SINTESI DEGLI AVVENIMENTI DI PORZUS
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Dopo 137 anni di silenzio è venuta recentemente alla luce l’intera vicenda che ebbe come protagonista una fanciulla di nome Teresa Dush, di Porzus (Attimis- in provincia di Udine) e che viene raccontata neiCenni biografici” custoditi nell’Istituto della Provvidenza a Udine, dove era novizia con il nome di suor Osanna.
L’8 settembre 1855 la piccola Teresa Dush, di circa dieci anni, figlia di poveri contadini si sentì rivolgere l’ordine di scendere nella dolina a tagliare un po’ d’erba per le mucche. Teresa le fece osservare che era la festa della Madonna e che durante le feste non si doveva lavorare, come sosteneva il parroco durante il catechismo.
La mamma non ne volle sapere e insistette perché andasse a tagliare l’erba.
La piccola, vedendo che la madre era irremovibile e che insistendo non avrebbe ottenuto nulla, “chinò il capo e con le lacrime agli occhi” dopo aver preso il falcetto , si avviò per il sentiero che conduceva nella dolina, si raccomandò alla Madonna, pregandola con animo candido e fiducioso.
Giunta sul prato, mentre stava per mettersi al lavoro, ancora tutta piangente, vide una luce straordinaria diffondersi attorno a sé. Alzò gli occhi ed eccole innanzi una Bellissima Signora che la guardava e le sorrideva. La bimba cadde in ginocchio.
La Celeste Signora, sorridendole, la consolò e le chiese il falcetto. Poi si chinò, tagliò un po’ d’erba, e, consegnandogliela, la esortò a portarla nella stalla rassicurandola che sarebbe bastata per tutto il giorno; le raccomandò, poi, di riferire a tutti di non lavorare nei giorni di festa, ma di santificare il giorno del Signore, se volevano che l’epidemia di colera finisse.
Aggiunse anche la raccomandazione di non bestemmiare, di osservare i digiuni e le vigilie e di pregare con fede e amore il Rosario. Alla fine le riconsegnò il falcetto e, sorridendo, scomparve.
La fanciulla, emozionata, ripercorse il sentiero dirigendosi verso casa. Si ripropose di entrare nella stalla e fare quello che le aveva ordinato la Madonna.
La mamma si meravigliò che Teresa avesse già terminato il lavoro e ancor di più che le mucche, mangiata la poca erba, restassero tranquille e sazie.
La figlia si fece coraggio e riferì tutto alla mamma.
Una seconda volta la Vergine apparve una domenica pomeriggio in chiesa dopo il Vespero ed il Rosario.
Chiamò la fanciulla da presso all’altare. Teresa, presa da un po’ di timore, chiese alle amiche di accompagnarla.
Quando fu vicina all’altare la Vergine le fece prima contemplare il Crocifisso, poi, invitandola a porgere in avanti la mano, le impresse sul dorso una piccola croce dicendole che era il segno di suo figlio , di mostrarlo alla mamma e a tutti coloro che erano deboli nella fede e l’avrebbero creduta.
Davanti ad un simile segno la madre di Teresa rimase molto turbata e si commosse profondamente.
Non credeva ai suoi occhi.Pensò che un tale prodigio non poteva rimanere nascosto e per motivi di prudenza credette opportuno di condurre la figlia dal parroco per sottoporre tutto al suo giudizio.
Una terza volte le apparve in chiesa tra la gente che vide Teresa in estasi .
Le confidò un segreto che non rivelò mai e che conservò sino alla tomba.In seguito alla morte dei genitori,avvenuta pochi mesi dopo, rimase sola con uno zio. Ma per sottrarla ai pericoli di una indiscreta devozione, si decise di portarla a Udine e affidarla a padre Luigi Scrosoppi. Era il 21 giugno del 1956. Teresa divenne una figlia della Casa delle Derelitte per sempre.
Teresa era sempre stata debole di salute e non riusciva per questo a decidersi di farsi suora, per paura di essere più un peso: diffatti fino al 1864 fu a servizio presso qualche famiglia .
