Cantavita
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Le migliori canzoni dei primi dieci anni di „Cantiamo la vita‰, il concorso nazionale di musica leggera promosso dal Movimento per la vita italiano, sono in gara a Pavia, Teatro Fraschini, sabato 19 ottobre 2002, alle ore 21.
Un vero supercantavita per designare la supercanzone per la vita.
Presentano la serata Luisa Moscato ed Ettore Andenna.
Con loro avremo anche quest‚anno ospiti capaci di unire al talento artistico una profonda sensibilità umana: Oltre al fedelissimo Gatto
Panceri, ci sarà infatti una rappresentanza della Comunità di Nomadelfia, fondata da don Zeno Saltini: una vera città della gioia e dell‚amore in cui la vita umana è riconosciuta, amata, servita.
Ma sono previste, come di consueto, altre sorprese esplosive, che facciano un po’‚ di chiasso salutare.
Perché Cantiamo la vita è nato soprattutto per dare voce all’invisibile che vive.
Per la prenotazione dei biglietti:
Telefonare lunedì-mercoledì-venerdì
(dalle 20 alle 22) al numero 0382 579769
Dopo il 10 ottobre i biglietti saranno disponibili solo presso la
prevendita autorizzata:
Club 33, Via Bossolaro 9 – PAVIA – Tel. 0382 21721
o nel riquadro a sinistra, Tel. 0382 579769 (lunedì-mercoledì-venerdì)
TESTIMONIANZE
NEK : «Inutile dire che sono contento di essere qui. Mi fa sempre piacere incontrare gli amici del Movimento per la Vita, perché è da quando ho fatto Sanremo la prima volta, con la canzone In te, che seguo questo movimento».
RON: «Credo nella vita e credo che possiamo essere migliori di quello che siamo. Nelle mie canzoni vado avanti facendomi ispirare da quello che diceil cuore, che a volte va sicuramente contro quello che dice il mondo
Ho parlato di speranza, di amore, di credere in qualcosa.
Ho un pensiero sulle motivazioni per cui siamo tutti qua: questa parola così corta, ma così importante, che si chiama „vita
Credo che il mondo abbia un rispetto così basso della vita che c‚è veramente da spaventarsi:
quanti cuori che battono da qualche ora vengono buttati lì in un cassonetto come fossero carta igienica: ma invece di guardare in giù, dovremmo guardare in su, in su c‚è la luce. Noi guardiamo sempre sotto. Ci fidiamo di chi ci fa le carte, dei maghi, mentre abbiamo un meraviglioso Padre, che
è il nostro. Per cui è il momento di dire basta a questa distruzione di noi stessi. E‚ il momento di dire „viva la vita: questa vita che il Signore ci ha dato e che stiamo distruggendo: io credo nella vita».
ETTORE ANDENNA: «Per la mia collaborazione con il Movimento per la Vita,
ormai mi chiamano „la voce della vita. In effetti, con cinque figli, sono il presentatore più prolifico d‚Italia: difficile essere più innamorati della vita di me».
CLAUDIO CHIEFFO: «Partecipo da tanti anni agli incontri del Movimento per la Vita e sono fiero di intervenire al „Cantiamo la vita, perché mi riporta alla memoria il motivo fondamentale per cui canto: il desiderio di verità e non di fama o di successo».
GATTO PANCERI: «Cantiamo la vita non è una delle solite manifestazioni canore: qui c‚è una freschezza cristallina e funziona tutto meglio che a
Sanremo. A proposito: la prima volta che sono andato a Sanremo, ho portato una canzone con un messaggio di vita molto forte (si parlava di un portatore di handicap): tutti hanno diritto alla vita
Sappiamo che la Nazionale cantanti (di cui faccio parte) di solito
s’impegna a favore di bambini che soffrono. E quindi perché non giocare per i bambini che devono nascere?»
DON ANTONIO MAZZI: «Che si riesca, attraverso la musica, a far passare concetti così importanti, così belli, riabilita la musica, riavvicina la musica al mondo giovanile e soprattutto riconcilia la musica con i grandi temi».
DON ORESTE BENZI: «Nel mare immenso della vita che soffre bisogna prima di tutto salvare coloro che incominciano a vivere. Salvando il bambino, si
salva la madre. Quando la vita viene soppressa, la madre rimarrà ferita per sempre e il bimbo vedrà interrotto il suo cammino».
