Fuggi la critica e la mormorazione…

Guardati dal criticare il tuo fratello nell’intimo del tuo cuore, come ti guardi dal fuoco. Non essere di coloro che si ritengono i soli perfetti.
Se l’operato di una persona virtuosa ti riesce difficile capirlo, non essere facile a criticarlo. Non lasciarti dominare dall’antipatia, frutto in gran parte di fantasia.

Non voler criticare la disposizione del tuo superiore; chi mormora dell’autorità critica Dio da cui deriva ogni potere (cf Nm 21,5).
Non prestare orecchio a chi mormora per non renderti reo della stessa colpa. Se qualcuno ti riferisce i difetti del tuo fratello, esortalo a fare orazione per lui. Tienti lontano dalla maldicenza e vivrai in armonia con tutti. Il maldicente danneggia se stesso e sarà detestato dal suo ambiente.

La lingua del maldicente avvelena le azioni buone e mette in luce le cattive. Se non riuscirai a lodare, ma sarai sempre pronto a criticare e non sarai mai contento di nessuno, ti accorgerai ben presto che nessuno sara contento di te.

Fuggi ogni sorta di mormorazione, convinto di non dover dire degli altri ciò che non vuoi che essi dicano dite. Perché ti occupi tanto dei difetti altrui? Guarda piuttosto te stesso; considera quanto sei lontano dalla perfezione e sarai più comprensivo col tuo prossimo.

Il mestiere di criticare gli altri è molto facile, mentre è difficile quello di correggere se stessi.
Quanto più sarai povero di virtù, tanto più ti sembreranno leggeri i tuoi difetti e gravi quelli degli altri.

Se sarai preoccupato del tuo profitto spirituale non troverai tempo né voglia di badare ai difetti degli altri.
Se per utilità devi biasimare le mancanze di una persona, parlane solo con chi può porvi rimedio, regolando bene la bilancia, per non esagerare. T

roppo spesso, si fa passare per colpa ciò che è soltanto imprudenza o apparenza di male. Nell’impossibilità di scusare il peccato, fallo almeno apparire degno di compatimento. Quando senti parlare male di qualcuno, metti in dubbio l’accusa, o, quanto meno, scusa l’intenzione; se ciò non è possibile, mostra compassione e cambia discorso.

Hai il dovere di coprire e nascondere la mancanza del tuo fratello e non di metterla in mostra. Considera il lato positivo di ogni persona e sorvola su quello negativo.
Cerca di scoprire i pregi piuttosto che i difetti del tuo fratello.

Guardati dal seminare discordie riportando ad alcuno ciò che un altro ha detto di lui (cf Prv 6, 19). Non dire in assenza di alcuno ciò che non diresti in sua presenza.
Nulla è tanto contrario alla carità quanto la disistima e il disprezzo. La beffa, che eccita il riso schernendo, è la peggiore offesa che tu possa fare con parole.

Non puoi piacere a Dio senza rispettare gli altri, nè puoi amarlo se dici male di loro.
Pensa bene di tutti per non dir male di nessuno. Allontana come una tentazione il pensiero di disistima. Ama tutti sinceramente, poiché da un cuore buono non potranno uscire che buoni giudizi.

Se non puoi dire bene di una persona, taci. Parla bene di tutti, anche di coloro che dicono male di te e prega per quelli che ti calunniano (cf Lc 6, 28), perché tu abbia in eredità la benedizione.

Francesco Bersini