Una sera, mentre pregava, le apparse di nuovo la Madonna invitandola a seguire la sua vocazione, dicendole di aver fiducia e di contemplare il crocifisso.
Le promise di non abbandonarla mai e le donò la facoltà di recitare l’Ufficio, pur essendo analfabeta. Il 7 agosto del 1864 fu ammessa tra le aspiranti della Congregazione. Tre anni dopo entrò in noviziato. Il 14 settembre del 1868 abbracciò i voti solenni assumendo il nome di Osanna Maria, impostole dallo stesso Padre Luigi Scrosoppi (da poco beatificato) che la seguiva spiritualmente.
Durante il periodo della sua vita religiosa fu per un certo tempo a Cormons presso il Santuario dedicato a Maria Rosa Mistica. Suor Maria Osanna ebbe l’incarico di sorvegliare le fanciulle durante la ricreazione.
Qui, per ordine di Padre Luigi, aveva sempre cura di tener ben coperta, con la manica dell’abito, la croce impressa sulla mano. Egli chiedeva alle suore umiltà e carità, e la stessa Suor Maria Osanna non cedette mai alla curiosità delle ragazze con cui aveva a che fare.
Ancora oggi le suore della comunità ascoltano dalle più anziane ciò che viene tramandato del suggestivo ricordo della vita di suor Osanna.
In seguito all’aggravarsi delle sue condizioni di salute,Suor Maria Osanna fu mandata ad Orzano, un piccolo paese di campagna a pochi chilometri da Udine. Anche qui ebbe il compito di sorvegliare le fanciulle durante la ricreazione. Il tempo qui, secondo la volontà del Fondatore, veniva riempito dalla preghiera e dal lavoro. Lo stesso Padre Luigi Scrosoppi amava questo luogo e veniva molto spesso a far visita alle sorelle. Anche qui esistono testimonianze dei racconti ascoltati dalle madri più anziane.
Suor Osanna passò gli ultimi mesi della sua vita a Udine, nell’infermeria delle suore. Dalla relazione fatta dalle suore che l’assistivano, riportata sui cenni biografici, risulta che durante la lunga e dolorosa malattia era immersa nella preghiera. Padre Luigi veniva spesso a confortarla. Spirò il 17 agosto del 1870. La sua salma riposa attualmente nel cimitero di Udine, insieme alle altre consorelle.
Tutta la popolazione locale di Porzus conservò e tramandò fedelmente il ricordo di tale evento prodigioso, anche se le notizie rimasero sempre in un ambito ristretto.
Dopo i fatti la gente cominciò ad osservare per vari anni che nel prato della Dolina, dove era avvenuta la prima apparizione, c’era uno spiazzo sempre fiorito, mentre d’inverno, dopo le nevicate, la neve si scioglieva prima che all’intorno, anche se per la conformazione del posto avrebbe dovuto sciogliersi per ultima.
Nel 1885 la popolazione decise di costruire una piccola cappella per ricordare l’evento.
I fedeli fecero dipingere una tela con la scena dell’apparizione ed il messaggio della Vergine.
In questa chiesetta ogni domenica pomeriggio la popolazione si radunava per celebrare il Rosario.
Nel 1913 venne ampliata e all’interno, in apposite nicchie, furono collocate le statue dell’Immacolata di Lourdes e di S.Teresa d’Avila. Il 21 gennaio del 1953 venne finalmente benedetta dal vescovo ausiliare di Udine Mons. Luigi Cicuttini.
Il riserbo conservato per più di un secolo su questo evento può destare meraviglia. Ma ha la sua spiegazione nel silenzio con cui il beato Luigi Scrosoppi ha voluto custodire il segreto di suor Osanna, secondo il suo stile di nascondimento.
E ciò è una conferma dell’evento.
Ma quali sono stati gli ultimi eventi e le persone che hanno contribuito alla diffusione del culto?