ADRIANA RUOCCO: «La mia canzone „Ti prego, ti prego, ti prego è come la richiesta di un figlio, nel grembo della madre, di fargli continuare quella vita già donata».
PAOLA FOLLI: «Io adoro i bambini in modo incredibile: quindi, qualsiasi iniziativa difenda i bambini è davvero meritevole».
PAOLO VALLESI: Avere un figlio è una cosa fantastica, difficile da
descrivere. Nel caso di cantanti e artisti (con la a minuscola), si tende sempre a mettere la propria persona davanti a tutto: ecco che la nascita di un figlio ti mette una prospettiva nuova, ti fa vedere le cose in modo diverso. La cosa più belle che mi sia successa a tutt’oggi».
MARIELLA NAVA: «Mi ha telefonato Gatto Panceri per dirmi che questa è una manifestazione talmente carina, si sta talmente bene, s‚incontrano giovani trepidanti
E‚ un momento di gioia bello da vivere: „Che fai?, „Vengo.
Qui stasera abbiamo cantato la vita e la vita ha varie fasi. Sono rimasta colpita dalla lettera del Papa agli anziani, una lettera da brivido, bellissima».
LUCA VIRAGO: «Quella della vita è una causa giusta; e per me giusta ancora di più in questi ultimi tempi: ho una bambina, Eleonora, di un anno e mezzo, e quando penso che ci sono persone che buttano via delle creature, mi vengono i brividi Forse prima potevo pensarlo, ora non più».
ALEXIA: «La mia musica punta al divertimento ma in maniera positiva. Canto per il Movimento per la Vita per difendere i diritti dei bambini… Sono convinta dei pregi di una serata come questa. Credo profondamente nel rispetto della vita. Tutti dovremmo cercare di conservare e tutelare al
meglio delle nostre possibilità un fatto unico e incredibile che si chiama vita…
La musica aiuta… È come quando da piccola, per farmi mangiare la torta alle verdure, i miei genitori inventavano qualche favola».
CRISTINA E GIUSEPPE CLINI: «Desideravamo un terzo figlio e il Signore ce lo ha concesso subito. Alla seconda ecografia ci è stata data la notizia che nostro figlio era anencefalo. Ci è stato proposto l‚aborto terapeutico, ma abbiamo rifiutato. Il nostro bimbo è nato. Poco dopo il Signore lo ha voluto prendere tra le sue braccia».
LUCIA BAROCCHI: «Ho sempre conservato nel cuore le parole di un filosofo dissidente: Vale sempre la pena di vivere quando si ha un ideale per cui vale la pena di morire‚. Ho capito che bisognava, per aver voglia di vivere, che io ci mettessi qualche ideale dentro. Basta fare un forellinonel nostro interno, come in una piccola barca, ed ecco un ideale entra, e
poi subito un altro e poi un mare di ideali. Quando ero sposata da qualche anno, non riuscivo ad avere figli. Si parlava con mio marito se adottare un figlio, e ho deciso di mettere nella vita questo ideale: voglio essere mamma di altri bambini. Facciamo i genitori un po‚ di più».
IVANA SPAGNA: «È la cosa più importante, la vita. Pensavo che questo fosse un concorso per giovani che vogliono intraprendere la strada della musica; ma stasera ho scoperto che dietro questo concorso c’è molto di più. Danno
la possibilità a tante donne di scegliere per la vita. E io penso che la scelta per la vita sia la cosa più importante in assoluto.
„Il cerchio della vita e „Il bello della vita, due brani cui Ivana Spagna deve parte della fama, colonna sonora della versione italiana del Re Leone il primo, inno dei Campionati mondiali di calcio 1998 il secondo. Du testi che bastano da soli a giustificare la presenza di Ivana Spagna all‚edizione
2001 di Cantiamo la vita… Il rapporto tra vita e musica per Spagna comunque non si limita ai testi: «Devo molto alla musica, mi ha aiutato nei
momenti più neri della mia vita, mi ha ridato speranza quando ho perso prima mio padre e poi mia madre, quando sembrava che l’àncora cui appoggiarsi non ci fosse più».
Nello slogan Cantiamo la vita e nel suo messaggio Spagna si riconosce anche per questo. «Mi piace molto», spiega, «l‚occasione di incontrare giovani che fano musica: vorrei dire loro di crederci sempre, nella musica e nella vita, di non arrendersi mai, anche quando tutto sembra troppo complicato».
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