BIOGRAFIA

Figlio di istriani con pluriascendenze etniche e religiose, è nato a Trieste l’8 marzo 1952  durante l’occupazione
alleata.

E’ sposato e ha un figlio.

Accademico valentiniano (TR)  e di San Giorgio (Santa Margherita Ligure).

Cresciuto nel rione popolare di San Giacomo, ha partecipato in gioventù, spesso come animatore, a numerose attività di tipo culturale e sociale: fra l’altro, assieme a pochi amici è stato fondatore di una società sportiva e di un  gruppo corale.

 

Ha svolto quindi diverse attività lavorative: è stato imbarcato, occupato temporaneamente come impiegato, ha insegnato materie scientifiche.

Contemporaneamente, o quasi, si è laureato a pieni voti in Farmacia nel 1976, discutendo una tesi
sperimentale in Botanica Farmaceutica.

Un anno dopo ha prestato servizio militare in Marina come ufficiale farmacista di complemento, segnalandosi per una ricerca sui sali di litio.

Dal 1980 al 2005 è stato titolare di farmacia a Cividale del Friuli.

Attualmente è consocio con la moglie Elisa Sinosich della Farmacia Fornasaro Snc.

 

Dal 1984 al 1987 ha seguito il corso di Omeopatia presso il Centro Italiano di Studi e di Documentazione in Omeopatia (CISDO)

Dal 2001 è giornalista pubblicista.

E’ stato direttore de Il Centro, periodico di CIVIFORM di Cividale del Friuli; è stato collaboratore del quindicinale bilingue italiano/sloveno “Dom”, del settimanale diocesano “La Vita Cattolica” e del bimensile “Magazine HCE”.

 

Collabora alla trasmissione radiofonica “Vita nei campi” della RAI 3 del FVG, è direttore responsabile di Raggi di Vita, periodico della Parrocchia di Santa Maria Assunta di Cividale del Friuli.

Ha una rubrica fissa (Note fitoterapiche) sul mensile “Fuocolento”

 

Finora ha scritto e pubblicato una quindicina di libri e alcuni racconti brevi che si trovano editi in alcune antologie.

Sono quasi duecento le sue pubblicazioni, divise tra letterarie, storiche e scientifiche.

Parla francese e tedesco ed ha rudimenti di croato e di sloveno.

 

 

Franco Fornasaro, con ascendenze istriane, è nato a Trieste: Cividalese d’adozione. È farmacista e giornalista pubblicista: per oltre una decina di anni è stato collaboratore della rubrica di RAI 3 Vita nei campi.ùDel 1984 è il suo primo romanzo., Incontro.
Ha scritto una ventina di libri, tra i quali i più noti sono:

– Erbe e ricerche medicinali (2002),

– Alberi, segreti e virtù curative (2003),

– Sulle orme del Cavaliere (2007),

– La Medicina dei Longobardi (2008), Novecento Adriatico (2011),

– L’Adriatico di Gino/Gino, evo Jadrana (2013),

– Gli appunti di Stipe/Stipine bilieske (2016).

Con ‘editore Aviani e Aviani ha pubblicato pure il romanzo

-Sigeardo de Civettate (2018).

Pluripremiato e tradotto anche all’estero, annovera duecento titoli scientifici.

 

INTERVISTA ALLO SCRITTORE FRANCO FORNASARO

 

Incarichi ufficiali

Già esercitatore di Botanica Farmaceutica presso l’Università degli Studi di Trieste negli anni
accademici 1976-77 e 1979-80.

Dal 1986 è docente di Fitoterapia e Medicina Integrata all’Università della Terza Età “Città
di Udine
” (in varie sedi, a Cividale del Friuli, a Codroipo, a San Daniele del Friuli, a Manzano, a Udine).

Ha insegnato, prima della riforma universitaria, Farmacologia e Omeopatia presso le Scuole
Infermieri degli Ospedali Civili di Cividale del Friuli e di San Daniele del Friuli.

