Se parlate dei vostri limiti, sicuramente diverranno tali…
Esiste un processo mentale denominato Ain (Autoipnosi negativa), presente in tutte le persone che si trovano fissate a comportamenti, atteggiamenti, credenze, paure, reazioni, schemi, Impulsi, mete, pensieri e affetti dei quali non sono più soddisfatte.
In altri termini l’Ain consiste in asserzioni negative e Immagini mentali disfattiste che Interferiscono con il nostro umore, la nostra motivazione e il nostro comportamento; o per usare la famosa frase deIl’ipnotista americano Bach: .
Infatti la strada maestra per rieducare la mente consiste nel riconoscere l’impatto che le parole che usiamo hanno su di noi. Spesso noi usiamo delle parole che contribuiscono a mantenere vivo nella nostra mente un passato pieno di sensi di colpa e un futuro denso di paure. Come risultato le nostre tendenze conflittuali non possono uscirne che rinforzate.
Più ci rendiamo conto che l’uso di queste parole interferisce con la nostra serenità mentale e più facile sarà eliminarle praticamente dai nostri pensieri e dalle nostre immagini.
Ogni volta che si usa una di queste parole, può essere d’aiuto visualizzarsi mentre la si mette dentro ad un sacco della spazzatura e poi la si sotterra.
E’ importante sempre essere gentile con se stessi. Se ci si accorge che si continua ad usare una di queste parole, è bene limitarsi a notare che è un semplice errore da correggere e scegliere di non sentirsi In colpa per Il fatto che si è sbagliato.
Ecco le parole da eliminare il più possibile dalla nostra vita: impossibile, non posso, proverò, limitazione, se solo, ma, comunque, però, tentare, difficile, devo, dubbio; e poi: ogni parola che mette te o qualcun altro in una categoria, ogni parola che ti porta a valutare o a misurare te o gli altri, ogni parola che ti porta a giudicare o a condannare te e gli altri.
Insomma se conosceste Il potere delle vostre parole, stareste più attenti a ciò che dite. Non vi è mai capitato di dire a voi stessi in un momento di scoraggiamento: .
Questo dialogo interiore negativo contribuisce a creare proprio quelle condizioni di cui vi lamentate.
Come disse un saggio orientale: .
Quando parliamo male degli altri, danneggiamo tutti, inclusi noi stessi. Forse per questo motivo è stato detto: .
Le parole sono molto potenti, possono essere usate per creare una varietà di risultati. Ci sono parole che feriscono e parole che guariscono. Ovviamente è più conveniente per la nostra salute mentale, scegliere quest’ultime, perché c’è un potere creativo in ogni parola. Usiamo questo potere per migliorare la nostra vita e quella degli altri.
Ma esaminare come si giunge alla formulazione di quest’uso, supererebbe di molto i limiti di questa risposta. Per cui concludo con un caso insolito riferitoci dallo psicologo Gordon AlIport, dove un malinteso su una parola ha mutato una profezia di morte in una guarigione:
In un ospedale austriaco, un uomo gravemente malato è in punto dl morte. I medici curanti l’hanno informato, conformemente al vero, che non sono in grado di diagnosticare la sua malattia, ma che probabilmente potrebbero aiutarlo se conoscessero la diagnosi. Inoltre gli hanno comunicato che uno specialista famoso avrebbe fatto visita all’ospedale nei giorni successivi e che forse sarebbe stato in grado di riconoscere la malattia.
Pochi giorni dopo arriva effettivamente lo specialista e fa il suo giro di visite nel reparto. Arrivato al letto del malato getta su di lui un rapido sguardo mormorando “moribundus”, e prosegue.
Alcuni anni dopo l’uomo fa visita allo specialista e gli dice: .
Inutile aggiungere che l’uomo non conosceva il latino.
Resta comunque il fatto che c’è stata in quel caso una dimostrazione del potere della parola. Un potere che se arriva a guarigioni fisiche tanto più facilmente arriva a guarigioni psichiche.
A questo proposito ecco un proverbio da seguire:
(di Pasquale Ionata)