Dal Libro: “Come ci vedono dall’all’aldilà” di Pier Angelo Piai

(Brevissima trama del libro: Luca Alberti è un giovane che ha passato l’infanzia in collegio ed è in crisi esistenziale. Un giorno, guidando l’auto, investe un adolescente senza volerlo, uccidendolo, e comincia a soffrire di forti sensi di colpa che lo spingono a ricercare un po’ di pace in convento, pur non avendo la vocazione. In questo contesto ha delle apparizioni dall’aldilà di alcuni defunti, i quali dialogano con Lui sul senso della vita terrena e dell’eternità)

 

 

 

ANDREA E STEFANO

In un tedioso pomeriggio d’estate Luca si ritrovò a passeggiare davanti al cimitero del paese (dove si trovava il convento che lo ospitava). Vi entrò spinto più dalla forza d’inerzia che da una vera motivazione. Passando davanti alle tombe riaffioravano alla sua mente mille ricordi legati all’adolescenza, quando amava entrare spesso nel cimitero cittadino per pensare alla morte come una liberazione.

D’un tratto si soffermò davanti ad una tomba che recava la foto di un giovinetto. Ebbe un sussulto interiore: improvvisamente si ricordò del grave incidente che gli aveva inflitto il terribile senso di colpa che non I’aveva
mai lasciato. L’angoscia fu intensa e cominciò a piangere seduto accanto alla tomba, ignaro dei rari passanti che lo guardavano sottecchi. Improvvisamente una dolcissima armonia lo fece trasalire. Alzò lo sguardo e vide provenire dal cielo uno stuolo di giovani con la palma in mano che cantavano con voci sublimi. Poi uno di loro si staccò dal corteo
e sorridente gli si avvicinò.
Luca riconobbe senza esitare Andrea, il compagno di scuola rapito dal sonno della morte non ancora sedicenne a causa della leucemia.
– Andrea! Sei nella luce?
– Non essere triste … io non sono morto… Sono più vivo di quello che immagini Luca. Vivo e felice!
– Tu sei un inganno. Un fantasma del mio dolore!
– Non soffro più Luca … sono così felice!
– Andrea..sei proprio tu? … Non posso credere ai miei occhi!
– Sì Luca … sono proprio io … il tuo amico terreno Andrea! Non aver paura … il Padre misericordioso permette che io ti appaia da quello che voi dite “I’altro mondo” affinché tu possa conoscere la verità.
– La verità? Cosa intendi dire? No..sei un fantasma!
– Non devi aver paura… non puoi immaginare l’immensità di questa eterna beatitudine! È tutto vero: Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi-, non ci sarà più la morte, nè lutto, nè lamento, nè affanno, perchè le cose di prima sono
passate! Ora vediamo tutto alla luce del sole, non esistono le notti … e nemmeno le nubi che offuscano la luce…
– Andrea … ma allora tu stai parlando dall’aldilà … è incredibile … cosa provi?
– Luca … se tu sapessi cosa vuol dire vedere Dio faccia a faccia, proprio così come Egli è, non avresti più paura della morte!
– Andrea … dimmi … tu ci sei passato… ho sempre avuto una gran paura di morire, un’angoscia tremenda che mi ha accompagnato fin da bambino. Cosa si prova durante il trapasso?
– Davanti a me ho presente gli ultimi istanti della mia vita. Ero spensierato, come del resto, lo eri anche tu. Poi la malattia… fu terribile … persi conoscenza ed entrai subito in coma. Ma già da quell’istante provavo una strana sensazione: mi sentivo impotente a muovermi e nello stesso tempo riuscivo a percepire la tua angoscia. Avvertivo in me uno strano benessere. Non capivo il tuo sconvolgimento. Volevo dirti di lasciarmi così, di non preoccuparti, ma non riuscivo a comunicare con te anche se fluttuavo leggero al di sopra del mio corpo. Non ero mai stato così bene. Poi vidi una strana porta aprirsi. Non capivo cosa significasse: una fitta nebbia mi impediva di vedere oltre. Poi entrai in un tunnel, uno strano tunnel. Inizialmente la velocità era elevata … poi rallentai per cercare di capire qualcosa ma
invano … ripresi la corsa … c’era una luce ad attendermi … una calda luce che non riuscirei mai a descriverti perché avvolgeva misteriosamente tutto il mio essere… Provavo delle stranissime sensazioni di attrazione e repulsione.
