°, all’8° settimana, quando si formano i centri nervosi e si delineano le forme esterne: l’abbozzo umano. Tra la 7° e l’8° settimana sono riconoscibili il cranio, l’abbozzo degli occhi, le braccia piuttosto corte, le gambe e le dita dei piedi, le orecchie, e l’elettroencefalogramma può registrare un’attività, sia pure minima, dal cervello del feto;

-periodo del feto:

dall’8° settimana al termine della gestazione.

Tra queste fasi il biologo riscontra una concatenazione di processi vitali determinati da quel patrimonio genetico che fu costituito il mo mento della fecondazione. Spetta alla riflessione filosoflco-religiosa dedurre da tali considerazicni biologiche delle conclusioni che siano il più possibile fondate sulla osservazione della realtà.
La vita umana deve essere rispettata e protetta in modo assoluto fin dal momento del concepimento. Dal primo istante della sua esistenza, l’essere umano deve vedersi riconosciuti i diritti della persona, tra i quali il diritto inviolabile di ogni essere innocente alla vita.

Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato (Ger 1 ,5).Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, intessuto nelle profondità della terra (Sal 139,15).

Fin dal primo secolo la Chiesa ha dichiarato la malizia morale di ogni aborto provocato.
Questo insegnamento non è mutato. Rimane invariabile.

L’aborto diretto, cioè voluto come un fine o come un mezzo, è gravemente contrario alla legge morale: Non uccidere il bimbo con l’aborto, e non sopprimerlo dopo la nascita. Dio, padrone della vita, ha affidato agli uomini l’altissima missione di proteggere la vita, missione che deve essere adempiuta in modo umano. Perciò la vita, una volta concepita, deve essere protetta con la massima cura; e l’aborto come l’infanticidio sono abominevoli delitti.

La cooperazione formale a un aborto costituisce una colpa grave. La Chiesa sanziona con una pena canonica di scomunica questo delitto contro la vita umana «Chi procura l’aborto, ottenendo l’effetto, incorre nella scomunica latae sententiae» «per il fatto stesso d’aver commesso ildelitto »

La Chiesa non intende in tal modo restringere il campo della misericordia. Essa mette in evidenza la gravità del crimine commesso, il danno irreparabile causato all’innocente ucciso, ai suoi genitori e a tutta la società.

Il diritto inalienabile alla vita di ogni individuo umano innocente rappresenta un elemento costitutivo della società civile e della sua legislazione: I diritti inalienabili della persona dovranno essere riconosciuti e rispettati da parte della società civile e dell’autorità politica; tali diritti dell’uomo non dipendono nè dai singoli individui, nè dai genitori e neppure rappresentano una concessione della società e dello Stato: appartengono alla natura umana e sono inerenti alla persona in forza dell’atto creativo da cui ha preso origine.

Tra questi diritti fondamentali bisogna, a questo proposito, ricordare… il diritto alla vita e all’integrità fisica di ogni essere umano dal concepimento alla morte . Nel momento in cui una legge positiva priva una categoria di esseri umani della protezione che la legislazione civile deve loro accordare, lo Stato viene a negare l’uguaglianza di tutti davanti alla legge. Quando lo Stato non pone la sua forza al servizio dei diritti di ciascun cittadino, e in particolare di chi è più debole, vengono minati i fondamenti stessi di uno Stato di diritto…

Come conseguenza del rispetto e della protezione che vanno accordati al nascituro, a partire dal momento del suo concepimento, la legge dovrà prevedere appropriate sanzioni penali per ogni deliberata violazione dei suoi diritti ». L’embrione, poiché fin dal concepimento deve essere trattato come una persona, dovrà essere difeso nella sua integrità, curato e guarito, per quanto è possibile, come ogni altro essere umano.

La diagnosi prenatale è moralmente lecita, se «rispetta la vita e l’integrità dell’embrione e del feto umano ed è orientata alla sua salvaguardia o alla sua guarigione individuale.. Ma essa è gravemente in contrasto con la legge morale quando contempla l’eventualità, in dipendenza dai risultati, di provocare un aborto: una diagnosi… non deve equivalere a una sentenza di morte ».

Si devono ritenere leciti gli interventi sull’embrione umano a patto che rispettino la vita e l’integrità dell’embrione, non comportino per lui rischi sproporzionati, ma siano finalizzati alla sua guarigione, al miglioramento delle sue condizioni di salute o alla sua sopravvivenza individuale .

È immorale produrre embrioni umani destinati a essere sfruttati come “materiale biologico” disponibile
Alcuni tentativi d’intervento sul patrimonio cromosomico o genetico non sono terapeutici, ma mirano alla produzione di esseri umani selezionati secondo il sesso o altre qualità prestabilite. Queste manipolazioni sono contrarie alla dignità personale dell’essere umano, alla sua integrità e alla sua identità unica, irrepetibile.