27 Dicembre 2022

I VERI CREDENTI NON SONO DEI POVERI ILLUSI PRIVI DI INTELLIGENZA

 

 

Il direttore di un noto quotidiano mainstream così scrisse recentemente sul suo giornale:
“I cattolici amano un dio bambino perché rifiutano la complessità”

 

Non è molto chiaro che cosa intende con questa “complessità” che i cattolici in maniera “puerile” rifiutano, secondo questo giornalista.
Probabilmente non si è compreso quanta complessità, invece, si cela dietro la semplicità, e quanta semplicità c’è dietro la complessità.

Gesù bambino è il Dio incarnato che si fa piccolissimo e povero : il Dio Amore Onnipotente che si manifesta in un infante esprime l’Innocenza, la purezza la gloria di un Dio che da Onnipotente si annulla nella fragilità umana.

Questo annichilimento è la dinamica dell’Incarnazione che agli occhi degli stolti appare puerile ed insignificante.

Ma chi intuisce la potenza esplosiva che c’è dietro questa dinamica divina, rimane veramente stupito ed in atteggiamento di alta contemplazione.

La “Kenosis” (lo spogliamento) divino in Gesù continua durante tutta la sua vita terrena: Lui, l’Onnipotente, vive da uomo, con le sue fragilità, la fame, la sete, l’incomprensione degli altri, la persecuzione violenta fino all’estremo annichilimento rappresentato dall’umiliante passione e morte sulla Croce.

Poi c’è la Risurrezione, ma Dio non finisce mai di stupire: infatti, come ulteriore annichilimento, ha scelto di essere presente in ogni Eucaristia in corpo, sangue, anima e divinità e farsi mangiare da ogni fedele che fa la Comunione. Ogni persona che lo riceve con l’Eucaristia lo assimila e viene così “divinizzata” in Cristo.

Vi sembra cosa da poco un simile dinamismo?
Chi può spiegare con parole semplici che cosa significa davvero l’Incarnazione?

No, il credente che contempla questo mistero non può essere un povero sempliciotto che segue le favole, come sottintende il giornalista.
Ci sono certe ragioni del cuore che mille ragioni della mente non possono pretendere di spiegare…