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Bollettino del Gruppo Archeologico Aquileiese, Anno XVI, Numero 16, in corso di stampa…
Articolo della prof.ssa Barbara Pierotti su Palmanova
Emergenze archittettonico-artistiche da recuperare nell’area delpalmarino: alcuni esempi
pierotti.pdf |
dal Messaggero Veneto del 24/02/03
Palmanova festeggia il suo duomo
400 anni fa la prima pietra della grande chiesa barocca
E’ ritenuto il più importante monumento che si affaccia sulla grande piazza della fortezza.
Il Duomo, quest’anno, celebra i 400 anni dalla posa della prima pietra
avvenuta il 13 aprile o il 7 agosto (gli storici non sono concordi) del
1603 sotto il Doge Marino Grimani.
Si dice che nella fossa sia stata lanciata anche una manciata di monete
e medaglie commemorative dell’avvenimento.
Il 2003 sarà, dunque, per Palmanova, l’anno del Duomo. Si sta
predisponendo tutta una serie di avvenimenti culturali per dare risalto
all’evento.
Tra questi, quello in programma per mercoledì, alle 18.30, nel salone
d’onore del Palazzo municipale, per la presentazione della ristampa,
edizione rivista e corretta, del libro Il Duomo di Palmanova dello
studioso Piero Damiani. Un buon lavoro, voluto dall’amministrazione
comunale, che comprende le revisioni, se così si possono chiamare, a
cura di Gabriella Del Frate e Alberto Prelli.
Una vicenda lunga e complessa – ci anticipano i due studiosi palmarini
– quella del Duomo dogale di Palma. Anche se dai primi documenti,
datati 1594, traspare la volontà del Provveditore generale di costruire
un edificio cultuale all’interno della fortezza, è solo nel 1602, con
il Provveditore generale Gerolamo Cappello, che possiamo parlare di
posa della prima pietra.
Nonostante la fiduciosa volontà dello stesso Provveditore, di vedere
l’inizio dei lavori per la fabbrica dell’edificio, la sua realizzazione
avvenne molto più tardi, nel 1614. È stato lo studioso monsignor Piero
Damiani, per alcuni anni parroco a Palmanova, a elaborare per primo
un’analitica e completa storia del Duomo offrendo così al lettore, con
l’edizione del 1974, uno strumento ricco di notizie e di particolari
inerenti gli aspetti di questo edificio religioso che rappresenta ancor
oggi, con la sua maestosità, uno dei più significativi esempi
architettonici del tardo barocco esistenti in regione.
In tutti questi anni il Duomo, non solo come edificio, ma anche per
quanto concerne le opere d’arte e i mobili, è stato sottoposto a vari e
importanti restauri.
Il volume traccia un percorso iconografico utilizzando le immagini più
significative.
Vengono anche descritti la facciata dell’edificio, la sua struttura
costruttiva, la Pala delle Milizie di Alessandro Varotari, detto il
Padovanino, eseguita nel 1641, la Madonna del Santissimo Rosario di
Pietro Bainville, l’affresco raffigurante San Marco, l’Annunciazione di
Eugenio Pini e altre opere d’arte tra le quali il dipinto della Pietà
eseguito da Fred Pittino.
E’ stato l’assessore alle attività culturali, Federico Cressati, a
presentare questa riedizione. Ci sono poi l’intervento di monsignor
Angelo Del Zotto e un testo introduttivo dei due curatori Gabriella Del
Frate e Alberto Prelli.
Silvano Bertossi