Non mi sentivo pronto… e soffrivo senza angoscia. Sapevo che quella luce mi avrebbe prima o poi assorbito in sè , ma avvertivo la pesantezza della materia a cui sono sempre stato morbosamente attaccato. Ero entrato nella dimensione che voi chiamate Purgatorio!
– Purgatorio?
– Sì ..la luce ultra-terrena è molto diversa da quella che voi vedete. È infinitamente più pura … la vostra luce è tenebra se confrontata con questa! Il mio spirito non era abituato ai suoi riverberi perchè offuscato da alcune ombre:
l’egoismo e i vari attaccamenti alla vita.
– Ma allora … saresti ritornato volentieri nel nostro mondo?
– No Luca…il trapasso era definitivo … così aveva disposto I’Altissimo. NelIa mia breve vita avevo ricevuto sufficienti luci per intraprendere la retta via …, a me sono bastati quindici anni; ad altri ne bastano meno ma per altri ci vogliono di più. Voi ingenuamente lo chiamate destino … ma è più giusto considerarlo “piano divino”, disegno provvidenziale. Ognuno di noi ha un preciso compito durante la vita, terminato il quale, si ascende ad altri gradi di evoluzione, verso altre dimensioni…. Dopo il grande trapasso ho visto chiaramente ogni attimo della mia vita, istante dopo istante, quasi come in un cortometraggio. Ho potuto vedere persino il momento della mia nascita. Voi percepite con occhi terrestri e ne rimanete impressionati, ma il mio sguardo era diverso. Capivo l’importanza di quel momento, il distacco definitivo dal seno materno, il mio disagio nel dover nascere in una situazione completamente diversa da quella dell’utero, i miei vagiti erano come una protesta. Ma ognuno di noi deve crescere, deve evolversi. Ho subito percepito le occasioni positive e negative per la mia evoluzione e ho capito, fibra dopo fibra, il grande tessuto degli avvenimenti e delle scelte più o meno condizionate che ho intrapreso. Credimi, nulla è un semplice e puro caso. Anche i momenti che ci sembrano più inutili e assurdi costituiscono il materiale con cui tu plasmi te stesso. Sì, anche i momenti,che ti sembrano inutili, come lo
svago … o il gioco. E quegli ultimi istanti hanno avuto un’importanza enorme per la mia eternità. La tua preghiera ha fatto in modo che io entrassi nella luce per spiccare il volo verso le più alte dimensioni. La forza di gravità è stata vinta da quel tuo gesto d’amore disinteressato. Vedi come tutti noi siamo solidali non solo in terra ma anche nei cieli!
-Vuoi dire che dall’aldilà vedete più chiaramente quello che in questa vita non capiamo?
– Si, è proprio così! Da questa dimensione le relazioni, i fatti e gli accadimenti che ordiscono la complessa trama della vita terrena non ci sono più oscuri. Dalla dimensione che voi dite “purgatorio” tutto è più sfuocato…
– Purgatorio?
– Il Purgatorio è semplicemente uno stato di transizione dell’anima che non ha ancora affinato i sensi spirituali alla visione divina. Dimmi: puoi tu vedere la luce del sole ad occhio nudo?
– No … la luce mi acceca!
-Ti acceca perché il tuo occhio non è abituato ad essa. Così l’occhio spirituale può essere accecato dalia luce divina! Dio è amore e per poterlo vedere bisogna diventare amore, cioè essere simili a Lui. Il Purgatorio non è altro che la consumazione dei residui terreni costituiti dall’amor proprio e dai vari attaccamenti materiali. È realmente un fuoco che ti consuma, un fuoco che non può essere descritto con parole terrene.