Ha insegnato Fitoterapia per conto della Simpathos (Direttore Dr. Maurizio Marini) e della Società Medica Bioterapica (SMB)

E’ stato revisore dei conti dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Trieste nel biennio 1979-80, dell’Associazione Titolari di Farmacia della Provincia di Udine per due mandati, 1988-1994 e dal 1998 è revisore dei conti del Circolo di Cultura istro-veneta “Istria”.

Dal 1999 al 2008 è stato vice-direttore (Direttore Prof. Rainer Weissengruber) del Centrum
Latinitatis Europae
(Linz-Aquileia).

Consigliere in carica dal 2008 dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Udine.

Dal 1968 è socio dell’Associazione Cristiana dei Lavoratori Italiani e dal 1999  socio fondatore del Circolo “San
Paolino d’Aquileia – Friuli Orientale
” di Cividale del Friuli, di cui è stato presidente fino al 2009; dal 2000 per due mandati è stato co-segretario per la Provincia di Udine.

Dal 1976 è iscritto alla Società Botanica Italiana ed è stato per molti anni membro del Gruppo Piante Officinali
all’interno della stessa.

Dal 1982 è socio dell’ Associazione Studi Storici ed Artistici di Cividale del Friuli, di cui è stato consigliere con delega ai rapporti con le università.

Dal 1986 è socio rotariano; già presidente del club di Cividale del Friuli nell’anno 1996-77 e presidente di Commissione Distrettuale per l’azione di sviluppo del Rotaract e Interact nel triennio 1999-2002; dal 2006 è membro della Commissione Distrettuale Alumni.

 

Dal 1996 è socio del Circolo di Cultura istro-veneta “Istria”.

Dal 2001 è socio fondatore del Comitato Progetto Patriarcato d’Aquileia – Archivum forojuliense (di cui è presidente).

Dal 2002 è socio fondatore dell’Associazione Carta di Cividale (di cui è segretario generale); è stato fra l’altro uno degli estensori del manifesto stesso (Presidente mons. Guido Genero)

 

– PRODUZIONE LETTERARIA E SCIENTIFICA

– PUBBLICAZIONI STORICO – LETTERARIE

– PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE

– RICONOSCIMENTI

 

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GLI APPUNTI DI STIPE

Dal Messaggero Veneto del 6 ottobre 2015

All’Astoria la presentazione del libro “Gli appunti di Stipe” Nel dialogo con un giovane ricercatore fluiscono fantasie e fatti accaduti

di Paolo Medeossi

«Ecco ciò che ho visto e ho vissuto», scrive Fulvio Tomizza all’inizio del suo romanzo “La miglior vita” ed è
un po’ questo il messaggio che un vecchio professore universitario trasmette al giovane ricercatore impegnato a ricostruire le vicende del confine, dell’Istria e dell’Adriatico orientale, quel complesso e tragico mosaico etnico al centro di tutto ciò che accadde nel Novecento e di due guerre mondiali.

Scenari e situazioni con i quali continuiamo a fare i conti perché i giacimenti di rancore non sono stati
smaltiti, pur in tanti decenni da allora. Uno strumento fondamentale per ragionare e aprire spiragli di comprensione tra le varie posizioni personali e ideologiche viene sempre fornito dai libri, come quello che sarà presentato giovedì 8 ottobre, alle 15, all’hotel Astoria di Udine, su iniziativa del comitato provinciale dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Si intitola “Gli appunti di Stipe” e l’autore è Franco Fornasaro, farmacista di Cividale, ma ben noto come
giornalista e scrittore, istriano di origine, che qui ha raccolto il senso delle recenti lezioni tenute all’Università della Terza età.

