IL CENTRO 18 ottobre 2002
Insorge il popolo della musica metal
«Questa è arte, Satana non c’entra»
Il presidente del Manson fan club: «Non ammetto quello che hanno fatto»
Antonio Ranalli
SULMONA.
Il popolo della musica metal prende le distanze da alcuni aspetti dell’inchiesta sulla setta “Angeli di Sodoma”. Musicisti, critici e
discografici chiedono di non «scaricare» le colpe su artisti e canzoni.
«Resto sconcertato», afferma Gianni Buccigrossi, presidente e fondatore del fans club ufficiale europeo dell’artista Marilyn Manson, con sede a Sulmona «da come si debbano per forza trovare nella musica metal delle giustificazioni ai comportamenti “malati” di alcune persone.
Non ammetto ciò che hanno fatto, anzi: sono il primo a puntare il dito contro. Ma accade spesso che per colpa di un gruppo di pervertiti si etichettano erroneamente anche persone diverse da loro, solo per la musica che si ascolta. Il metal non è satanismo, droga o orgia. Il metal è musica ed in quanto tale è arte».
Opinioni condivise anche dai musicisti. «Non si può giudicare dal look di un musicista e dalla copertina di un disco», dice Mario “The Black” Di Donato, pescarese, tra gli artisti più affermati della scena metal internazionale. «Io da anni nelle mie canzoni parlo di temi cristiani, della vita dell’uomo e delle sue difficoltà.
Per quanto riguarda i gruppi che si dichiarano satanici, in realtà si tratta di piccoli fenomeni che non hanno case discografiche e propongono materiale di bassa qualità». Dello stesso avviso Pino Scotto, leader degli storici “Vanadium” (prima band ad
inaugurare in Italia il filone hard rock) e conduttore del programma di musica metal su “Rock Tv”, secondo il quale «chi compie certi gesti non può che essere una persona malata». Un problema che in passato ha interessato artisti famosi come Beatles, Rolling Stones e Led Zeppelin. «Se analizziamo
la storia del rock degli ultimi 50 anni», afferma Giancarlo Passarella, giornalista e presidente di “Ululati dall’Underground”, associazione che coordina 15 mila gruppi emergenti italiani «ci accorgiamo che ciclicamente
la musica viene accusata delle peggiori nefandezze: ora tocca al metal, ma è solo l’ultima vittima».
Per Alberto Santamaria della casa discografica «Black Widow» di Genova «prima di tutto un’artista che vuole praticare certe cose non lo va a dire in giro, proprio perchè si tratta di qualcosa di occulto. Negli ultimi anni c’è stata una degenerazione a causa di alcuni artisti esponenti del metal nordico, dal messaggio musicale inesistente, che per farsi pubblicità hanno
iniziato a dichiarare certe cose. Una cosa degradante che ha fatto del male alla musica metal». Come contrastare questa tendenza? «Secondo me», afferma il giornalista Carlo Climati, autore del libro I giovani e l’esoterismo «heavy metal e hard rock non sono generi musicali satanici.
E’ satanico, invece, l’uso che ne fanno alcuni cantanti, promuovendo ideologie negative: violenza, satanismo e razzismo. La soluzione sta nell’abituare i giovani al
consumo critico».
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