– Andrea … Nella vita terrena non ti avevo mai sentito parlare così. Come può essere avvenuta una simile trasformazione?
– La mia coscienza nella luce abbraccia una visione molto più amplia di quella che credi. Ora sto solo adeguandomi al tuo linguaggio per farmi capire … ma non esistono parole umane adatte per comunicarti quello che vedo. Ora sono un’altra persona, pur conservando l’essenza del nucleo che Dio mi ha donato.Vivo assorbito nella risurrezione di Cristo in attesa di quella finale della carne, quando ci sarà il Giudizio Universale. Luca … tu ragioni con le tue limitate categorie spazio-temporali. Ricordati, però, che nella luce divina non c’è il vostro concetto di tempo e spazio. Ogni istante è eterno e l’eternità è già istante. Tutto ciò che per voi potrebbe sembrare all’opposto, coincide perfettamente in Dio. La relatività di Einstein è solo un’ombra della realtà che ci riserva la nuova dimensione. Il tempo che tu conti dal momento attuale fino alla morte è un susseguirsi di istanti percepiti dalla tua nascente coscienza che si nutre di apparenza. Ma il passato è già stato vissuto ed ha lasciato le sue tracce nella memoria sensoriale. Nella vita terrena ci sono dei particolari momenti che voi percepite appartenenti ad una diversa dimensione: ma tutto è così confuso che spesso, in preda all’angoscia distogliete lo sguardo per disperderlo nella realtà quotidiana, meccanica, ripetitiva. Gran parte della mia vita terrena, Luca, è stata così. I momenti più autentici sono quelli dell’orazione e della meditazione … che per me furono assai rari ed è per questo che ho dovuto passare allo stato purificante per poter accedere alla grande Luce! Sono momenti autentici, Luca, la preghiera fervente attraversa anche le nubi per arrivare fino al Padre celeste. Quando sei assorto nella pura contemplazione vivi i momenti più autentici della tua vita che anticipano il Regno dei Cieli già sulla terra. Ma voi vi lasciate ingannare dalle nubi dell’illusione che offuscano la realtà. Il vostro mondo vive di illusioni e vi rende ciechi. Gran parte della vostra mentalità è condizionata dall’opinione corrente che predica un certo tipo di benessere che coincide con il puro piacere. Dimenticate che Colui che si è incarnato per amore ha scelto la poverta e la sofferenza. Ha voluto essere solidale con tutti gli uomini per ricondurli alla essenzialità del puro amore che è luce. Tutti gli uomini sono destinati alla più alta contemplazione dell’Amore.
– Hai ragione Andrea. Gran parte della nostra vita viene vissuta nella superficialità. Noi ci soffermiamo all’apparenza delle cose. Ma tutta la bellezza del Creato ci parla di Dio. Siamo realmente superficiali: troppe cose ci distolgono dalla contemplazione pura. Eppure tutto sarebbe cosi semplice!
– Siamo stati creati per la felicità, Luca, la vera felicità! Nella vita terrena si confonde la felicità con il piacere sfrenato … ma è un’illusione. La vera felicità è legata allo spirito. I piaceri della vita non sono neppure l’ombra della gioia che attende la nostra dimensione! La felicita è contemplare Colui che è sorgente di ogni felicità. Colui che è Amore e che ci insegna il vero amore.
– Come facciamo a contemplare il puro Amore, se veniamo distolti dai problemi e dai piaceri della vita?
– Ci vuole allenamento, Luca,bisogna amare disinteressatamente perchè l’Amore di Dio è assolutamente disinteressato. La grande Luce che mi ha avvolto nei momenti del trapasso era simile ad un raggio che penetra in una stanza: mette in evidenza il pulviscolo che nell’oscurità relativa dell’ombra non potevo intravedere. Mi son visto cosi com’ero, con i miei cappricci e le meschinerie della vita quotidiana. È stata una terribile sofferenza perché avevo la completa coscienza di me stesso, così come ero in quell’ultimo stadio della mia vita terrena.Ogni istante è ben impresso nel mio animo: la mia apparente incoscienza e la tua disperazione. Poi fissavo la Fonte luminosa dalla quale ero attratto in maniera irresistibile. Sentivo che quella Luce mi trasformava in nuova persona. La sofferenza era per me necessaria per raggiungere la Luce. Grazie ai suffragi di alcune persone amiche ho potuto risalire più facilmente la Grande Spirale Evolutiva!
