dal Messaggero Veneto del 07/05/2002

La sorveglianza in un’occasione di libertà espressiva rovinerebbe lo spirito che è sempre stato della manifestazione

I comportamenti poco responsabili di alcuni hanno messo in discussione l’iniziativa


Il 24 Marzo si è svolta la Festa dello studente organizzata dalla consulta comunale giovanile e provinciale degli studenti con il patrocinio del comune di Udine e del ministero dell’Istruzione. Questa è la quinta edizione della settimana dell’arte e della creatività studentesca che si concretizza nella giornata dello studente, dove ogni scuola presenta e illustra i percorsi didattici che vengono svolti negli stand allestiti sotto la Loggia del Lionello.

Quest’anno abbiamo visto, sul terrapieno di Piazza Libertà, anche chi si dedicava alle opere pittoriche in un’interessante esposizione. L’affluenza e l’interesse dimostrato dai ragazzi è stato anche favorito dalla decisione dei dirigenti scolastici della maggior parte degli istituti superiori che hanno autorizzato delle assemblee straordinarie.

La soddisfazione di noi studenti non è stata condivisa invece dai dirigenti scolastici e dal provveditorato agli studi di Udine che, per alcuni, rari comportamenti da loro considerati poco responsabili, hanno rimesso in discussione l’intera organizzazione della manifestazione. Secondo Del Ponte (provveditore agli studi di Udine), D’Avolio (dirigente scolastico del liceo classico Stellini), De Ruosi (dirigente dell’istituto d’arte ) per scoraggiare tali comportamenti sarebbe necessaria la presenza e quindi la sorveglianza di alcuni insegnanti nelle piazze interessate alla manifestazione.

Di parere contrario è invece il simpatico dirigente dell’istituto tecnico Malignani, il professor Lorenzo Amat, che sostiene invece che lo stretto controllo da parte degli insegnanti in tale giornata, non permetterebbe ai ragazzi la sensazione della propria festa. Certo è che tutti i professori interessati al dibattito, intendono responsabilizzare gli studenti verso alcuni rischi che si possono correre in seguito a comportamenti che, spesso, sono dovuti alla non totale consapevolezza delle conseguenze.
Così, in primis dal professor Del Ponte, ci viene proposto un percorso di educazione alla salute all’interno delle ore scolastiche, con lo scopo di farci riflettere su problemi sempre più emergenti nella società giovanile.

Credo che quest’ultima sia un’interessante proposta fine a maturare la consapevolezza e le conoscenze sulla nostra salute psicofisica.
Penso invece che le proposte riguardante la presenza e la sorveglianza degli insegnanti nella giornata dedicata agli studenti sia una vera e propria distruzione dello spirito che ci accompagna durante questa festa. Inoltre penso che, come dalle proposte fatte, 150 professori per la sorveglianza di migliaia di ragazzi non sia un giusto rapporto e che comunque, non si tratterrebbero certi atteggiamenti ma si provocherebbe in noi ragazzi la reazione esattamente contraria a quella desiderata. È giusto quindi correre un tale rischio e rovinare lo spirito della maggioranza di noi ragazzi, soltanto per evitare singoli e rari casi di quella che definiscono irresponsabilità?
Luisa Minichetti
Iti Malignani
luisa_minichetti@hotmail.com
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Preoccupa gli studenti la proposta di dare in mano ai professori un progetto che è dei ragazzi
Un bel momento rischia di annegare nell’alcol


La giornata dello Studente è da sempre pensata come un’occasione per fare festa, ma in modo intelligente. Essendo gli studenti persone che si dedicano all’apprendimento e vengono educati, si presume abbiano raggiunto un minimo grado di coscienza. Il 24 aprile, niente di tutto ciò. O quasi.
Erano stati allestiti come ogni anno degli stands preparati dalle scuole, tramite i quali i diversi istituti si presentavano ed esponevano al pubblico alcuni degli studi effettuati dagli allievi. A parte questo ritaglio “culturale” relegato ai pochissimi metri quadri della Loggia del Lionello, nel resto di Udine era tutta un’altra realtà.

Nemmeno la musica! Gli anni passati, almeno, venivano organizzate alcune ore di musica con Radio Baccano e si coglieva l’occasione per ballare e divertirsi un po’: quest’anno il silenzio più assoluto! Come mai? Era, infatti, uno svago che raccoglieva noi ragazzi e distraeva molti inclini ad “altre attività”…
Non pensatemi a me come a una perbenista che vede tutto al contrario, certo è che la giornata dello Studente con un unico sottofondo – quello delle sirene dell’ambulanza – non è un segno troppo positivo. Quest’anno non c’era la scusa delle insolazioni perché il cielo era completamente coperto da nuvole, eppure più di un ragazzo è finito al pronto soccorso, o per coma etilico, o per gli esiti di una rissa.

Bravi è questo che vi viene insegnato? Se proprio pensate di divertirvi così, sarebbe meglio cambiare il nome a questa festa! Sembra quasi un paradosso che in una giornata simile possano succedere cose di una tale gravità.
Tant’è vero che pare sia stata proposta per i prossimi anni l’organizzazione della giornata dello Studente per mano dei professori, in modo tale da garantire un senso pienamente culturale e accorto a questa festa. Pericolo in vista la Nostra festa diventerà così la Loro festa, e a noi questo non va affatto bene.

Occorrerebbe dimostrare al gentile pubblico che noi giovani siamo capaci di divertirci tanto quanto di essere seri e responsabili, altrimenti se veniamo considerati degli incoscienti ci sarà impossibile diventare adulti e subentreranno sempre coloro che credono di esserlo più di noi, a sopraffarci. È chiaro che questo non deve succedere, e per prima cosa adoperiamoci perché la giornata dello Studente rimanga a tutti gli effetti Nostra!
Ogni anno, comunque, la festa viene organizzata in più giorni, in modo da suddividere i diversi temi da trattare.

Tuttavia è risaputo che la giornata dello Studente è quella in cui c’è più afflusso, visto che i moltissimi ragazzi provenienti dai dintorni udinesi, impossibilitati a raggiungere la città di sera, colgono sempre l’occasione di prendere parte alla mattinata, ed è proprio in quelle ore che bisognerebbe far convergere la maggior parte delle manifestazioni, in modo tale da poterle rendere accessibili a tutti. Spessissimo queste sono molto ben impostate, nonostante ciò manca la pubblicità, e il passaparola difficilmente giunge a tutti gli studenti: questo comporta alla festa una sorta di fallimento, quando sarebbero bastati un po’ più di volantini e di voci sparse per le scuole.

Paola Catalani
liceo linguistico Percoto
Polly84@inwind.it
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