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GIULIA, un esempio indimenticabile

“Se non sarete come i bambini non entrerete nel Regno dei Cieli”

Giulia
era un’amica di mia figlia Anna. L’abitazione della sua famiglia è
vicinissima alla mia. Bimba vivace, intelligente, grande osservatrice,
era dotata di una sensibilità eccezionale.


Poi una malattia l’ha uccisa a soli otto anni.


Giulia
“è nata al cielo” : per tutti coloro che l’hanno conosciuta ed amata
non è una semplice metafora. E’ una certezza: la sua malattia, durata
quasi tre anni, è stata il Calvario di una bimba innocente che ha
portato alla riflessione sulla serietà della vita ed alla vera
solidarietà umana e cristiana molte persone che hanno avuto l’onore di
conoscerla, stimarla, apprezzarla.


Giulia,
lo si intuiva, non era una bimba come tutte le altre. Era più
preoccupata per il dolore degli altri, che per il suo. Più di qualche
volta ostentava calma, serenità per non veder soffrire troppo i suoi
amati genitori, straziati dal fatto di sentirsi quasi inerti di fronte
ad un dolore così innocente.


Consapevole della situazione, il suo delicato comportamento ha realmente edificato tutti . Il disegno
appeso sulla porta della sua cameretta era un messaggio esplicito : un
cielo primaverile che riempiva tutto il foglio, ma in mezzo una nube
nera con alcune gocce di pioggia, quasi a voler comunicare a tutti il
suo terribile dramma, ma contemporaneamente additarci il suo reale
destino attraverso quel cielo sereno e il sole splendente. “Andrò in
cielo”, aveva detto ultimamente alla mamma.


La
sua vita, il suo esempio non saranno mai dimenticati, non solo dai
genitori che si sono prodigati in maniera così esemplare, e da tutti i
parenti, ma dall’intera comunità parrocchiale di Rubignacco e
Grupignano, da tutti i medici e gli infermieri
che l’hanno seguita così amorevolmente (in particolare dott. Lorusso di
Cividale), dall’equipe dell’AGMEN, questa associazione di genitori
volontari per lo studio, la cura e l’assistenza
dei bambini con tumore che si è prodigata così disinteressatamente e in
modo esemplare per alleviare le sofferenze di Giulia e di tanti, troppi
bambini che sempre più frequentemente vengono colpiti da questa
terribile malattia.


Sembra quasi che Giulia abbia voluto salutare anche i suoi compagni e
le stesse maestre della scuola elementare Angela Merici di Cividale,
che tanto amava, spirando proprio l’ultimo giorno di scuola. Come se
dicesse : ” io vado al cielo, ma la vostra vita terrena deve
continuare. Amici ed amiche che avete condiviso le mie gioie ed i miei
dolori , continuate a vivere con impegno questa breve vita, perché ci
attende una realtà così luminosa, che nemmeno potete immaginare!”


La
mamma di Giulia, Lorenza, e suo papà Franco nonostante l’immenso
dolore, non si sono persi d’animo e continuano la loro vita dedicandosi
non solo alla loro professione, ma si stanno prodigando
instancabilmente per il buon andamento della comunità parrocchiale.

E
questo fatto è molto edificante.