– La Grande Spirale Evolutiva?..Cos’è?!! Il tuo linguaggio mi appare piuttosto difficile.
– Ogni vita è segnata da un tramonto nel quale la luce lascia il posto alle tenebre. Ma è un tramonto apparente, perché ti innalza nelle bianche vette dell’eternità. Nella vita terrena stessa si intuisce che siamo degli esseri in evoluzione. Si inizia con l’evoluzione biologica, quella psichica … e si arriva a quella della coscienza. Alla fine rimane la pura coscienza che si immerge nella Grande Coscienza Cosmica, nel Tutto-Amore… Ogni spira evolutiva corrisponde a stadi di coscienza diversi. Alla fine non rimane che I’amore, lo stadio più sublime e l’essenza di ogni dinamismo. È allora che prendi coscienza delle infinite cianfrusaglie che appesantiscono il nucleo di ogni esistenza: zavorra che eliminerai al momento opportuno nelle giuste circostanze. Persino i capelli del tuo capo richiamano questa spirale evolutiva che parte dal tuo DNA e si sviluppa nel tempo e nello spazio fino ad arrivare ad una sua pienezza. Vedi come la nostra Galassia esprime bene la grande Spirale Cosmica che assorbe in sè ogni essere evoluto.
– Mah! … Andrea..tu parli bene. Però rimani ancora un fantasma. Il tuo corpo giace sotto un mucchio di terra. E così finiremo tutti … inerti … senza vita. La morte è come un felino, pronto ad aggredirci … Ho paura, Andrea …. ho sempre avuto paura della morte. Il suo volto è angosciante, la sua presenza agghiacciante. Vorrei fermare il tempo per non morire … Ho in mente tante cose da realizzare nella vita.
– Ogni istante della tua vita è una parziale realizzazione, Luca. Anche i momenti che a te sembrano più inutili. Anch’io provavo gli stessi sentimenti di fronte ad una realtà che non potevo conoscere. Ma tu confondi la morte terrena con il nulla … ma Dio non ha creato l’uomo per la morte! Rientra in te stesso e rifletti sulla vera morte: tu muori in ogni momento e non te ne accorgi…
– Cosa intendi dire? … lo so di essere vivo … sono cosciente di pensare e di parlare … di che cosa vuoi convincermi?
– Ogni vita terrena è impregnata di morte! Istante dopo istante è scandito da quello che voi chiamate “morte”. Non c’è vita senza morte: il seme non produce la piantina se prima non muore e si disgrega. Il fiore deve lasciare lo spazio al frutto. I vegetali devono essere disgregati dagli animali stessi e quest’ultimi vogliono vivere. Così anche le specie superiori devono distruggere quelle inferiori se vogliono sopravvivere. La natura ti parla, è un linguaggio che il tuo spirito deve cogliere se vuole penetrare i segreti dell’esistenza. Nulla è un puro caso per Dio e tutte le opere sono buone ed
hanno un fine che solo Lui conosce.
– Ma io voglio vivere a lungo su questa terra. La morte continua a terrorizzarmi e ad angosciarmi. Quando vedo un cadavere dico che era una persona viva come me ed ora … non si appartiene più!
– Luca, sin dal seno materno noi non ci apparteniamo. È la mentalità distorta e materialista che genera lo spirito di proprietà! Ma ragiona … : puoi realmente far crescere con la tua volontà il dito di una mano? 0 far crescere un capello? Perché il tuo corpo ha tanti limiti? Perché tanti condizionamenti? Puoi tu volare o privarti del cibo o passare attraverso le montagne od essere contemporaneamente in più posti? Ragiona … pensi realmente di apparnerti in modo assoluto?
