27 Agosto 2001

Depressione giovanile

deprPerchè tanti giovani depressi?

Al mondo d’oggi la mentalità materialista sta prendendo sempre più piede. In quanto moderna e industrializzata, la nostra civilità è contrassegnata dalla tendenza a privilegiare l’efficienza produttivistica, il consumo e, quindi, un modello di sviluppo prevalentemente quantitativo che enfatizza il primato dell’avere sull’essere.

L’uomo vale per ciò che ha, per quanto produce e consuma, per il livello di felicità, quantitativamente misurabile, che riesce a raggiungere, per il grado di autorealizzazione cui perviene.
La civilità industriale segue una logica che, a livello culturale, ha trovato e trova le sue manifestazioni tipiche, oltre che nel consumismo, anche nel narcisismo e nell’erotismo privatizzato e deresponsabilizzante (fino alla banalizzazione della sessualità).

Uno dei più deleteri effetti prodotti dalla questa mentalità efficientistica, prodotta dall’egoismo, è la depressione.
Colpisce non solo gli anziani, ma anche gli adulti e i giovani.

Tra i principali fattori che la causano c’é la mancanza di vero dialogo nella stessa famiglia. Molti genitori pensano realmente che i figli, una volta accontentati nelle loro esigenze materiali, debbano vivere felici. Hanno dato loro tutto il possibile, ma non il proprio tempo. Quando si accorgono che tra loro ed il figlio adolescente c’é un muro invalicabile, spesso è troppo tardi.

I giovani stessi rifiutano la mentalità dei genitori che considerano “antiquata” perchè fa riferimento a vecchi valori. Valori che richiedono sacrificio, rinuncia del proprio “io”, disponibilità personale alla collaborazione domestica, partecipazione alla vita familiare. Invece già giovanissimi si pretende autonomia e completa libertà senza reale impegno.

L’impazienza del moderno materialismo comporta realmente nei giovani un’alterazione dell’equilibrio psicofisico e, di conseguenza, genera la nevrosi, l’ansia e lo stress che incidono negativamente sui rapporti umani e sociali.
Di fronte al decadimento morale e alla paura delle incognite della vita, molti giovani si sentono come impotenti e rischiano di essere travolti dalle acque impetuose dell’insignificanza della vita.

Il vuoto di valori si riflette nella noia espressa dai volti di molti giovani che manifestano un profondo disagio nei confronti delle regole sociali e dei tabù ereditati dalle passate generazioni.
Le discoteche sono sempre di più affollate. Persino i riti ed i culti satanici stanno diffondendosi a macchia d’olio: sono un sintomo del tentativo di fuga dalla realtà che comporta la noia del quotidiano.

Gli stessi mass media diffondono l’orrido ed il mostruoso legato al diabolico, orientandosi sui gusti giovanili.
Il progresso dovrebbe avere il compito di elevare lo spirito . Nei giovani ciò potrà avvenire attraverso una sana formazione.

Quanto tempo rimane per l’educazione dei figli e per il dialogo inter-familiare? Le statistiche dimostrano chiaramente che il numero dei divorzi e delle separazioni sono in aumento, la droga e l’alcolismo si diffondono paurosamente insieme alla microcriminalità.

Noi adulti, d’altro canto, dimostriamo molta incoerenza in tutti gli strati sociali e i rami di attività. Le ultime vicende politiche legate a Tangentopoli, il dilagare della criminalità organizzata e le infinite contraddizioni tra le ideologie e lo stile di vita personale disorientano ilgiovane che ha bisogno di ideali incarnati a cui riferirsi nel suo agire.

Non riuscendoli a trovare rischia di perdere la speranza di costruire un avvenire migliore ed entra nella malinconia più cupa che genera l’attuale depressione.
Probabilmente quando capiremo che la vera educazione si trasmette per contagio, allora ci renderemo conto che la depressione giovanile è stata trasmessa dal nostro vuoto interiore, privo di speranza.

Siamo ancora in tempo a riempire questo vuoto con la vera gioia che solo un’autentica vita spirituale ricca di valori ci potrà donare.

Pier Angelo Piai