Una delle più note pubblicazioni di Don Carlo Gamberoni si intitola “La Madonna a Porzus” che reca il sottotitolo “Apparve a una bambina e poi fu dimenticata”
Si tratta di una ricerca puntigliosa sulla veridicità dei fatti, perchè riporta le fonti più attendibili.
Grazie all’entusiasta collaborazione delle suore della Divina Provvidenza di Udine, tra le quali suor AnnaLucia, gli eventi cominciarono ad avere un eco.
Ci fu un primo pellegrinaggio alla cappella delle apparizioni il 26 maggio del 1992,
dopodichè ci fu un crescendo continuo di singoli fedeli, di famiglie, di religiose, di gruppi giovanili e parrocchiali che si recavano lassù per meditare e pregare.
Una delle fonti storiche più recenti è stata la pubblicazione nel 1988 del libro sulla religiosità popolare dell’Editrice Goriziana ” E qui mi costruirete una chiesa-leggende e Santuari mariani nel Friuli” della professoressa Rosanna Zoff, che riprende un’articolo di Tarcisio Venuti apparso in quell’anno sulla rivista “La Panarie”
Don Carlo Gamberoni andò a fondo ricercando tra diversi archivi e testimonianze viventi.
Ci sono anche dei canti tradizionali nel dialetto locale, quello che parlava la stessa veggente Teresa Dush.
Nel breve arco di tempo di soli undici mesi, ben cinque presuli sono saliti a Porzus, primo tra i quali l’arcivescovo di Udine, mons. Alfredo Battisti, la cui presenza e le cui parole sono state di validissimo aiuto per vivere nel nostro tempo il messaggio della Madonna.
L’apparizione della Madonna alla piccola Teresa è stata collegata facilmente con quelle avute da Bernardette Soubirous tre anni dopo, nel 1858, alla grotta di Massabielle a Lourdes.
Il paragone tra i due avvenimenti straordinari era facilitato e suggerito dalle vicende personali delle due protagoniste:
Entrambe, umili e povere, erano state favorite dalla Santa Vergine e dopo le apparizioni si erano fatte religiose.
(Apparizione a Bernardette )
A Bernardette la Madonna disse durante l’apparizione del 18 febbraio che non le prometteva la felicità in questo mondo ma nell’altro. Diffatti la sua vita fu segnata dal dolore e dal sacrificio, illuminata da una fede semplice e grande e guidata da un amore sincero e profondo per la madre di Dio.
Anche la piccola Teresa, suor Maria Osanna, seguì Bernardette in questo misterioso progetto di offerta totale della propria breve esistenza.
I fedeli del paese hanno paragonato con facilità la loro fanciulla a Bernardetta, senza sapere che il paragone era già stato fatto anni prima dalle suore della Provvidenza.
Nei Cenni biografici le madri anziane hanno infatti scritto: “Maria Osanna, come Bernardetta Soubirous, si capiva che era creatura più del cielo che della terra, se ne stava sempre con la mente ed il cuore assorti in Dio.
12 aprile del 1993: in questo giorno c’è l’inaugurazione e benedizione della statua della Madonna in vista della prima festa solenne del 5 settembre.
La prima processione avviene il mattino e parte dalla chiesa parrocchiale di Attimis. La statua verrà portata nella chiesa parrocchiale di Porzus e benedetta dall’arcivescovo di Udine; mons. Battisti.
Nel pomeriggio Porzus fa festa e vi accorrono centinaia di pellegrini da tutte le località del triveneto e oltre.
C’è attesa per questo grande avvento che comprende la Messa solenne, la benedizione e l’omelia dell’arcivescovo che ribadirà le raccomandazioni che la Madonna diede, in modo particolare, durante la prima apparizione.
Una volta insediata la statua benedetta, l’arcivescovo, in mezzo alla folla, esorta tutti a perseverare nella vita cristiana appellandosi al forte messaggio della Madonna dato alla piccola Teresa.
MADONE DE SESULE (LA MADONNA DEL FALCETTO) 1° parte
MADONE DE SESULE (LA MADONNA DEL FALCETTO) 2° parte
MADONE DE SESULE (LA MADONNA DEL FALCETTO) 3° parte