– Mah.. mi sembra tutto cosi confuso … ! Vedo che la mia volontà viene limitata da tante cose che non posso fare ….
– Ricordati che siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio. Rispecchiamo la sua libertà.. per diventare liberi come Egli è libero.
Ma la libertà va conquistata a caro prezzo: essa va conquistata attraverso la Luce che rischiara le tenebre. La potenza di Dio si manifesta attraverso la debolezza … perché così a Lui è piaciuto. Tutto si evolve net distacco dal proprio nucleo di appartenenza….
– Andrea, it tuo linguaggio è oscuro, per me. Nella vita terrena non mi facevi mai simili discorsi …. non capisco cosa intendi per “distacco” dal proprio nucleo!
– Allora non potevo comprendere il linguaggio spirituale. Bisogna essere staccati dalla vita per poterlo penetrare. Tutto nella vita ti pala di distacco: il Big-Bang ci dice che durante questa grande esplosione ci stiamo allontanando dal nucleo che ha generato l’Universo … il sole stesso disperde la sua energia dopo la fusione nucleare, noi stessi at momento della nascita subiamo un vero distacco, un distacco doloroso … ed è per questo che ogni bimbo emette un vagito. Non sente più il tepore dell’utero materno e il suo pianto è come una protesta. La madre, con il suo calore, la sua attenzione e le sue carezze cerca di rendergli meno traumatico it suo involontario rapporto con I’ambiente ostile che to circonda: lo protegge dal freddo, lo sazia con il caldo latte del suo seno, gli fa sentire it calore del suo corpo… Ma il bimbo deve crescere, maturare e diventare gradualmente più autonomo e autosufficiente. Ecco cos’è la vita terrena: è continua evoluzione, cioè distacco dal proprio nucleo originate e risalita della propria spirale evolutiva…
“Tutta la creazione geme e soffre … nelle doglie del parto; Voi, uomini terrestri, siete come un feto rispetto alla realtà che vi attende: le attuali percezioni, se ben dirette dalla coscienza, vi preparano ad altre percezioni…
– Vuoi dire che esistono altri sensi oltre a quelli che ora esercitiamo?
– Si Luca … sono i sensi spirituali. Ognuno deve rinascere uomo spirituale per diventare vero uomo ad immagine di Cristo. Solo in Lui c’è la vera vita. Egli ti indica la croce perché è il grande simbolo del distacco cosmico. Guarda com’è formata: I’asse trasversale ti suggerisce l’orizzontalità dell’uomo che deve essere elevata alla verticalità dello Spirito divino. L’uomo realmente evoluto viene elevato dallo Spirito alle cose del Cielo, sulle quali deve riporre il proprio cuore. Ma ciò richiede distacco, sofferenza, rinuncia ad ogni ripiegamento su se stesso. Durante la mia vita terrena non capivo l’importanza di tutto questo: ora, nella nuova dimensione, tutto mi è molto più chiaro. Non aver paura di amare soffrendo, Luca, ogni lacrima è una preziosa gemma che adornerà il vestito della tua Resurrezione ! Credimi: la morte finale non sarà altro che un meraviglioso ingresso nel Regno della Luce!
– Andrea! potessi stamparmi bene nella mente e nel cuore ciò che tu mi comunichi! Sento che dici la verità ma poi … nella vita d’ogni giomo tutto mi
appare cosi diverso! Sono realtà a cui penso assai poco come se non mi riguardassero mai … la morte stessa mi addita il nulla … !
– Tutto si supera, Luca … abbi fede. Oh … io in vita non sapevo pregare … alle volte balbettavo alcune preghiere solo nei momenti più difficili ed interessati … ma Dio le ha raccolte ugualmente, come ha raccolte le tue preghiere per me che hanno contribuito ad inabissarmi nella vera Luce. Nessuna buona azione verrà perduta nella vita terrena, Luca … la misericordia le raccoglie tutte e ne dispone secondo i suoi misteriosi ed imperscrutabili disegni. Offri a Dio sacrifici di lode, Luca … offri la tua vita che è come un fiore dal profumo fragrante….