Per affrontare e divulgare una materia così ampia e dettagliata, Fornasaro ha scelto una trama dialogante in cui un giovane cerca una verità attraverso le risposte dategli dall’anziano docente, che conobbe personalmente molti dei protagonisti, in un racconto che parte dall’irredentismo e da Francesco Giuseppe per comprendere poi guerre,
fascismo, pulizia etnica, nazionalismi, nascita della Jugoslavia, vendette, trattati di pace. Ne esce, come dice nella presentazione l’ingegner Silvio Cattalini, zaratino, presidente del comitato Anvgd, un incontro suggestivo e coinvolgente, costituito da storie e vicende anche velate e soffuse, dove sentimenti genuini e tenere malinconie si confondono. «Così – commenta Cattalini – in questo romanzo documentario le fantasie si mescolano con i fatti accaduti e si collocano in una
nemesi positiva. Nutro il desiderio e la volontà di consegnare a tutti la storia di un secolo ormai non solo da conoscere, ma ancora e soprattutto da capire».

Lo scopo è dunque di riprendere il filo dei rapporti dove erano stati recisi, riannodando legami mai interrotti
del tutto, coltivando il seme del riavvicinamento, senza più processi alle intenzioni. Un processo importante, che deve essere incoraggiato come ha fatto Fornasaro in un libro di episodi e riflessioni, dove nulla è taciuto o censurato. È interessante nel libro la continua trasmissione di notizie e responsabilità tra il professore e il giovane laureato, cui spetta adesso il compito di andare avanti e di attraversare la storia, senza negarla, senza farne motivo di odio e
scontro, ma senza nemmeno usi strumentali o di parte. Spiegare cosa accadde in questi territori, nell’ultimo secolo, richiede una totale onestà intellettuale capace di porsi davanti al coacervo di etnie contrapposte, la cui brama principale era diventata a un certo punto la conquista di Trieste. Fare chiarezza è un debito nei confronti di tutte
le vittime di allora, a qualsiasi mondo siano appartenute, schiacciate dai meccanismi di eventi che non potevano fronteggiare o evitare. Nei dialoghi proposti dal libro emerge tutto questo, per arrivare a una
conclusione struggente, dove l’autore rievoca i sentimenti di chi italiano divenne esule a fine guerra e di chi invece volle restare.
Percorsi antitetici,ma una sola storia di partenza, comunque due opzioni dannatamente drammatiche, afferma Fornasaro che durante la presentazione di giovedì dialogherà assieme a Cattalini, alla scrittrice Rosanna Turcinovich Giuricin e a chi vuole ancora cercare di sapere e capire.

 

VISTI DA VICINO

Una galleria curiosa di personaggi con i quali Franco Fornasaro ha interloquito, talvolta anche collaborato e sviluppato amicizie profonde e durature; contatti ravvicinati, stimolanti, accattivanti, ricchi di suggestioni, di lasciti emotivi, morali, culturali, professionali e quant’altro…
“Dietro una nutrita serie di incontri prende corpo una matura autobiografia, l’essenza di un percorso esistenziale, una lunga confessione attraverso e “con gli altri…”
(dalla prefazione di Attilio Vuga)

 

UN MIO PARERE

Personalmente ritengo Franco Fornasaro uno dei più grandi scrittori del Friuli.

Questo libro coinvolge molto e chi lo legge attentamente si rende conto della grande abilità dello scrittore, della sua profonda cultura e del suo elegantissimo modo di esporre fatti, situazioni, incontri, ecc. collocati in un contesto storico e culturale preciso e ben stagliato.

Questo libro è davvero un caleidoscopio di idee sempre schioppettanti e sorprendenti che non finiscono mai di stupire.

Una complessa “ragnatela” che si sviluppa attorno allo sguardo attento e sempre stupito e grato dello scrittore, dove anche quelle che riteniamo insignificanti banalità, sono da lui considerate importanti, perché sono cause efficienti del mondo fenomenico che ci circonda e ci anima interiormente.

(Pier Angelo Piai)

 

MESSAGGERO VENETO

Dall’archeologo all’insegnante tanti personaggi visti da vicino