– Non andartene Andrea..non andartene! …. ho ancora bisogno di ascoltarti!
– Tutto è già stato rivelato,Luca… Ascolta il tuo cuore con mente pura e capirai … ma fissa sempre lo sguardo su Colui che ci ha tanto amati da offrire la sua vita in sacrificio per noi … è Lui la nostra salvezza … Addio..Luca …
– Aspetta! Andrea tu conosci il messaggio che mi ha dato la Vergine … ti prego … tu sei in grado di spiegarmelo perchè sei nella luce!
– Non è il mio compito, Luca! Ci sono dei segreti che devono appartenere ad ogni anima. Lo capirai da te … avrai segni sufficienti! Il tuo cuore deve essere rinnovato ancora. Ascoltalo e capirai ……
D’un tratto quella luce che accompagnava la visione cominciò a diventare più intensa mentre l’eterea figura di Andrea perdeva lentamente la nitidezza dei suoi contorni per essere assorbita in uno scenario estatico: tra canti ed inni melodiosi e schiere angeliche Luca riconobbe volti a lui famigliari sin dall’infanzia. La beatitudine era immensa. C’erano persino alcuni compagni di scuola e di collegio che Luca avrebbe voluto chiamare per colloquiare insieme come aveva fatto con Andrea. Ma la sorpresa fu ancora più grande alla vista di un volto radiante e giovanile che gli sorrideva particolarmente: era quello dell’adolescente morto tra le sue braccia in seguito all’incidente stradale e che Luca non aveva mai scordato. L’emozione di Luca fu fortissima. A malapena riuscì a balbettare:
– Tu … tu … ?! Sei … sei nella luce?
La bellezza di quel volto era simile a quella di un angelo. Egli si avvicinò a Luca mentre la luce si attenuava e cominciò a dialogare:
– Non affligerti, Luca. Mi chiamo Stefano … colui che morì tra le tue braccia. Non avrei mai pensato che la morte fosse cosi dolce!
– Perdonami … perdonami….
– Non devi chiedermi perdono, Luca. Tu non hai alcuna responsabilità in ciò che ti è accaduto. Il destino di ciascuno è già stato segnato da Colui che ha fatto bene ogni cosa. Non ti devi affliggere per questo. Nella vita terrena tutti
gli uomini possono essere anche strumenti gli uni per gli altri. La Divina Provvidenza ha stabilito ciò per ricavarne un bene maggiore.
– Ma perché ha scelto proprio me per stroncare la tua giovane vita? Ho molto sofferto per questo. Ma anche adesso il solo pensiero è atroce e non mi lascia mai in pace. Ogni azione della mia vita è sempre stata accompagnata
da questo terribile senso di colpa, dal solo pensiero del dolore che ho provocato tra i tuoi cari e da un terribile dubbio: quello della tua salvezza…
– Luca … come vedi io sono salvo. Ma questo lo devo soprattutto a te!
– A me?
– A te che hai sofferto e pregato per me! Dio ti ha ascoltato: l’intensità delle tue preghiere ha contribuito a purificarmi in breve tempo. Se fossi morto di morte naturale nessuno avrebbe pregato così intensamente nella sofferenza! Oh … se tu conoscessi la grandezza, I’altezza e la profondità del mistero divino, ne rimarresti come annichilito! Le cose e gli eventi che nella vita terrena ci sembrano più assurdi e contraddittori hanno sempre una finalità buona che solo Dio conosce. È la grande trama dell’Amore che tutto unifica e che restituisce ogni cosa all’Assoluto! Oh..non avremo parole per ringraziare la divina Maestà della cascata di grazie che riversa in ogni momento sulla nostra esistenza!
Luca avverti un nodo alla gola: la sua commozione era profonda.
– Stefano … quante volte avrei voluto sentirti parlare così per allentare in me quel terribile rimorso!
– Così ha disposto la Provvidenza che tutti ama indistintamente. Non ti angosciare più. Tu sei stato una delle cause indirette della mia salvezza. Ora io desidero ardentemente la tua. Non guardarti mai indietro per non rischiare di rimanere immobile come la moglie di Lot, che appena disobbedì all’angelo divenne sale.
– Cosa significa”non guardarti mai indietro?”Abbandonare forse ogni ricordo? Come posso realmente reagire di fronte ad un fatto così traumatico? Esso mi si ripresenta alla mente in maniera ossessiva.
– Abbandonati alla divina volontà. Colui che è infinita Misericordia concede ad ogni uomo la possibilità di riscattarsi. Non voler limitare la potenza di Dio, non rinchiuderlo nei tuoi concetti umani perché Colui che conta tutti i capelli del tuo capo ha anche creato il Firmamento. Nulla a Lui è impossibile … nemmeno trasformare le pietre in figli di Abramo. Non ti preoccupare, Luca, anche quando ci si crede interpreti siamo solo strumento nelle sue mani!
– Stefano … dimmi anche tu … cosa hai provato nel momento del tuo trapasso, quando io, pieno di angoscia, tenevo il tuo capo agonizzante tra le mie braccia?
– Le parole umane sono insufficienti per descrivere quel momento. Tuttavia cercherò di placare la tua morbosa curiosità. Quando tu, disorientato, cercavi di rianimarmi sentivo molto bene le tue parole accompagnate da un respiro affannoso. lo, invece, avvertivo una serenità e una pace senza precedenti fino a che non entrai in una specie di galleria oscura fatta a spirale.
Cominciai a percorrerla con un movimento a vite estremamente rapido … poi ebbi la netta sensazione di essere uscito dal mio corpo e di librarmi leggero nell’aria circostante. Stavo coscientemente assistendo a tutta la scena: la tua angoscia, i passanti che si precipitavano sul luogo dell’incidente, la bicicletta ammaccata a pochi passi dalla tua macchina, l’urlo della sirena dell’autoambulanza, lo scompiglio della gente. lo osservavo quel corpo che tu tentavi di rianimare, ma sentivo di avere un altro corpo diverso per i suoi poteri: leggero e fluttuante, quasi disincarnato. Poi, all’improvviso, ho visto una grande luce calda che mi attirava a sè. Ma non ero ancora pronto per il Paradiso.
– Anche tu come Andrea, dunque?
– Stabilirsi definitivamente nella Luce non è cosi semplice come ingenuamente credi, Luca. Sai realmente cosa significa amare? Amare significa essere simili a Dio, così come Egli è. In Lui non c’è calcolo od ostentazione. Egli crea e lascia vivere senza mai imporre la sua presenza, anche se Egli è l’Onnipresente. Tutte le azioni divine sono così: dalla Vita scaturisce ogni vita. Egli è una fonte purissima alla quale si attinge solo nella purezza. In questa eterna beatitudine tutti noi gioiamo della grandezza e della purezza degli altri. Nella vita terrena non è cosi: in me serpeggiavano mille invidie ed attaccamenti e nonostante intuissi la materialità di questi sentimenti, continuavo ad essere carnale. Alla Divina Misericordia è bastato un solo
attimo di pentimento, una presa di coscienza di quel mio modo di essere inautentico per redimermi in virtù della passione e morte di Cristo. Avevo solo bisogno di preghiere e sacrifici … tu hai realmente contribuito alla mia salvezza. Oh..Io capirai a suo tempo!
– Quel che mi dici è bello e consolante. Ma basta davvero un attimo per riscattare un’intera vita di peccato?
– Davanti a Dio non conta nè il tempo nè lo spazio. È Lui che fa vivere e fa morire. Oh … la grettezza dei mortali che pensano che l’Onnipotente giudichi come loro! Solo Dio conosce il peso e la portata di ogni azione umana.
Una vita di peccato può essere meno grave di un attimo di orgoglio, lo capisci? La vera bestemmia è quelia contro lo Spirito Santo, quella di chi vuole limitare la sua azione. L’orgoglio indurisce ogni cuore ed impedisce I’azione fecondante dello Spirito che tutti chiama alla perfezione del Padre. Anch’io nella vita terrena facevo le stesse domande, Luca. Mi chiedevo se era giusto il perdono concesso al Buon Ladrone dopo una vita dissoluta. Ma ora capisco bene che giudicavo male Dio…soprattutto nell’attimo in cui ho preso coscienza della superficialità della mia vita. Al Padre basta un attimo, credimi. E Lui il fautore dell’essere ed anche ogni atto realmente spirituale è da Lui ispirato. Nella vita terrena nessuno è certo di essere salvato, fino all’ultimo istante, anche se ha compiuto grandi sacrifici e rinuncie.
Ognuno può essere colto nell’istante che nemmeno immagina e che solo il Padre conosce. Ciò che importa è I’abbandono fiducioso. Pur lavorando per il Regno dei Cieli, attraverso numerose tribolazioni, ogni uomo retto sa che Dio non lo deluderà e che Egli saprà sfruttare i momenti migliori della sua vita per l’eternità.
– Ma quali sono i momenti migliori?
– Non avrei mai immaginato, Luca, che i momenti migliori sono stati vissuti da me come i peggiori. Ora sto lodando Iddio per le sue meraviglie, perché nonostante una vita di peccato Egli mi aveva già preparato una casa nel suo seno. Era necessario passare attraverso numerose tribolazioni! Davanti al Padre è importante una vita virtuosa, ma a Lui piace che lo si ricerchi con cuore umile e sincero. È per questo che spesso permette che si viva scabrosamente lontano da Lui. Da qui può nascere nel cuore il desiderio della sua presenza, desiderio che può essere espresso in un attimo … inconsciamente, anche senza formule, attimo che diventa tenue radici di fede, speranza e carità. Il Paradiso è popolato di anime riscattate all’ultima ora che hanno beneficiato delle preghiere e dei sacrifici del viventi. Eppure i grandi santi provano un’immensa gioia e glorificano Iddio per questo.
– Ma tra di voi non nasce mai un barlume di gelosia per i più grandi del Regno?
– Gesù aveva predetto che ci saranno molte sorprese nel Regno dei Cieli. Qui ogni spirito brilla di una luce particolare e ci sono diversi gradi di splendore. Credimi, ognuno è contento del suo stato e glorifica Iddio per lo spiendore degli altri. C’è quasi una gara nell’ammirare le opere di Dio in tutti. Non può esserci alcuna ombra d’invidia e di gelosia: essa fa parte del regno opposto di Satana. I grandi santi sono anche i più umili perché sanno realmente ammirare la santità degli altri. Se tu conoscessi la beatitudine di questo stato, Luca, non desidereresti altro che morire al mondo!
– Stefano, io desidero morire al mondo. Ma ho paura: il mio animo è debole e vacillante. Come posso raggiungere questa beatitudine se in me serpeggiano orgoglio ed egoismo?
– Prega sempre più intensamente, e lo Spirito ti aiuterà. Nulla è impossibile ai suol occhi. Invoca tanto Maria che molto può presso ii Padre!
-S! … Ella m’ha parlato … m’ha detto di seguire la mia vocazione!
– La tua vocazione è di diventare perfetto come il Padre, Luca.
– Ma in che modo? Aiutami a capire … ti prego! Non tralasciare di rispondere alla mia domanda … non essere evasivo, ti prego!
– Ritirati nella tua cella interiore e vi scoprirai nella preghiera la volontà del Padre. A noi non è dato di suggerirvi ciò che è già stato rivelato nel Vangeli e nella Chiesa. Ogni uomo dovrà capire la sua strada illuminata dalla fede.
Addio, Luca, grazie di tutto … grazie … la mia riconoscenza sarà eterna!
Il corteo svanì e Luca si ritrovò seduto sull’orlo della tomba di quel giovane. Alcuni passanti si erano fermati a guardarlo stupefatti pensandc avesse bisogno di aiuto. Ma Luca velocemente si dileguò e ritornò al convento per svolgere gli incarichi che gli erano stati affidati.

Dal Libro: “Come ci vedono dall’all’aldilà” di Pier Angelo Piai